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Casa Testori partecipa alla Giornata del Contemporaneo

Casa Testori partecipa alla Giornata del Contemporaneo promossa da AMACIAssociazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani con il rinnovato sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT e la collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Sabato 5 dicembre dalla home page del sito di Casa Testori si potrà assistere a due eventi di approfondimento tratti dalla mostra “Meristà” curata da Giulia Zorzi, in corso nella dimora di Novate Milanese (che sarà possibile visitare nuovamente alla riapertura dei musei). I due progetti sono: L’Ouvert di Fatima Bianchi e Jest di Ilaria Turba, progetti che rispondono pienamente al tema della “community” a cui l’AMACI ha chiesto di far riferimento per questa edizione, oltre alla possibilità di essere fruibile anche sullo spazio digitale.

In collaborazione con FilmmakerFest 2020 – Festival Internazionale del Cinema – e Micamera, il film L’Ouvert di Fatima Bianchi sarà disponibile sulla piattaforma MyMovies. Nel film, l’opera più recente dell’artista, un gruppo di donne racconta la propria esperienza del parto evocato attraverso la memoria del corpo e il rito di passaggio rappresentato simbolicamente dall’apertura. Il corpo, la memoria e il racconto rimandano a un senso più profondo: il desiderio dell’essere umano di far parte di uno spazio infinito, assoluto. Una dimensione che trascende il tempo, in cui vita e morte si compenetrano. Come anche per gli altri suoi film (tra cui Notturno, presentato alla Biennale del Cinema di Venezia nel 2016 o Tyndall, già proiettato anche a Casa Testori) Fatima usa l’arte come risposta allo sviluppo naturale dei fatti della vita e L’Ouvert inizia a prendere forma con la sua gravidanza. Fatima si rifà ai racconti dell’antropologo James George Frazer (Il ramo d’oro. Studio sulla magia e la religione, 1915) e alle tradizioni popolari italiane e spagnole. Fin dalle prime scene una donna (che sussurra parole in una lingua straniera – sembra una lingua magica, in realtà è, non casualmente, spagnolo) apre porte, cassetti, mobili, oggetti. La nascita diventa uno stato mentale, qualcosa che apre all’altro e a infinite possibilità: è vissuta da una persona, ma appartiene a tutti. Non è maschile né femminile. Mentre le voci raccontano e si alternano a suoni, sullo schermo appaiono a intermittenza i rayogrammi degli oggetti: fotografie nate dal contatto diretto con la carta. 

Clicca sull’immagine per andare alla proiezione


JEST di Ilaria Turba, rappresentato da una selezione di Atti (Oggetti, performance e installazioni), è l’altro progetto selezionato per la Giornata del Contemporaneo di Casa Testori. JEST (che significa scherzo) è un corpo di lavoro che nasce dall’esplorazione dell’archivio fotografico della famiglia dell’autrice: cinque generazioni di immagini dal 1870 a oggi che Ilaria manipola e usa come punto di partenza per una ricerca visiva che si intreccia con altre discipline e altri media, assumendo forme diverse: oggetto, performance, dispositivo visivo… Un progetto istrionico che si trasforma e vive nello scambio attivo con lo spettatore e il contesto. Le fotografie originali sono spunti creativi, simili a porte magiche che aprono a mondi nuovi. JEST srotola le storie segrete a partire da due oggetti in relazione: una macchina da scrivere e un ventaglio mentre le opere attorno aprono scenari paralleli, invitando a osservare con attenzione alla ricerca di dettagli, corrispondenze e storie. 

Clicca sull’immagine per scoprire gli Atti di JEST

Manifestazione promossa da
AMACI

Con il sostegno della
Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT

In collaborazione con il
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

I lunedì di Casa Testori


Le mostre non si possono vedere, ma intanto possono essere raccontate. Da lunedì 23 novembre Casa Testori lancia una proposta nuova: alle 21,15, in diretta facebook, ogni settimana parleremo di due esposizioni in corso, con artisti e curatori. Un modo per viverle, nell’attesa, speriamo breve, di vederle. I Lunedì di Casa Testori, prevedono anche una “perla” conclusiva: ogni settimana Federica Fracassi leggerà l’incipit di un libro di Giovanni Testori.

Tutte le puntate si possono vedere sul nostro canale YouTube

PROSSIMO INCONTRO
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Puntata 11, lunedì 1 febbraio ore 21.15

ore 21.15 – “Vedere” Dante con Federico Tiezzi, uno dei protagonisti del teatro italiano. Tiezzi a giugno riporterà in scena le cantiche di Dante, per i 700 anni dalla morte del poeta. Sono spettacoli nei quali la storia dell’arte e le memorie visive del regista giocano un ruolo decisivo.

– ore 21.35 – “Carla Accardi. Contesti”, la grande mostra monografica al Museo del Novecento di Milano, a sei anni dalla scomparsa dell’artista, nell’ambito del palinsesto “I talenti delle donne”, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano. Saranno con noi le curatrici Maria Grazia Messina e Anna Maria Montaldo, Direttrice Area Polo Arte Moderna e Contemporanea.

 – ore 22.00 – Per la sezione gli Incipit di Testori, Federica Fracassi legge le prime pagine di “Erodiade”.

INCONTRI PASSATI


Puntata 10, lunedì 25 gennaio ore 21.15

– ore 21.15 –  La mostra Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli”, in corso alla Triennale di Milano. Con noi il Presidente della Triennale Stefano e Boeri e Lorenza Baroncelli, Direttore artistico

– ore 21.35 – “Art & Philosophy for community”, un progetto a cura di Casa Testori realizzato grazie al contributo e patrocinio del Comune di Milano. Incentrato sul Piazzale Selinunte (zona S. Siro), il progetto è il tentativo di riattivare percorsi di pensiero e di riflessione con lo scopo di rimettere la periferia al centro. 
Parleremo del libro pubblicato e della video-intervista, restituzioni finali dell’iniziativa, con Patrizia Di Girolamo, Responsabile Unità Programmi Integrati di Quartiere e Pierpaolo Casarin, fondatore di Propositi di filosofia.

– ore 22.00 – Per la sezione gli Incipit di Testori, Federica Fracassi legge lei prime pagine de “I Trionfi”.

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Puntata 9, lunedì 18 gennaio ore 21.15

Ore 21.15: tappa a Varese, a Villa Panza per una doppia occasione: Il nuovo allestimento della Collezione Panza a 10 anni dalla morte del collezionista, e la presentazione del doppio volume dedicato alla stessa Collezione. Ne parleranno Anna Bernardini, direttore Fai, Villa e Collezione Panza e Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo del Fai, che dal 2000 ha avuto in donazione questo straordinario “tempio” dell’arte contemporanea.

Ore 21.35: si parlerà di un grande protagonista del sistema artistico del secolo scorso, il gallerista Alexander Iolas. A Iolas e ai suoi artisti è stata dedicata una mostra a Milano, alla Galleria di Tommaso Calabro, con un omaggio realizzato da Francesco Vezzoli. Ne parleremo con lo stesso Tommaso Calabro e con Davide Dall’Ombra, direttore di Casa Testori: infatti nel 1975 Giovanni Testori aveva esposto un ciclo di grandi acrilici nella sede milanese della galleria di Iolas.

Ore 22.05: Gli “Incipit di Testori”: Federica Fracassi legge l’inizio del romanzo Gli Angeli dello sterminio

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Puntata 8, lunedì 11 gennaio ore 21.15

Ore 21.15 – Sabato 16 gennaio il teatro Franco Parenti festeggia i suoi 48 anni di vita. Li festeggia in modo rispettoso delle regole, ma con la volontà di dare un messaggio: un gruppo di spettatori potrà entrare in qualità di “comparse”. Ai Lunedì di Casa Testori Andrée Ruth Shammah spiega il significato di questa iniziativa e racconta il progetto di Radio Franco Parenti. 

Ore 21.35 – La Quadriennale di Roma è sempre un’occasione importante per fare il punto sullo stato delle arti figurative in Italia. L’edizione di quest’anno inaugurata il 30 ottobre scorso, ha un titolo molto indicativo: “Fuori”. È una rassegna che vuole superare le solite categorizzazioni e anche misurarsi con un “incommensurabile”, «a testimoniare il bisogno dell’arte di superare i confini di quanto è conosciuto per varcare la soglia dell’inimmaginabile». Al Lunedì di Casa Testori ne parleremo con i due curatori Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol e con uno dei 43 artisti chiamati ad esporre, Guglielmo Castelli.

Ore 22.05 – Il 2021 è l’anno centenario di un grande poeta milanese tanto amato da Testori, Carlo Porta. Per questo per I Lunedì di Casa Testori Federica Fracassi questa settimana legge un articolo pubblicato sul Corriere nel 1975, in occasione dell’uscita del Meridiano curato da Dante Isella. 

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Puntata 7, lunedì 4 gennaio ore 21.15

-ore 21.15: Omaggio a Giovanni Romano, con Giovanni Agosti e Davide Dall’Ombra..

-ore 21.40: “Ti Bergamo”, mostra alla Gamec di Bergamo, con Valentina Gervasoni, curatrice, e gli artisti Nicolò Massazza dei Masbedo, Tea Andreoletti e Meris Angioletti.

-ore 22.10: Gli “incipit di Testori”. Federica Fracassi legge l’inizio del “Martino Spanzotti”

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Puntata 6, lunedì 28 dicembre ore 21.15

-ore 21.15: “Lotto. L’inquietudine della realtà”, Lecco Palazzo delle Paure. Con Giovanni Valagussa, curatore, don Davide Milani promotore dell’iniziativa, Giovanni Frangi, artista.

-ore 21.35: “Assalto al Castello”: la mostra dei 14 artisti valdostani al Castello Gamba, con Davide Dall’Ombra, curatore, Viviana Maria Vallet, responsabile scientifico di Castello Gamba e gli artisti Marco Bettio, Riccardo Mantelli e Chicco Margaroli

-ore 22.00: Gli “Incipit di Testori”: Federica Fracassi legge l’inizio del romanzo La Cattedrale

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Puntata 5, lunedì 21 dicembre ore 21.15

-ore 21.15: “We Rise by Lifting Others, Palazzo Strozzi. Con l’artista Marinella Senatore e il curatore Arturo Galansino.

-ore 21.35: incontro con Andrea De Marchi, storico dell’arte, docente all’università di Firenze. De Marchi è titolare di un account Instagram di grande bellezza e utilità, che ora è diventato un’agenda per l’anno che verrà.

-ore 22.00: Incipit Testori: Federica Fracassi legge l’inizio dell’ Interrogatorio a Maria.

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Puntata 4, lunedì 14 dicembre ore 21.15

-ore 21.15: “LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI. Collezionismo italiano contemporaneo”, con Alberto Fiz, curatore della mostra , Tullio Leggeri, collezionista e Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano

-ore 21.35: “Ritorno in Galleria del Ritratto di Signora di Gustav Klimt“, con Elena Pontiggia e Massimo Ferrari, presidente della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.

-ore 22.00: Incipit Testori: Federica Fracassi legge l’inizio dell’ Ambleto.

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Puntata 3, lunedì 7 dicembre eccezionalmente alle 18.30

-ore 18.30: Incancellabile vittoria, Brescia. Con l’artista Emilio Isgrò e il curatore Marco Bazzini

-ore 19.00: Extraordinario, Marghera. Con i promotori Daniele Capra e Nico Covre con due degli artisti protagonisti del progetto, Adelisa Selimbašić e Giulio Malinverni.

-ore 19.20: Incipit Testori. Federica Fracassi legge l’inizio della Maria Brasca.

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Puntata 2, lunedì 30 novembre
-ore 21:15: Lo spettro di Malthus al Maga di Gallarate con l’artista Marzia Migliora, il curatore Matteo Lucchetti, Emma Zanella direttrice del museo e Alessandro Castiglioni, senior curator del museo.

-ore 21.35: Io Non Sono Leggenda con il curatore Davide Dall’Ombra, l’artista Andrea Mastrovito e Elena Testaferrata, responsabile di Palazzo Fabroni Arti Visive e Contemporeanee di Pistoia.

-22:00: Incipit Testori: Federica Fracassi legge l’inizio del Dio di Roserio

Qui il video della seconda puntata

Puntata 1, lunedì 23 novembre:
-ore 21.15: Meristà con la curatrice Giulia Zorzi, e le artiste Fatima Bianchi e Ilaria Turba.

– ore 21.40: Velasco Vitali, che ha esposto il ciclo Goldwatch negli spazi di Assab One: con lui Elena Quarestani, fondatrice dello spazio.

-ore 22.00: Incipit TestoriIl Fabbricone, Federica Fracassi legge la prima pagina del romanzo.

Qui il video della prima puntata

 

Calendario 2021 – Sguardi sulla Lombardia



DAL 18/12 NON SI GARANTISCE LA CONSEGNA ENTRO NATALE

Il 2020 è stato per la Lombardia un anno molto duro: a due riprese questo territorio si è trovato ad essere epicentro della pandemia, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e di perdite economiche. Per questa ragione il Calendario 2021 progettato da Casa Testori e Associazione Giovanni Testori è dedicato al territorio nel quale siamo nati e nel quale principalmente operiamo. 
È la Lombardia così visceralmente amata da Giovanni Testori, vista con l’occhio di grandi e importanti artisti, da Umberto Boccioni fino a Christo, che hanno saputo intercettare sia la poesia che l’energia di questo territorio. I loro sguardi affascinanti offrono un giro d’orizzonte dalle montagne delle Prealpi, ai magnifici laghi fino alla grande città, Milano. Ognuno dei 12 artisti fornisce un punto di vista e di interpretazione diverso. Ma tutti testimoniano la bellezza antica e insieme così contemporanea di questa regione.
Il calendario è dunque anche un augurio perché la Lombardia possa riprendere la sua corsa nel 2021 che ci attende.

12 mesi con grandi immagini delle opere di: Umberto Boccioni, Chr​isto, Fortunato Depero, Giovanni Frangi, Renato Guttuso, Richard Hamilton, Luca Pancrazzi, Gerhard Richter, Giovanni Testori, Grazia Toderi, William Turner e Velasco Vitali

Sostieni Casa Testori acquistando i calendari

Andrea Bianconi. “Diario di un pre-carcerato”

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Giovedì 29 ottobre, ore 18.30
Andrea Bianconi presenta il libro “Diario di un pre-carcerato. Ediz. illustrata” – Silvana Editoriale

Dialogano con l’autore Gianni Canova, Rettore Università IULM, Giacinto Siciliano, Direttore della casa circondariale di Milano San Vittore, Giuseppe Frangi, giornalista e curatore della Performance “Come costruire una direzione” che ha dato vita al libro.

In questo Diario Andrea Bianconi racconta, giorno dopo giorno, per quattordici giorni, le riflessioni, l’avvicinamento e la preparazione alla performance, curata da Giuseppe Frangi in collaborazione con Casa Testori tenuta il 3 aprile 2019 nel carcere di San Vittore.

Un’esperienza artistica di grande libertà espressiva che si carica di un significato profondo proprio per il suo svolgersi in una struttura di detenzione. “Ho deciso che entrerò in carcere con la libertà, la metterò al centro, sopra l’altare”, scrive l’artista in queste pagine, in cui ripercorre le idee e lo sviluppo di una performance di grande suggestione: vera protagonista dello spettacolo è l’immaginazione, un fattore intrinsecamente libero, ovvero non “carcerabile”

A seguito dell’introduzione del nuovo DPCM, non sarà possibile partecipare in presenza. vi invitiamo a seguirla sulla nostra pagina facebook.

Il libro è acquistabile anche dal nostro bookshop.

A CHIAMPO. SIT DOWN TO HAVE AN IDEA

Andrea Bianconi
Chiampo
25 Ottobre 2020

A Chiampo la poltrona d’artista Sit Down To Have An Idea dell’artista Andrea Bianconi ha riqualificato l’area del campanile di Chiampo, generando un “nuovo punto di vista”.
L’opera, in data 25 ottobre 2020, è stata collocata permanentemente nella piazza di Chiampo, alla presenza del sindaco della città, dei sindaci dell’Alta Valle, dell’artista e degli atleti della Durona Team. L’evento ha inoltre contribuito alla raccolta fondi a favore della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica.

Riqualificare un’area abbandonata di una città partendo dall’installazione di un’opera d’arte che dà vita a “un nuovo punto di vista”. La poltrona Sit Down To Have An Idea di Andrea Bianconi è diventata il simbolo della rinascita dell’area del Campanile del comune di Chiampo (Vicenza). Domenica 25 ottobre 2020 la poltrona è stata portata dagli atleti della Durona Team sotto l’area del Campanile e qui installata in modo permanente. 

«Questa poltrona ha assunto un significato di rinascita per un’area prima degradata. Il sindaco di Chiampo ha voluto riqualificarla partendo dalla cultura, assegnando alla poltrona un luogo che diventa un nuovo “punto di vista” della città, un luogo da cui guardare in modo diverso, attraverso una nuova prospettiva». L’operazione è nata grazie a un passaggio di testimone dei protagonisti: nel luglio 2020 Andrea Bianconi ha donato agli atleti della Durona Team una poltrona per ringraziarli di aver portato sul Monte Carega la poltrona poi destinata e collocata in modo permanente al Rifugio Fraccaroli. Gli atleti, a loro volta, hanno donato la poltrona al sindaco di Chiampo e ora, il sindaco dona la poltrona all’intera città, elevandola a simbolo di rinascita di un’area recuperata dal degrado e riaperta a un nuovo percorso di visita, di scoperta, di riflessione. 
«Il prezioso dono della Durona Team al comune di Chiampo ci offrirà la possibilità di riqualificare un luogo significativo e di donare alla città una nuova terrazza e un nuovo punto di osservazione» afferma Matteo Macilotti, sindaco di Chiampo. «L’arte ha questo grandissimo potere, dare nuovo senso e nuove identità a luoghi dimenticati. Ringrazio di cuore la Durona Team e l’artista Andrea Bianconi per questo splendido dono fatto non solo alla comunità di Chiampo, ma a tutta la vallata del Chiampo». «In uno stato di incertezza come quello attuale» afferma Bianconi «riconsegnare ai cittadini questo luogo nella sua bellezza offre l’occasione di riflettere sul futuro, di avere nuove idee di fronte a una situazione in cui siamo disarmati. La riflessione, le idee e la bellezza ci aiutano ad andare avanti e a investire nelle persone e nel nostro territorio, affinché ci sia sempre una nuova prospettiva e un nuovo punto di vista». Il progetto Sit Down To Have An Idea, realizzato in collaborazione con Casa Testori e Fondazione Coppola, porta con sé il messaggio di tutela dell’ambiente, della necessità di vivere in armonia e nel rispetto del pianeta. 

Sit Down To Have An Idea a favore di Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica 

Sit Down To Have An Idea è anche un progetto umanitario: a Chiampo ha avuto luogo la campagna di sensibilizzazione a sostegno della ricerca promossa da Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (FFC), il principale ente di ricerca in Italia sulla fibrosi cistica, la malattia genetica grave più diffusa nel nostro Paese, con un’aspettativa di vita media per i malati che supera di poco i 40 anni.I volontari della rete FFC erano presenti con speciali postazioni per offrire, in cambio di una donazione, le bandane personalizzate dall’artista con la scritta Sit Down to Have an Idea, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione.

A questo link sono disponibili le bandane Sitdowntohaveanidea di Andrea Bianconi, in edizione limitata:https://regalisolidali.mondoffc.it/prodotto/bandane-dartista-di-andrea-bianconi/

UFFICIO STAMPA ANDREA BIANCONI                       
Maria Grazia Vernuccio
 mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it
mob. +39 3351282864
andreabianconi.com

Responsabile Comunicazione FFC
Valeria Merighi
valeria.merighi@fibrosicisticaricerca.it
mob. +39 347 9389704
fibrosicisticaricerca.it

ASSALTO AL CASTELLO

14 artisti valdostani conquistano il Museo Gamba
Un progetto di Casa Testori
A cura di Davide Dall’Ombra
Castello Gamba – Museo d’arte moderna e contemporanea
Châtillon, Valle d’Aosta
23 Ottobre 2020 – 2 Giugno 2021

UN’OCCASIONE PER COMPRENDERSI
Cristina De La Pierre

Il Castello Gamba di Châtillon – Museo d’arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta, conclude la stagione espositiva del 2020 con ASSALTO AL CASTELLO. 14 artisti valdostani conquistano il Museo Gamba. La mostra è stata realizzata dall’Assessorato dei Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta, in collaborazione con Casa Testori, hub culturale alle porte di Milano, e curata da Davide Dall’Ombra. 
La collezione d’arte moderna e contemporanea della Regione al Castello Gamba affianca un gruppo di opere di artisti contemporanei, attivi in Valle d’Aosta, ai due nuclei principali che la costituiscono: le opere otto/novecentesche dedicate al paesaggio alpino e i capolavori dei grandi maestri italiani del Novecento. Un’occupazione, pacifica ma decisa, da parte di artisti che accettano la sfida e il confronto con importanti maestri presenti nel Museo, da Mario Schifano a Felice Casorati, da Renato Guttuso a Lucio Fontana. 
Il ruolo di un museo pubblico del contemporaneo è anche quello di farsi custode e interprete dell’espressione artistica del territorio. Non si tratta di musealizzare precocemente le espressioni dell’arte ancora in divenire, ma di dar conto della realtà in essere. Dar voce all’arte contemporanea valdostana non è solo un dovere civico, ma un’occasione unica per comprendere e per comprendersi. 

ASSALTO AL CASTELLO
Davide Dall’Ombra

Si dice spesso che non ci sono parole per esprimere certe situazioni, ma l’artista non si può tirare indietro, è condannato all’espressione, a dar voce a elementi e sentimenti del nostro vissuto, facendoci capire qualcosa di noi. Tuttavia, se c’è un aspetto che ha accumunato le rade mostre d’arte contemporanea di questo 2020 è l’intento programmatico di non fare una mostra sul Covid. L’arte di oggi, proprio perché non può fare a meno di essere espressione del tempo che vive, sa che l’unico modo che ha per farlo è non metterlo direttamente al centro. Non si tratta solo della comprensibile repulsione verso il “monotema” delle nostre conversazioni e preoccupazioni di questi mesi, ma della coscienza che aver rispetto per il dramma particolare significa coglierne il valore universale e, per far questo, occorre quel passo indietro che questi mesi ancora non ci permettono. Per parlare oggi di questo argomento bisogna eluderlo. È un po’ come avviene con le montagne o i prati in questa mostra, che si cercherebbero invano tra i soggetti scelti da questi quattordici artisti attivi in Valle d’Aosta. 
Questa mostra, in effetti, ha avuto origine nella mente degli stessi artisti che la compongono, durante il primo lockdown, per essere messa in pausa, una volta inaugurata, dal sopraggiungere del secondo. Vorrà dire che la sua funzione sarà quella di prestare il volto alla ripartenza, a una reiterata, cocciuta e indispensabile ripartenza. Quando il primo nucleo di artisti si è coagulato intorno a uno di essi, Marco Bettio, non è stato difficile costruire la squadra e proporla all’attenzione della curatrice scientifica del Castello Gamba, Viviana Maria Vallet, che, a sua volta, ha individuato in Casa Testori l’interlocutore cui affidarne la curatela. 
Fedele alla sua origine, la mostra non ha l’ambizione di fornire uno screening della produzione artistica in Valle e di individuarne le eccellenze, che pure, probabilmente, sono in gran parte incappate nella rete… Per questo si è pensato a un “assalto”: si è data voce alle istanze ed emergenze degli artisti, accettandone l’invasione, ponendosi in ascolto, ma anche cercando di premere l’acceleratore sulle potenzialità espressive di ciascuno, mettendole in rapporto con lo spazio. L’intento era quello di fare un passo oltre la semplice galleria di immagini e dar vita a quattordici interventi spaziali, che connotassero il percorso espositivo e la collezione permanete del Museo, come alcuni punti cruciali all’esterno. 

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TRA LA COLLEZIONE, NELLE SALE ESPOSITIVE E ALL’ESTERNO

Non si tratta di una galleria di immagini, ma di 14 interventi spaziali inediti sparsi nel percorso espositivo, nella collezione e all’esterno: dalla pittura al video, dalla scultura all’installazione.
Dopo l’avvio con l’opera di Jean-Claude Oberto, che dà conto di questo contesto d’incertezza che persiste, quattro interventi segnano le stanze della raccolta permanente: sono le opere di Patrick Passuello (Sala 1), Massimo Sacchetti (Sala 2), Pasqualino Fracasso (Sale 4, 5, 7, 11 e 13) e Barbara Tutino (Sala 10).
Usciti dalle stanze della collezione, ad accompagnarci sulla scala fino a questo punto sono state le carte di Marco Jaccond e, qui a sinistra, la “sala di consultazione” ospita l’intervento di Andrea Carlotto. Alle nostre spalle, si snoda il consueto spazio espositivo del Castello, con le opere di Giuliana Cunéaz e Chicco Margaroli; a presidiare il mezzanino è la pittura di Marco Bettio e Sarah Ledda, mentre spetta a Riccardo Mantelli invadere interamente l’altana. 
Ma la mostra non si conclude davanti allo straordinario paesaggio sulla Valle. Due artisti hanno occupato anche l’esterno. Nella grande fontana l’opera di Daniele De Giorgis e, nel portico sulla facciata principale del Castello, lì a pochi passi, occupano la loggia sopra lo scalone le sculture di Marina Torchio.

UN CATALOGO E DUE FOTOGRAFI

Il carattere allestitivo della mostra e il protagonismo degli artisti hanno determinato la scelta di dar vita, da una parte, a un catalogo con fotografie delle opere installate, affidate ad Alessandro Zambianchi e, dall’altra, di raccogliere una galleria di ritratti fotografici degli artisti in mostra, realizzati da Giorgio Olivero.

A COLLETTA DI CASTELBIANCO. SIT DOWN TO HAVE AN IDEA

Andrea Bianconi
A cura di Francesca di Giorgio
Colletta di Castelbianco
13 Settembre 2020

In principio fu Bologna, con le sue piazze e i suoi spazi. Poi il Teatro Duse, nell’intimità delle sue storiche sale. Seguì la cima del Monte Carega, la conquista dell’aria aperta dopo l’isolamento del lockdown. E poi ancora Tropea, con l’infinito del suo mare. Il viaggio artistico di Andrea BianconiSit Down to Have an Idea che, dal gennaio 2020, porta in giro per l’Italia le sue poltrone d’autore, emoziona il Paese. Oltre 50mila le interazioni sui social media, che crescono ogni giorno di più a conferma dell’interesse che le opere suscitano nel pubblico.
E il viaggio continua.

Domenica 13 settembre 2020 Andrea Bianconi è arrivato a Colletta di Castelbianco e, insieme a un gruppo di abitanti di questo antico borgo medievale nell’entroterra di Albenga (Savona), inserito tra ‘I Borghi più belli d’Italia’, l’artista ha portati la “poltrona delle idee” sotto al maestoso pino che accoglie i visitatori all’ingresso del paese e lì rimarrà come installazione permanente. «Credo nella funzione terapeutica dell’arte. A volte abbiamo bisogno di ritrovare noi stessi, di fare introspezione e compiere una ricerca interiore. E la natura ci offre un senso di protezione che ci permette di riscoprire questo contatto con noi stessi, profondo e poetico. Grazie al suo riparo, ci dà la libertà di pensare»afferma Andrea Bianconi.

Per Francesca Di Giorgio, curatrice di Sit Down to Have an Idea a Colletta di Castelbianco: «La scelta dell’artista a quale luogo donare la “sua” poltrona rientra in un determinato e mai precostituito disegno. Una direzione coincidente con quella dell’arte che, come la natura, coinvolge, include, libera e protegge. Perché una direzione da intraprendere, un percorso breve o lungo, c’è sempre. Per tutti. La possibilità di sedersi sulla poltrona è un’occasione per riconciliarsi con le proprie idee che spesso attribuiamo al mondo dell’astrazione ma che si manifestano forti della loro concretezza. Le stesse idee che hanno portato, negli Anni ‘80, un gruppo di imprenditori, guidati dall’architetto Giancarlo De Carlo (1919 – 2005)a sottrarre a un triste destino d’oblio, il borgo nella Val Pennavaira, alle pendici della spettacolare “piramide dolomitica” di Castell’Ermo».

Una nuova tappa, una nuova meta da aggiungere agli altri luoghi che nella visione dell’artista, diventano tableau vivant dove le sue opere/poltrone interagiscono con il pubblico. I visitatori diventano protagonisti di questi quadri viventi immortalati da scatti che incidono fino a dare vita a infinite opere in un viaggio che non è solo artistico, ma anche umanitario: il progetto Sit Down to Have an Idea porta con sé, infatti, ad ogni tappa, la campagna di sensibilizzazione a sostegno della ricerca promossa da Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (FFC).
Con questa iniziativa itinerante, realizzata in collaborazione con Casa Testori e Fondazione Coppola, Andrea Bianconi si fa portatore di un messaggio profondo di speranza, rinascita e riflessione sul nostro futuro e sulle idee che dobbiamo coltivare per un mondo migliore. Un’opera unica nel suo genere anche per l’alto valore etico e sociale racchiuso in questa impresa a finalità charity.

«Per me è importante quando l’arte si unisce alla ricerca scientifica, in quanto parlano la stessa lingua, tra loro si crea un dialogo che può generare frutti e spunti per il futuroEntrambe mettono l’uomo e il suo benessere al centro» afferma Andrea Bianconi, riconosciuto come uno dei più interessanti artisti delle nuove generazioni, autore di opere esposte in musei pubblici e spazi privati di tutto il mondo. «La mia intenzione con questo progetto è di portare l’arte in spazi sconfinati e contaminarli con i luoghi e i visitatori, per regalare emozioni forti e idee che sono l’ossigeno della nostra esistenza. Quell’ossigeno che è così prezioso per chi è affetto dalla fibrosi cistica, la malattia genetica grave più diffusa in Italia che blocca i polmoni e alla fine toglie il respiro».

L’evento è stato realizzato con il patrocinio di: Comune di Castelbianco, Colletta di Castelbianco S.r.l., I Borghi più belli d’Italia e Legambiente. E in collaborazione con:Casa Testori, Fondazione Coppola, Slow Food (Albenga, Finale, Alassio e Savonese), Vincenzo Ricotta – Invest progetti, Scola (bar e ristorante), Amministrazioni Condominiali Rivierahouse.

L’IMPEGNO CHARITY A SOSTEGNO DI FONDAZIONE RICERCA FIBROSI CISTICA

In occasione degli eventi, i volontari della rete FFC erano presenti con speciali postazioni per offrire, in cambio di una donazione, le bandane personalizzate dall’artista Bianconi con la scritta “Sit Down to Have an Idea”, il cui ricavato è interamente devoluto alla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica.
Ciascuno ha potuto e può fare la sua parte a sostegno del principale ente di ricerca in Italia sulla fibrosi cistica, la malattia genetica grave più diffusa nel nostro Paese, con un’aspettativa di vita media per i malati che supera di poco i 40 anni.

IL BORGO

Il Borgo medievale di Colletta di Castelbianco, che si erge come una fortezza naturale nell’entroterra del Ponente Ligure, risale al XII-XIV sec. Intorno al 1887, a causa di un devastante terremoto, viene graduale abbandonato. Dal 1980 però si inizia il recupero e la ristrutturazione di Colletta, grazie al Professore Architetto Gian Carlo De Carlo e Colletta di Castelbianco S.r.l. che ne fanno un esempio virtuoso di recupero e tutela del patrimonio immobiliare storico, andando anche oltre. Colletta di Castelbianco viene dotato di ogni comfort e tecnologia ed entra nella rosa dei Borghi più Belli d’Italia.

EVENTI COLLATERALI

Mostra Giancarlo De Carlo e la Liguria. Luoghi, progetti, tracce
A cura di Emanuele Piccardo e Andrea Vergano
In collaborazione conFederazione ordini Architetti PPC Liguria
25 Settembre – 1 Novembre 2020

Mostra organizzata in occasione del centenario della nascita di Giancarlo De Carlo.

Andrea Mastrovito, I AM NOT LEGEND

Un progetto di Casa Testori
A cura di Davide Dall’Ombra
Per Italian Council – Sesta Edizione

DE-ANIMAZIONE: UN INDICE ZOMBIE DELLA DIMENTICANZA 
Leora Maltz-Leca 

Che aspetto ha la dimenticanza? Come possiamo dipingere lo svanire dei ricordi o rendere filmicamente il modo in cui le verità di ieri sono relegate in secondo piano – o deliberatamente cancellate – dai violenti attacchi del presente? Com’è possibile esprimere visivamente il recedere della storia o, ancor meglio, come facciamo ad afferrare la coda del passato mentre la marea lo trascina via? Per l’artista italiano Andrea Mastrovito una possibilità risiede nel pallore spettrale della vernice bianca, un fluido gocciolante e strisciante che filtra sotto le porte e che scorre rapidamente attraverso la pellicola annientando, cancellando e nascondendo. In I Am Not Legendsecondo film di un’ambiziosa trilogia che ha esordito a New York nel 2017 con NYsferatu, sbianchetta le figure degli zombie contenute nel film horror di George Romero del 1968 La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead), a sua volta basato sul romanzo post-apocalittico di Richard Matheson del 1954 Io sono Leggenda (I am Legend), che fornisce il titolo, ribaltato, per la versione di Mastrovito. Per produrre I Am Not Legend, l’artista ha impiegato un processo incredibilmente laborioso che lo ha visto stampare, dipingere a mano, scansionare e rifilmare quasi centomila fotogrammi per ricomporre un’animazione di ottanta minuti del classico di Romero. Questa procedura così laboriosa ha permesso di creare una visione metaforica stratificata dell’assenza, un prosciugamento della mente dalla materia, da cui egli poi procede ulteriormente per trasformare l’umano in un oggetto, suggerendo così che il suo metodo di animazione sia in realtà una de-animazione. Il processo di animazione agisce contro se stesso o, come ci dice il titolo, in senso ribaltato: perché se l’animazione prometteva tradizionalmente di trasformare dei pupazzi in persone attraverso un espediente tecnologico-magico che riproduceva la vivida apparenza della vita, Io non sono leggenda, invece, riflette sulla trasformazione delle persone in pupazzi attraverso un rapporto chiaramente disincantato con la tecnologia. 

Continua all’interno del catalogo

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L’OPERA

I Am Not Legend è un film di Andrea Mastrovito della durata di 1h12’. Il lavoro è stato realizzato stampando in dimensione A4 tutti i fotogrammi de Night of the Living Dead (1968) di George Romero e intervenendo su ogni foglio con la pittura bianca al fine di cancellare la presenza degli zombie dal film originale. Ottenute oltre 100.000 tavole, sono state in seguito digitalizzate e rimontate seguendo la nuova sceneggiatura creata dall’artista che ha utilizzato migliaia di citazioni tratte da un centinaio di celebri film, romanzi e canzoni. A completare l’opera, la colonna sonora originale è realizzata da Matthew Nolan e Stephen Shannon, con il contributo per le musiche di apertura e chiusura di Maurizio Guarini, autore, insieme ai Goblin, delle musiche originali dei film Profondo Rosso (1975), Suspiria (1977) e L’Alba dei Morti Viventi (1978).

LA MOSTRA

Io Non Sono Leggenda
Palazzo Fabroni, Pistoia
26 settembre 2020 – 9 maggio 2021

La personale Io Non Sono Leggenda intende contestualizzare, presso la sede di Palazzo Fabroni, il lancio del film all’interno di un percorso che possa essere una fotografia della ricerca che Andrea Mastrovito ha condotto negli ultimi anni, intorno alla figura dell’antieroe. La mostra occupa tutte le stanze del museo adibite alle mostre temporanee, per ripercorrere, non solo la genesi dell’opera donata al museo – tavole originali, fonti d’ispirazione e processo creativo – ma anche alcuni dei passaggi più significativi degli ultimi anni dell’artista: dal film precedente, NYsferatu, completamente affidato alla tecnica del disegno; agli intarsi, lavori allegorici che hanno avuto grande successo a Lione in occasione della Biennale; alle vetrate, disegni su composizioni colorate di righelli, fino ai libri ritagliati e ai collage.

IL TOUR

L’opera ha previsto la realizzazione di una sola copia, destinata a Palazzo Fabroni, oltre a un’exhibition copy utilizzata per il tour mondiale in diverse sedi museali e centri culturali internazionali.
Dopo la proiezione del trailer dell’opera a Lione, il 15 agosto 2020 I Am Not Legend è stato presentato in anteprima a New York, presso Magazzino Italian Art a Cold Spring.
Il 25 settembre 2020 si è tenuta a Pistoia la prima ufficiale, in occasione dell’apertura della mostra Io Non Sono Leggenda. Dopodiché l’opera ha circolato a livello internazionale, proiettata al MUDAM del Lussemburgo, al Belvedere 21 di Vienna, agli Istituti Italiani di Cultura di TorontoNew York e Pretoria e al Laznia Center di Danzica.

IL LIBRO

In occasione della mostra è stato realizzato un volume bilingue interamente dedicato all’opera I Am Not Legend. Ideato dall’artista Maria Tassi, il libro permette di ripercorrere il flusso narrativo del film attraverso la chiave figurativa del fotoromanzo. Con saggi di Leora Maltz-LecaStefano LeonforteStefano Raimondi e una presentazione delle opere in mostra del curatore Davide Dall’Ombra
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Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (6. Edizione, 2019), programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

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