Si ringraziano tutti i sostenitori pubblici che da anni accompagnano l’attività di Casa Testori Associazione Culturale.
Ai sensi dell’art. 1 comma 125 della Legge 124 del 4/8/2017 per il mercato e la concorrenza, a decorrere dall’anno 2018, è previsto l’obbligo di pubblicità relativo ai contributi pubblici ricevuti da una stessa Pubblica Amministrazione se essi siano liquidati nell’anno in misura uguale o superiore ai 10.000 euro lordi.
Pertanto, si pubblicano di seguito i suddetti contributi ricevuti dalla nostra Associazione.
Luciano Minguzzi est né à Bologne le 24 mai 1911. Enfant de la balle, il étudie d’abord sous la direction de son père sculpteur avant de s’inscrire à l’Académie des beaux-arts, où il suit les cours de sculpture d’Ercole Drei et les cours de gravure de Giorgio Morandi, tandis qu’à l’Université il suit les cours d’histoire de l’art de Roberto Longhi. En 1934, il obtient une bourse et s’installe à Paris pendant deux mois. Minguzzi n’est pas influencé seulement par ses contemporains Arturo Martini, Marino Marini et Giacomo Manzù, mais aussi par la tradition de la sculpture florentine et bolognaise de la Renaissance. Alors qu’il n’est âgé que de trente et un ans, en 1942, une salle lui est consacrée à la XXIIIe Biennale de Venise. En 1948, il retourne à Paris, où, parmi d’autres artistes, il rencontre Alberto Giacometti et Renato Birolli. En 1950, il obtient le Grand Prix de sculpture à la Biennale de Venise et, l’année suivante, il s’installe à Milan où il remporte le concours pour la cinquième porte de la cathédrale. En 1956, il est nommé professeur de sculpture à l’Académie des beaux-arts de Brera, où il enseigne jusqu’en 1975. Au tournant des années cinquante et soixante, ses sculptures font référence aux camps de concentration et, en général, à la Seconde Guerre mondiale, mais il crée aussi des sculptures définies comme « semi-abstraites », telles que la série Aquiloni e Luci nel bosco. Le succès de cet artiste est démontré par de nombreuses expositions internationales au cours des années 1960. En 1970, il est chargé de créer la Porta del Bene e del Male pour la basilique Saint-Pierre au Vatican, inaugurée par Paul VI (1977) et, en 1972, il expose l’imposante sculpture Uomini à la Quadriennale de Rome. Au cours des années 1980, il réalise de grands dessins colorés sur papier avec une technique mixte pour réélaborer des thèmes anciens et nouveaux, déjà abordés avec la sculpture. En 1992, a lieu une importante exposition organisée par Mario De Micheli au château des Sforza de Milan et en 1996, le Musée Minguzzi est ouvert à Milan. Après la mort de l’artiste (le 30 mai 2004), il est transformé en siège et archives de la Fondation Minguzzi, située aujourd’hui à Venise.
Luciano Minguzzi nasce a Bologna il 24 maggio 1911. Figlio d’arte, studia inizialmente sotto la guida del padre scultore prima di iscriversi all’Accademia di Belle Arti, dove segue i corsi di scultura di Ercole Drei e quelli di incisione di Giorgio Morandi, mentre all’Università degli Studi frequenta le lezioni di storia dell’arte di Roberto Longhi. Nel 1934 vince una borsa di studio e si stabilisce per due mesi a Parigi. Minguzzi non guarda solo ai contemporanei Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù, formandosi sulla tradizione della scultura fiorentina e bolognese del Rinascimento. Trentunenne, nel 1942, merita già una sala alla XXIII Biennale di Venezia. Nel 1948 ritorna a Parigi, dove, tra gli artisti, conosce Alberto Giacometti e Renato Birolli. Nel 1950 riceve il Gran Premio per la scultura alla Biennale di Venezia e, l’anno dopo, si trasferisce a Milano dove vince il concorso per la quinta porta del Duomo. Nel 1956 gli viene assegnata la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove insegnerà fino al 1975. A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta le sue sculture includono riferimenti ai campi di concentramento e, in generale, alla Seconda Guerra Mondiale, ma non manca un filone di sculture definite “semi-astratte”, come la serie Aquiloni e Luci nel bosco. Il successo dell’artista viene sancito da numerose mostre internazionali nel corso degli anni ’60. Nel 1970 riceve l’incarico per la realizzazione della Porta del bene e del male per la basilica di San Pietro in Vaticano, inaugurata da Paolo VI (1977) e, nel 1972, espone l’imponente scultura Uomini alla Quadriennale di Roma. Negli anni Ottanta realizza grandi disegni su carta con una colorata tecnica mista, con cui rielabora temi del passato e nuovi, già affrontati in scultura. Nel 1992 si tiene l’importante mostra curata da Mario De Micheli al Castello Sforzesco di Milano e, nel 1996, viene aperto a Milano il Museo Minguzzi, trasformato, dopo la sua morte (30 maggio 2004), nella casa e archivio della Fondazione Minguzzi, ora a Venezia.
Venerdì 16 giugno ore 21 Giardino di Casa Testori.
Lo spettacolo dal titolo CHIAROSCURO, racconta la vita della pittrice barocca Artemisia Gentileschi.
“Il 29 novembre 1612 Artemisia, poco dopo la conclusione infelice del processo, in cui risultò aver ragione ma per cui Agostino Tassi non scontò nessuna pena, si sposò con Pierantonio Stiattesi, un pittore di modesta fama. Seguì il marito a Firenze riuscendo così a lasciare il padre opprimente e il passato doloroso. Artemisia Gentileschi trovò successo a Firenze, città che stava passando un periodo di fervente attività artistica, grazie alla politica illuminata di Cosimo II. Entrò nella sua cerchia e creò una fitta rete di relazioni e scambi. Tra i suoi amici fiorentini c’erano le personalità più eminenti del tempo, come Galileo Galilei e Michelangelo Buonarroti il giovane, nipote del celebre artista. I suoi meriti vennero finalmente riconosciuti e venne anche ammessa alla prestigiosa Accademia delle arti del disegno di Firenze il 19 luglio 1616, diventando la prima donna a godere di tale privilegio”.
Attraverso la voce di cinque interpreti femminili sarà raccontata la tanto drammatica vita di questa artista straordinaria, cantando saranno capaci di evocare situazioni e stati d’animo mettendosi ciascuna nei panni della Gentileschi diventando sempre di più un coro di voci femminili capace di raccontarci con il canto il pensiero e i sentimenti di Artemisia.
di Gaetano Colella regia Andrea Chiodi con Francesca Cecala, Miriam Gotti, Barbara Menegardo, Ilaria Pezzera, Swewa Schneider composizione e arrangiamento canti Miriam Gotti scene e costumi Ilaria Ariemme produzione Compagnia Piccolo Canto in collaborazione con Associazione InAtto Produzione e organizzazione Chiara Bettinelli, Federica Falgari Distribuzione UTIM srl Milano Evento realizzato con il contributo di Life is Live un progetto di Smart con Fondazione Cariplo Progetto realizzato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Per gli spettacoli a Casa Testori la prenotazione è obbligatoria scrivendo a eventi@casatestori.it o telefonando a 02 36586877
Incontro con Valerio Millefoglie, Davide Dall’Ombra e Alice Boltri. Sabato 17 giugno ore 17. Giardino di Casa Testori
In occasione della mostra Fotoromanzo Testori. Immagini di una vita, l’Associazione Giovanni Testori invita a un pomeriggio speciale con Valerio Millefoglie, scrittore, giornalista e direttore di ARCHIVIO magazine, Davide Dall’Ombra, direttore di Casa Testori e Alice Boltri, responsabile dell’Archivio Testori. Tra documenti e voci a futura memoria: un set di voci e un dialogo in diretta sul senso di rendere vive le carte d’archivio anche grazie allo strumento dei Podcast. Segue la visita guidata alla mostra “Fotoromanzo Testori” allestita fino al 15 luglio.
L’evento fa parte della seconda edizione di ARCHIVIFUTURI. Festival degli Archivi del Contemporaneo un’occasione unica per scoprire il patrimonio culturale del XX e XXI secolo in un territorio compreso tra l’alto milanese e la provincia di Varese, fino ai laghi e il confine svizzero: un’ampia area geografica eletta da importanti artisti contemporanei quale luogo privilegiato per la ricerca, la produzione artistica e caratterizzato dalla presenza di musei, fondazioni, case museo e archivi a loro dedicati.
Con l’obiettivo strategico di consolidare e proiettare nel futuro la rete territoriale ARCHIVI DEL CONTEMPORANEO, questa edizione del Festival ha esteso la partecipazione a nuovi partner e ha introdotto spettacoli dal vivo nelle principali sedi della rete. Il ricco programma prevede inoltre inaugurazioni di mostre, attività formative e performative, aperture eccezionali degli archivi, con visite guidate curate dai responsabili, laboratori e attività per i ragazzi e per le famiglie che visiteranno i luoghi del Festival.
La seconda edizione del Festival, organizzata dalla rete ARCHIVI DEL CONTEMPORANEO, è sostenuta da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Emblematici Provinciali” di Fondazione Comunitaria del Varesotto per il progetto SWITCH ON. LIVE ARTS AND COMMUNITY FESTIVAL. VALORIZZAZIONE INTEGRATA DEL TERRITORIO E CONSOLIDAMENTO DELLA RETE ARCHIVI DEL CONTEMPORANEO (2022-2024).
Mercoledì 21 giugno ore 21,00. Giardino di Casa Testori
Conversazioni con Testori vuole essere un omaggio all’uomo, all’intellettuale, all’artista, a partire dall’omonimo libro-intervista di Luca Doninelli, in occasione del centenario della nascita di Giovanni Testori. Il testo del libro, voluto in prima persona da Testori stesso, è un vero e proprio testamento spirituale, un documento incomparabile sia dal punto di vista storico e culturale che da quello più strettamente umano. La voce e il carisma di Andrea Soffiantini – scoperto agli inizi proprio da Testori – restituiscono in scena i tratti di umanità più intima dell’uomo, dell’intellettuale e dell’artista, ridando volume alle sue molteplici sfaccettature. Riemerge, in questo modo, l’autoritratto che Testori ha voluto consegnare all’allievo prediletto Luca Doninelli, e che oggi, a trent’anni scomparsa del grande scrittore, permette di approfondire ulteriormente la sua figura, di immedesimarsi e di confrontarsi con il suo pensiero e con i risvolti più significativi della sua esistenza.
«La mia natura è di non aver casa […] eppure, a un tempo, non ho fatto altro che infangarmi, compromettermi sempre più con questa terra, questa città, queste persone – soprattutto i miei cari».
È un viaggio viscerale in compagnia di Testori, è il viaggio di Testori ed è il viaggio di tutti noi, inquieti, che andiamo e torniamo, ci fermiamo e ripartiamo, ci ribelliamo e ci abbandoniamo, mossi da qualcosa che capiamo e che non capiamo. È un viaggio in cui non ci si sente mai soli, in cui facilmente ciascuno riconosce in Testori la sua propria umanità «rabberciata», «sbrindellata», «piena di incongruità», e grazie a lui la ritrova, forse, più ricomposta, più unita, eppure non risolta. È un viaggio in cui, insieme a chi racconta, si è invitati a mettere da parte «gli “astratti furori”» dai quali spesso nella vita ci si fa prendere e a mantenere, invece, «il furore per cose concrete», coinvolgendosi con la materialità dell’esistenza, «spesso bassa, misera, ma tremendamente reale».
Le parole di chi ci restituisce Testori si alternano e si confondono con le sue – rocciose, infiammate, vive – che colpiscono con forza, lasciando un segno profondo, poco importa la conformità alle nostre idee. La sua è una parola che sfida la non dicibilità, è una parola spigolosa, magmatica, «barbarica», che rompe con i canoni borghesi del politicamente corretto; è una parola fatta di carne che squarcia la superficie e precipita nel «ventre del teatro», dove può finalmente essere detta e liberata completamente.
dal libro di Luca Doninelli con Andrea Soffiantini regia di Paolo Bignamini adattamento e aiuto regia Giulia Asselta produzione Teatro de gli Incamminati da un’idea di Casa Testori
Per gli spettacoli a Casa Testori la prenotazione è obbligatoria scrivendo a eventi@casatestori.it o telefonando a 02 36586877
In collaborazione con Ambarabart Da lunedì 4 a venerdì 8 settembre Entrata 8:30-9:00 / Uscita 17:30-18:00
Dal 4 all’8 settembre ti aspettiamo a Casa Testori per vivere insieme gli ultimi giorni prima dell’inizio della scuola tra attività di arte e di lingua inglese. Ogni giorno sarà dedicato a una serie di esplorazioni e laboratori d’arte e di inglese per imparare ad osservare, a raccontare e per praticare l’inglese tra tanti giochi e attività.
I bambini e ragazzi dai 6 agli 11 anni saranno accolti da educatori esperti che li condurranno in una serie di avventure tra le opere d’arte e il giardino della casa, cimentandosi in laboratori creati per loro da artisti che ne sono stati ospiti e ogni giorno ci sarà l’intervento di un insegnante madrelingua di Edukids. Non sono richieste competenze pregresse ma semplicemente una grande voglia di partecipare!
Tariffa piena (lun.-ven.): € 160,00 pranzo escluso Tariffa ridotta (lun.-ven.): € 130,00 dal secondo fratello iscritto e in caso di riduzioni * tariffa ridotta per figli e nipoti dei soci di Casa Testori, figli e nipoti dei dipendenti e collaboratori della Testori S.p.A. e associati Ambarabart.
Per informazioni e prenotazioni: scoprire@casatestori.it 351 6248544
Le quote comprendono: • la presenza costante dell’operatore • attività in museo e in giardino • materiale per i laboratori • assicurazione
Ogni bambino dovrà avere con sé: astuccio con matita grafite, matite colorate, pennarelli, forbici, colla (stick e vinilica) pennelli, acquerelli e tempere merenda e pranzo al sacco una borraccia per l’acqua un telo pic-nic o simili per le attività all’aperto un cambio completo per ogni evenienza un asciugamano personale crema solare crema antizanzare e dopo puntura scatola porta oggetti formato almeno A4 per riporre i propri lavori durante la settimana
Il costo non comprende qualsiasi altra cosa non espressamente elencata.
“Treno Testori” è un’azione teatrale a cura di Casa Testori con otto giovani attori, guidati dal regista Andrea Chiodi che si svolge su due carrozze storiche, come quelle che lo scrittore-pendolare prendeva ogni mattina. Al cuore dell’azione teatrale le pagine del Fabbricone, ambientate nella Milano attraversata dai binari delle Ferrovie Nord. Il viaggio avviene tra le stazioni di Novate e Milano Cadorna e viceversa.
In collaborazione con Trenord.
Sabato 13 maggio2023 Con partenze dalla Stazione di Novate Milanese alle ore 14:25 e alle ore 16:25
Con partenze dalla Stazione Milano Cadorna alle ore 15:30 e alle ore 17:30
—
La dolcezza furente del Treno Testori
di Davide Dall’Ombra
Non è stato facile trattenere le emozioni seduti sul raso rosso di quelle carrozze storiche. I cinquecento fortunati che da Novate Milanese a Milano Cadorna, o viceversa, han potuto rivivere l’esperienza della tratta percorsa ogni giorno da Testori sono stati sopraffatti dalle sue parole. Dal Fabbricone sono usciti gli animi della Redenta e del fratello Gino, della Schieppati e del figlio Sandrino. Personaggi umanissimi e struggenti che hanno ripreso corpo grazie a giovani attori di talento: dolci e furenti nella parola, indomiti e indifesi nel percorre i corridoi come anime inquiete. Arrivati a Novate, costeggiando a piedi gli stessi binari – lungo i muri ridipinti a festa per l’occasione – i passeggeri sono approdati a Casa Testori, per scoprire chi è lo scrittore delle periferie, grazie alla mostra FotoromanzoTestori. Un grazie speciale al regista Andrea Chiodi e agli attori. Qui trovate il giornale consegnato a ogni passeggero, per scoprire i protagonisti: il treno storico, il regista, i giovani attori, i personaggi del Romanzo, come i dovuti ringraziamenti a chi ha sostenuto questa straordinaria iniziativa, in primis Trenord, Ferrovie Nord e il Comune di Novate Milanese.