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Kultura → 24h

“Kultura → 24h” è il neon che accoglie tutti coloro che arrivano a Casa Testori. Lo ha realizzato un’artista serba, Marija Sevic, che nel 2014 espose qui nella rassegna Giorni Felici. 
È una scritta pensata per protestare contro il fatto che il museo della sua città, Belgrado, fosse chiuso dal 2007. 

Letta oggi quella scritta può sembrare paradossale, visto che tutti i luoghi della cultura in Italia sono chiusi (e quindi anche Casa Testori) per le ragioni che sappiamo. Eppure ci dice una verità semplice e validissima anche ora: la cultura è qualcosa che pervade la vita e sviluppa o approfondisce la nostra coscienza. In ogni ora. La cultura non si ferma.

Per questo abbiamo deciso che finché non potremmo di nuovo accogliervi a Casa Testori continueremo a lavorare su Facebook e Instagram e sul nostro sito cercando sempre di portare a casa vostra spunti per farvi compagnia e per arricchire le vostre giornate.

Marina Abramović – Estasi a Modena, rinviata

Presa visione delle nuove disposizioni per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 comunichiamo che l’apertura al pubblico della mostra “Marina Abramović/ Estasi” è rimandata a data da definirsi.

Ringraziamo per la fattiva collaborazione del territorio che anche in questa difficile fase non è mancata. Il momento che stiamo vivendo è pieno di incognite ma siamo convinti che possa essere anche un’opportunità per prendere del tempo per se stessi, stare con le persone a noi più care, riprogettare il futuro, perchè il futuro c’è e ci sta aspettando. Ammirare la bellezza delle opere di Marina Abramović dopo questo tempo di riflessione, sarà un’esperienza ancora più intensa.

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Dopo l’esordio milanese The Kitchen arriva a Modena nel suggestivo contesto del Teatro Anatomico. Il rapporto tra l’opera e il contesto in cui viene presentata è uno dei fattori chiave del progetto Estasi. A Milano i tre video erano stati presentati in uno spazio di grande valore anche simbolico: la Sala Sottofedericiana dell’Ambrosiana, spazio contiguo alla Cripta di San Sepolcro, le cui origini risalgono all’XI secolo, tornata a risplendere grazi ad un provvidenziale restauro. Il percorso di The Kitchen trovava un suo completamento esperienziale nell’addentrarsi silenziosamente negli spazi così densi di spiritualità della Cripta.
Analogamente a Modena il contesto del Teatro Anatomico si offre come completamento dell’esperienza visiva. È un luogo affascinante segnato dalla memoria della funzione svolta per tanti anni: i corpi oggetto degli studi da parte dei medici segnano ancora nella concretezza delle strutture lo spazio. Marina Abramović con i suoi video innesta in questo contesto una riflessione che ci porta a ricordare come quei corpi fossero anche “anima”. Nella visione finale, con la performance Levitation, assistiamo ad una indimenticabile ed emblematica liberazione proprio al di sopra del tavolo dove i corpi venivano adagiati e studiati.

La mostra è curata da Casa Testori e prodotta da VanitasClub con il patrocinio del Comune di Modena.

Era un’idea che come Casa Testori cullavamo da tempo: poter proporre nel loro insieme i tre video della serie “The Kitchen”, che Marina Abramović aveva realizzato come omaggio a Santa Teresa d’Avila. La condizione era però quella di trovare il contesto giusto, che restituisse la magia e l’energia di queste opere.

Il catalogo è edito da Casa Testori ed è in vendita a 10 euro, in mostra oppure online

Presentazione Catalogo – Libere Tutte

Ultime settimane per vedere la mostra clou della programmazione di Casa Testori. Una mostra che occupa tutti gli spazi della Casa, compresi i bagni e la cantina. È un viaggio emozionante e coinvolgente attraverso tanti diversi linguaggi espressivi, che comunicano un grande senso di libertà.

Sabato 15 febbraio alle 16 alla presenza dei curatori e dell’art director che lo ha progettato (studio CR. RO. MO.), verrà presentato il Catalogo della mostra, quasi un libro d’arte… Sarà anche l’occasione per un ricordo di Lalla Lussu, l’artista che ci ha lasciati il 25 gennaio scorso.

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Monaca di Monza

5-9 febbraio 2020 – Teatro Astra, Torino
La Monaca di Monza con Federica Fracassi

Fra i più importanti intellettuali italiani del Novecento, Giovanni Testori porta in teatro nel 1967 la figura della Monaca di Monza: figura storica di grande complessità prima ancora che personaggio dei Promessi sposi. Valter Malosti concentra il dramma di Testori su un triangolo: la protagonista Marianna De Leyva, una vita circondata di violenza fin dal suo stesso concepimento; l’amante Gian Paolo Osio, vero e proprio eroe nero e sanguinario che finisce i suoi giorni barbaramente trucidato; la conversa assassinata dai due per metterla a tacere. I tre personaggi sono in realtà già morti. Parlano come revenants, isolati ognuno nel proprio flusso di coscienza.
Lo spettacolo ha debuttato con grande successo al Teatro Parenti di Milano. Malosti dirige Federica Fracassi, attrice sensibile e già intensa interprete dell’universo femminile testoriano nei panni di Erodiàs, Cleopatràs e Mater Strangosciàs.

Regia: Valter Malosti
con Federica Fracassi
Giulia Mazzarino, Davide Paganini
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Gianluca Sbicca
cura del movimento Marco Angelilli
progetto sonoro Valter Malosti
suono e programmazione luci Fabio Cinicola
produzione  / TPE – Teatro Piemonte Europa / Centro Teatrale Bresciano / Teatro Franco Parenti / Teatro di Dioniso
con il sostegno di Associazione Giovanni Testori
si ringraziano Giuseppe Frangi, Paola Pedrazzini, Noemi Apuzzo e Maria Caggianelli Villani

per info e biglietti


Quando il sito diventa un’opera d’arte

Quando il sito diventa un’opera d’arte.
Il caso Maria Morganti

Incontro con Maria Morganti (artista), Roberto Boldi (programmatore del sito) e Antonella Campisi(assistente all’archivio del sito).

Casa Testori, 1 febbraio ore 16.00.
Tra le 21 artiste che espongono per Libere tutte ce n’è una che ha scelto di portare nelle stanze di Casa Testori il proprio sito, realizzando un’installazione, una specie di “esplosione” visiva, attraverso la quale il visitatore può entrare nella complessa e affascinante articolazione del sito stesso. Nella prospettiva di Maria Morganti il sito diventa un organismo vivente, in continuo farsi, ma assolutamente affidabile nella precisione delle informazioni e nella sua sistematicità di percorsi.
Per tutti gli artisti di oggi il tema del proprio sito è un tema sempre più importante e strategico: progettarlo non significa semplicemente dotarsi di un contenitore virtuale, ma elaborare un pensiero coerente in connessione con la propria opera. Confrontarsi con il caso di Maria Morganti è un’occasione preziosa per capire quali straordinarie potenzialità di percorsi si possano aprire nel momento in cui si affronta il cantiere del proprio sito di artista.

Maria Morganti (Milano 1965), è una delle più significative artiste italiane della sua generazione. Oggi vive e lavora a Venezia. Ha già esposto a Casa Testori in una mostra bipersonale con Massimo Kauffman, nel 2013 (“Giardini squisiti”).

A BOLOGNA. SIT DOWN TO HAVE AN IDEA

Andrea Bianconi
A cura di Alice Zannoni
In collaborazione con Barbara Davis Gallery Houston – Texas e con il supporto di Casa Testori
Bologna
23-26 Gennaio 2020

«Volete avere un’idea? Volete avere un’idea?» Andrea Bianconi ha presentato così il suo ultimo progetto A Bologna. Sit Down to Have an Idea, tramite un breve video dal ritmo martellante per annunciare che dal 23 al 26 gennaio 2020, a Bologna, ventiquattro poltrone in ventiquattro luoghi diversi della città sarebbero state a disposizione del pubblico per sedersi, riflettere e, perché no? Avere un’idea.
Andrea Bianconi, uno degli artisti più apprezzati e geniali della nuova generazione contemporanea, ha ideato un evento – a cura di Alice Zannoni – promosso all’interno di ART CITY Segnala 2020, rassegna istituzionale di performance, mostre e iniziative speciali svoltosi in concomitanza di Arte Fiera Bologna e Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea | Istituzione Bologna Musei. «Un progetto allargato a tutta la città e volutamente inclusivo che invita tutti, ma proprio tutti senza nessuna distinzione a fermarsi, accomodarsi, concedersi una pausa riflettendo in attesa di avere un’idea in un luogo e in un momento insolito» afferma Bianconi. «La mia arte guarda sempre agli altri. Amo coinvolgere il pubblico, farlo interagire con le mie creazioni, favorire riflessioni e idee e questo è ciò che più mi stimola della mia attività». 
Realizzato in collaborazione con Barbara Davis Gallery (Houston) e con il supporto di Casa Testori, il progetto A Bologna. Sit Down to Have an Idea ha messo al centro l’uomo, capace di pensare in qualunque luogo si trovi. Da qui l’universalità di questa performance dove l’artista e l’arte stessa sono andati incontro alle persone e non il contrario e li hanno raggiunti nei luoghi più disparati, dall’autostazione al panettiere, dal ristorante alla scuola, finanche all’ospedale, “luoghi universali”, luoghi per tutti e di tutti, luoghi diversi, luoghi in cui l’arte possa incontrare la gente e gettare un seme per il domani (appunto le idee), non importa quale sia il colore o l’ambito di pertinenza. 
L’ispirazione è nata nello studio di Andrea Bianconi, dove l’artista custodisce la sua “poltrona delle idee”. «Ogni volta che qualcuno mi viene a trovare, vuole sedersi sulla mia poltrona pensando di essere ispirato. Allora mi sono detto: perché non dare la possibilità a tutti di sedersi, riflettere e avere un’idea? Smessa la funzione di oggetto che concilia all’ozio, le poltrone che ho personalizzato con lo slogan Sit Down to Have an Idea diventeranno per tutta la durata della manifestazione una sorta di incubatore di idee. Una sedia per tutti è un’idea per tutti».  
Bologna, così, è diventata un simbolico salotto che offre ospitalità alle idee. Non una sede specifica, dunque, ma 24 luoghi di eccezione e “comuni” distribuiti in tutta la città, che hanno accolto altrettante poltrone, dal Teatro Duse all’ufficio postale, dal Portico di San Luca alla Libreria Feltrinelli, dall’Androne dell’Autostazione al panificio fino all’Ospedale Maggiore, a piazze e scuole. Sedersi sulle poltrone collocate in questi luoghi significava avere il coraggio di fermarsi, in un momento storico in cui tutto corre troppo velocemente e il valore personale sembra essere direttamente proporzionale alla produttività estrema. Bianconi, attraverso la sua opera, ha voluto invece offrire del tempo per una riflessione, invitava a fermarsi e a trasformare in idee i momenti di attesa che riempiono la quotidianità. Un gesto di generosità che configurava la possibilità di un intervento sul domani, poiché le idee sono l’embrione del futuro.
Nella semplicità dell’operazione, la poltrona diveniva luogo di osservazione privilegiato sul presente e sul futuro, verso se stessi, verso lo spazio circostante e verso ciò che in questo spazio è contenuto. Non è un caso se l’etimologia della parola “idea” riporta alla parola “vedere”, legata a quella di visione, di immagine, di rappresentazione mentale che può corrispondere a un oggetto o a una realtà esteriore, oppure può essere anticipatrice, intuitrice di una realtà esteriore (come nel caso delle scoperte o delle invenzioni) o, ancora, può essere di pura fantasia, uno scenario di una possibile realtà che nel presente non esiste. In tutti i casi, essa è espressione di quella straordinaria capacità umana di pensare, di essere coscienti e autocoscienti.

Sabato 24 gennaio 2020, in occasione della Art City White Night, la rock band Control Rum si è esibita in un concerto itinerante per le vie della città eseguendo ripetutamente il brano creato appositamente per A Bologna. Sit Down to Have an Idea.

Scarica qui il pieghevole dell’iniziativa.

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Torna il Testori a Varallo

Esaurita anche la seconda edizione del “Testori a Varallo”, visto il grande successo, l’Associazione Giovanni Testori ha voluto curare una terza edizione completamente rivista nelle immagini e aggiornata nei testi. Grazie ai restauri compiuti alle Cappelle del Sacro Monte di Varallo, e non solo, dopo la nuova edizione de “Il gran teatro montano” (2015), seguita dallo straordinario successo della recente mostra dedicata a Gaudenzio Ferrari (2018), questa terza pubblicazione del “Testori a Varallo”, presenta un apparato fotografico completamente aggiornato, che non fa che confermare la pertinenza e bellezza dei testi di Giovanni Testori che lo accompagnano e illuminano.

Testori a
è il progetto varato dall’Associazione Giovanni Testori in occasione del decennale della scomparsa dello scrittore e critico d’arte Giovanni Testori (1923-1993). Un progetto articolato di mostre, nate per scoprire questa straordinaria personalità del Novecento e quale strumento unico di valorizzazione del territorio. Negli anni, tappa dopo tappa, al racconto della sua vita – la “mostra nella mostra” Giovanni Testori. Una vita appassionata – si sono affiancate opere d’arte e testimonianze esemplificative del legame tra Testori e quei luoghi: la Bergamo di Giovan Battista Moroni, Carlo Ceresa, Fra’ Galgario, Giacomo Manzù e Alessandro Verdi; la Novate Milanese (MI) della sua casa natale e degli affetti famigliari; la Breno (BS) nella Val Camonica di Romanino e Beniamino Simoni; la Macugnaga (VB) ai piedi del Monte Rosa; la Varallo (VC) di Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo; la Varese di Cerano, Morazzone, Francesco Cairo e Renato Guttuso; la Brescia di Giacomo Ceruti, Moretto, Giovan Gerolamo Savoldo e Vincenzo Foppa; l’Ivrea (TO) di Martino Spanzotti e Adriano Olivetti; la Novara della Basilica di San Gaudenzio e di Giuseppe Pianca; la Lecco di Alessandro Manzoni, Ennio Morlotti e Giancarlo Vitali…

I volumi che ne sono nati non sono solo dei cataloghi di mostra, ma una straordinaria e funzionale serie di guide ai capolavori dell’arte e della cultura in genere, uno strumento nuovo per avvicinarci alla nostra storia: con gli occhi di Giovanni Testori.

A Varallo, il volume verrà presentato domenica 15 dicembre alle ore 16presso il Salone dell’Incoraggiamento (Palazzo dei Musei di Varallo), in occasione del ricordo di Stefania Stefani Perrone, ad un anno dalla scomparsa.  

Disponibile online e in sede dal 16 dicembre

INTERNATIONAL OPEN CALL – I Vincitori

Andrea Mastrovito
IO NON SONO LEGGENDA
Progetto Italian Council – Sesta Edizione |

Italian Council Project – Sixth Edition

Un progetto di | a project by: CASA TESTORI
A cura di | curated by: Davide Dall’Ombra

LE ACCADEMIE RISPONDONO
Ecco i selezionati tra i partecipanti alla
INTERNATIONAL OPEN CALL

Per il coinvolgimento di illustratori, disegnatori e artisti nella produzione dell’opera di Andrea Mastrovito: Io non sono leggenda

Ecco il risultato del’Open Call internazionale lanciata da Casa Testori. Dopo un’attenta analisi dei numerosi Curricula ricevuti, sono stati selezionati i primi 6 giovani assistenti che affiancheranno Andrea Mastrovito nella realizzazione di Io Non Sono Leggenda, l’opera che verrà donata al Museo Fabroni di Pistoia, grazie al progetto curato da Casa Testori e sostenuto dall’Italian Council – sesta edizione, il bando del MiBAC – Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

I candidati selezionati sono:
Laura Baffi, Silvia Berbenni, Luciano Finazzi, Daria Romanenko, Weena Visini e Nicola Zanni

L’Open Call ha raccolto candidature di studenti ed ex studenti prevalentemente italiani – ma anche ucraini e uzbeki – di alcune della più importanti Accademie d’arte italiane: Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara, Bergamo, Accademia di Belle Arti Santa Giulia, Brescia, Accademia di Belle Arti, Firenze, Accademia di Belle Arti, Bari, Accademia di Belle Arti Aldo Galli, Como, Accademia di Belle Arti Bonaccorsi, Massa Carrara, Accademia di Belle Arti, Napoli, I.U.A.V., Venezia

Buon lavoro!


IL Bando
Si cercano studenti ed ex-studenti delle Accademie di Belle Arti, con ottima padronanza del disegno e del ritaglio, spiccata sensibilità pittorica e disponibilità di lavoro autonomo distribuito nel medio-lungo periodo (3-6 mesi a partire dal 2 dicembre 2019), al fine di collaborare con l’artista Andrea Mastrovito alla produzione delle tavole necessarie all’animazione dell’opera Io Non Sono Leggenda, in corso di realizzazione per il progetto di Casa Testori, curato da Davide Dall’Ombra e realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council della Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

We are seeking students and ex-students of fine arts academies, with excellent skills in drawing and cutting, notable pictorial sensitivity and available for free-lance work spread over the medium-long term (3-6 months beginning 1 December 2019). They will be required to collaborate with the artist Andrea Mastrovito to produce the tables necessary for the animation of his work Io non sono leggenda [I Am Not A Legend], currently being created for the Casa Testori project, curated by Davide Dall’Ombra and realized with the support of the Italian Council of the Directorate-General for Contemporary Creativity and Urban Regeneration of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism.

Gli interessati dovranno spedire il proprio curriculum e portfolio a info@casatestori.it entro il 29 novembre 2019. I candidati verranno selezionati a insindacabile giudizio dell’artista e del curatore del progetto.

Those wishing to apply should send their curriculum vitae and portfolio to info@casatestori.it no later than 29 November 2019. Candidates will be selected by the artist and the project curator, whose decisions shall be final.

Project supported by the Italian Council (6th Edition, 2019) program to promote Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for Contemporary Creativity and Urban Regeneration of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism

Libere Tutte – la gallery completa

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Sabato 15 febbraio alle 16 alla presenza dei curatori e dell’art director che lo ha progettato (studio CR. RO. MO.), verrà presentato il Catalogo della mostra, quasi un libro d’arte… Sarà anche l’occasione per un ricordo di Lalla Lussu, l’artista che ci ha lasciati il 25 gennaio scorso.

Renata Boero, Linda Carrara, Elisabetta Di Sopra, Silvia Giambrone, Debora Hirsch, Iva Lulashi, Lalla Lussu, Elena Mazzi, Beatrice Meoni, Maria Morganti, Isabella Pers, Nazzarena Poli Maramotti, Michela Pomaro, Laura Pugno, Chris Rocchegiani, Giorgia Severi, Marta Spagnoli, Esther Stocker, Sara Tirelli, Lucia Veronesi, Serena Vestrucci

fotografie: ©Michele Alberto Sereni

Libere tutte
a cura di Daniele Capra e Giuseppe Frangi
Casa Testori, Novate Milanese
Vernissage sabato 23 novembre ore 17
Dal 26 novembre 2019 al 16 febbraio 2020

Casa Testori è lieta di presentare Libere tutte, progetto espositivo a cura di Daniele Capra e Giuseppe Frangi. In mostra 21 tra le artiste più significative attive nel nostro paese, presenti con oltre una sessantina di opere – che spaziano dalla pittura alla scultura, dal video all’installazione. La mostra, ospitata nelle stanze della casa che fu la dimora di Giovanni Testori, prosegue idealmente i passi del progetto Graffiare il presente, che lo scorso anno ha fatto il punto della situazione sulla ricerca pittorica condotta in Italia.

Libere tutte parte dall’idea di cogliere il lavoro condotto dalle artiste, archiviando momentaneamente le questioni di genere, cercando invece di documentare l’importanza e la forza travolgente della ricerca condotta dalle artiste in Italia, paese per troppi aspetti ancora legato a rigidi schematismi e a una condizione di asimmetria maschile/femminile nei rapporti sociali ed economici. Il titolo della mostra, ispirato ad uno dei motti di rivolta della contestazione degli anni Settanta, spiega il desiderio di parlare di arte e di capire perché le artiste oggi stanno dimostrando di avere una marcia in più. Libere Tutte è una mostra interrogativa, aperta nei temi e nei media impiegati, anarchica e senza facili risposte, che avrebbe potuto simmetricamente intitolarsi Liberi Tutti.

Il progetto, infatti, vuole esplorare la complessità dello sguardo che le artiste hanno introdotto nell’orizzonte della produzione artistica, rendendosi capaci di scartamenti coraggiosi rispetto alle tendenze più di moda. Con il loro agire hanno allargato lo spettro della sensibilità artistica, dando prova anche di una importante vocazione sperimentale. Trova così conferma quella situazione che per prima Lea Vergine aveva lucidamente intuito, sottolineando come le opere delle artiste siano «emblemi audaci di un’articolata condizione umana, realizzati con quella non pietas che butta a mare il concetto di normalità». 

Libere Tutte non è una mostra da otto marzo del contemporaneo, ma un progetto che vuole scattare una fotografia rispetto al fenomeno della presenza delle artiste nel sistema dell’arte del nostro paese che si sta imponendo per vitalità, intensità e forza. Il progetto mira a fornire alcuni degli esempi più significativi, in un arco generazionale molto ampio, della ricerca condotta rispetto a tutte le forme espressive e ai più differenti contenuti. 

Libere Tutte è ospitata nelle venti stanze disponibili di Casa Testori, parte delle quali occupate da libri della grande Biblioteca d’arte appartenuta a Giovanni Testori.

La mostra è corredata da un catalogo, progettato da CH RO MO.

Sponsor della mostra Natixis.

Dal 26 novembre 2019 al 16 febbraio 2020
Casa Testori, Largo Angelo Testori 13
20026 Novate Milanese (Mi)

Martedi  – Venerdi: 10.00 – 13.00 | 14.00 – 18.00
Sabato e II Domenica del mese: 14.30 – 19.30

www.casatestori.it
info@casatestori.it
t. 02.36589697

Sabato Testoriano – 9 Novembre

Sabato 9 novembre, dalle ore 16

Casa Testori apre le porte dell’Archivio fotografico e della Biblioteca per un pomeriggio di scoperta, studio e approfondimento. Ecco il programma:
ore 15 Laboratorio di riconoscimento fotografico guidato da Mauro Pavesi, docente di Storia dell’arte moderna all’Università Cattolica di Milano.   
Gratuito e riservato a studenti universitari, su prenotazione a info@casatestori.it

ore 17 Scoperte dalla catalogazione nelle Biblioteca. Interviene Alessia Gianforti, catalogatrice della Biblioteca Giovanni Testori.

ore 17,30 L’Alfa e l’Omega di Testori. In collaborazione con il Premio Giovanni Testori.
Intervengono i vincitori ex aequo del Premio per la miglior tesi:
L’Alfa. “La tesi di Laurea di Giovanni Testori”, con Anna Lena, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
L’Omega. “Fulbe Bororo. Il dramma inedito”, con Nicolò Rossi, Università degli studi di Pavia.

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