Senza categoria

Poster Quotidiano

L’epidemia del COVID-19 non ha causato soltanto un’emergenza sanitaria, ma anche un’emergenza sociale. Tante persone e famiglie delle nostre comunità si trovano in gravi difficoltà ad affrontare i bisogni più elementari, dal cibo di ogni giorno, al tetto sotto cui proteggersi.

La dimensione della quotidianità ha fatto breccia anche nell’esperienza degli artisti in questo lungo periodo di quarantena, durante il quale hanno continuato a lavorare autonomamente nelle proprie case e anche a ripensare le proprie pratiche.  

È per questo che Iva Lulashi, Adrian Paci e Fabio Roncato hanno chiesto ad un gruppo di artisti – Giovanni Frangi, Marinella Senatore, Stefano Arienti, Massimo Kaufmann,Vanni Cuoghi, Emilio Isgrò, Alessandro Sambini, Giovanni Iudice, Ruben Montini, Davide Monaldi, Elena Mocchetti, Filippo Berta, Andrea Cerruto, Giulia Andreani, David Reimondi, Matteo Fato, Hermanos Santiago, Beatrice Marchi, Alessandro Agudio, Thomas Braida, Paolo Ciregia, Nina Carini – di unirsi a loro realizzando ciascuno un lavoro in formato poster 50 x 70 cm in tiratura di 20 copie oltre a due prove d’artista. I poster firmati e numerati verranno messi in vendita con un contributo minimo a poster di 100 euro. 

Poster Quotidiano è un’azione che vuole coniugare arte e solidarietà, proprio perché l’obiettivo è quello di sostenere la quotidianità di chi oggi si trova ad affrontare condizioni difficili e vuole sottolineare l’importanza che la cultura può avere nell’affrontare e dare forma alla narrazione di un momento inaudito e senza paragone da almeno due generazioni.

E’ per questo che abbiamo deciso che la raccolta sarà destinata a sostenere i progetti di Fondazione Arca che a Milano, Roma e Napoli con le sue unità di strada assiste gli homeless, e ha avviato un programma, d’intesa con i Comuni, per garantire sostegno alle tante famiglie in difficoltà. 

Il progetto vede al fianco degli artisti, uniti da un grande spirito di generosità anche Casa Testori e Collezione Giuseppe Iannaccone con i curatori Giuseppe Frangi e Rischa Paterlini.

Uno speciale ringraziamento va a Collezione Nembrini, ad Art Defender, a Media Revolution.it, a Lara Facco P&C e a chi ha voluto mantenere l’anonimato, perché con il loro contributo ci hanno permesso di sostenere i costi vivi per la realizzazione di “Poster Quotidiano”.

Un grazie speciale va anche a voi che acquisterete le opere perché ogni poster venduto si tradurrà in aiuto immediato e concreto alla quotidianità di chi è meno fortunato di noi.

per acquistarli vai su: posterquotidiano.it

Il contributo per potrà essere versato direttamente su un conto corrente di Progetto Arca indicando la casuale “Campagna Poster Quotidiano”, IBAN IT07 A030 6909 6061 0000 0014 086

Qui il bellissimo articolo dell’iniziativa di Chiara Gatti uscito su Repubblica

Marica Fasoli, Mattia e Margherita – Contrasti in quarantena

Hanno solo tre anni di differenza, stesso segno zodiacale, ma caratteri totalmente opposti.

Mattia Santiago ha 8 anni, matematico e razionale, con una passione sfrenata per la batteria e il rock pesante, vede il mondo in modo geometrico: se gli chiedo di disegnarmi un albero, lo fa in stile Minecraft. Tra i suoi autori preferiti Mondrian e Vasarely.Dall’altra parte Margherita Jael, cinque anni, una bomba di creatività. Le piace sperimentare qualsiasi tecnica pittorica in totale libertà di espressione. Non ha margini, non ci sono confini per lei. I consigli rimangono tali perché fa di testa sua. Adora il colore rosa ( meglio se glitter), gli unicorni e gli arcobaleni ma, soprattutto, le piace da matti creare abiti per le Barbie utilizzando qualsiasi tipo di materiale, dai palloncini ai calzini tagliati, riciclando stoffa, carta, scotch, plastica…

Impossibile metterli d’accordo su un’ opera comune, visto che pur volendosi bene, sono spesso in contrasto anche nella vita di tutti i giorni.Ho optato quindi per un dittico, un’opera singola per ognuno, dove emergono tutte queste divergenze  riguardo la loro visione del mondo. D’altronde, mi sembra giusto aver loro lasciato la libertà di fare e creare quello che preferivano, soprattutto in un momento come questo, dove, per evidenti ragioni superiori, dobbiamo rinunciare, spero ancora per poco, ad un pezzo di libertà e di diritti individuali. 
Marica Fasoli

DSC_4318
DSC_4319
DSC_4326
DSC_4327
DSC_4321
WhatsApp Image 2020-04-20 at 17.07.03
WhatsApp Image 2020-04-20 at 17.07.07 (1)
WhatsApp Image 2020-04-20 at 17.07.08 (1)
WhatsApp Image 2020-04-20 at 17.07.08 (2)
WhatsApp Image 2020-04-20 at 17.08.16
WhatsApp Image 2020-05-03 at 14.33.04 (1)
WhatsApp Image 2020-05-03 at 14.33.04
WhatsApp Image 2020-05-03 at 14.33.05
previous arrow
next arrow


Marica Fasoli è nata a Bussolengo (Vr) nel 1977.

Nicola Villa e Alice – Stampiamo a Casa

Qualche giorno prima che quasi tutto si fermasse anche qui a Genova, temendo di non poter più accedere al mio studio sino a data da destinarsi, ho cominciato a recuperare un piccolo kit lavorativo di sopravvivenza; oltre a fogli, matite, pennelli e qualche acquerello ho portato a casa sgorbie, rulli, inchiostri ed un foglio di linoleum.
Alice ha compiuto 6 anni il 17 di aprile; in giorni normali avremmo passato qualche pomeriggio di “libero arbitrio produttivo” nel mio studio come spesso facciamo, ma, vista la situazione, ci siamo organizzati per incidere e stampare qualcosa insieme a casa, come già le avevo promesso in momenti non sospetti.
Ho creduto fosse il momento giusto, soprattutto vista l’assenza nella sua routine quotidiana di uno spazio/tempo realmente “didattico”, per farle creare qualcosa cercando di seguire un procedimento, quello della stampa linoleografica, che oltre alle variabili delle sue fasi realizzative, lascia all’autore la possibilità di poter lavorare su dei multipli, di dare “abiti” differenti ad una medesima immagine. 

Da qui è nata questa piccola serie di lavori.
-Primo esperimento? 
-Un teschietto papà, a te piacciono tanto…
-E poi?
-Il mare… i pesci…poi li posso colorare, ritagliare e aggiungerci cose?
-Certo li disegnamo, incidiamo, stampiamo e poi possiamo farli diventare quello che vuoi…


1 teschietto
2 teschietti
3 giardino di mare e di terra
4 sarago1
5 colorimare copia
6 comp3
1 makingof
0 makingof
7 ioealice
previous arrow
next arrow

Nicola Villa (Lecco, 1976), vive e lavora a Genova.

Quell’aprile del ’45: quando Testori liberò il corpo


Questo 25 aprile è stato diverso da tutti gli altri, la stessa parola “Liberazione” e sua sorella maggiore, la libertà, hanno un’accezione tutta particolare in questi giorni di quarantena…  

Nell’avvicinarsi della ripartenza e riapertura, dell’Italia come di Casa Testori, tra le opere dell’Associazione che conserviamo, vi proponiamo un grande disegno di Giovanni Testori, tracciato rapidamente e con quell’energia che ben conosciamo, proprio in quell’aprile del 1945, non sapremmo dire se prima o dopo lo scoccare del fatidico 25. 
Lo offriamo qui in anteprima: è solo un anticipo di quello che potrete vedere nel nuovo allestimento del primo piano di Casa Testori, dedicato allo scrittore e critico novatese, alla sua biblioteca d’arte, ai suoi dipinti e al suo archivio…

Si tratta di un’opera unica per dimensione, tra i disegni di Testori arrivati fino a noi: espressione di un’irrequietezza strabordante anche nel formato, scalpitante e carica di energia anche grazie al “pentimento” che muove le gambe di questa donna ancora sdraiata. È la figlia dei “Fucilati” eseguiti da Testori nello stesso anno, ma non si arrende a condividerne il destino. Pur guardando a Matisse, anche lei deve fare ancora i conti con Picasso, come non solo Testori era costretto a fare in quegli anni, ma le carni si stanno inturgidendo e facendo forza per affrancarsi. Non a caso, in questi mesi, il maestro cui guardare è ormai definitivamente, e programmaticamente, Cézanne, non più il Minotauro. Del resto, è l’anno dell’articolo La realtà della pittura e siamo a pochi mesi dal manifesto “Oltre Guernica”, uscito nel ’46.

Questa donna, con una mano sprofonda ancora nel buio di un passato doloroso di sangue che stenta – lei come noi – a lasciarsi alle spalle e, con l’altra, rischia di sprofondare in un gorgo di pensieri altrettanto bui. Ma quel corpo, agitato dal movimento e incontenibile nella sua forma, ci assicura che lo scatto avverrà, che una ripartenza sarà inevitabile. Ed è il nostro augurio.

Matteo Negri, Teresa, Matilde e Giorgia – Un cielo… dentro

Ho sempre lavorato in studio da solo e invece in queste settimane per l’obbligo della quarantena per la prima volta ho portato in casa i materiali per le opere da realizzare. Mentre lavoravo sulle sfumature le mie figlie hanno iniziato a chiedermi come mai avessi usato determinati colori per il cielo. In realtà non stavo lavorando su dei cieli: erano delle semplici sfumature di colore. Così abbiamo iniziato a ragionare sul come è fatto il cielo guardando dalle finestre della nostra mansarda. Insieme ci siamo accorti che con la primavera i cieli cambiavano giorno per giorno e abbiamo iniziato a interagire, proprio per scoprire di quanti colori è fatto il cielo. Loro lo inquadravano dentro cornici che avevano ritagliato, io fotografavo. Così abbiamo intercettato insieme i color del cielo.
Matteo, Teresa, Matilde e Giorgia e con la partecipazione straordinaria di Maria

Matteo Negri (S.Donato Milanese, 1982). Vive e lavora a Milano.

Fatima Bianchi e Miranda – Gli occhi rigirati

Mi sono messa all’opera con Miranda in questi giorni, e ho fatto dei brevi esperimenti visivi che raccontano il nostro stare insieme a casa, sono piccoli video di pochi minuti. Ho cercato di sentirmi libera e di farmi guidare dallo spirito creativo, caotico e resiliente di Miranda, provando a guardare il più possibile con i suoi occhi.Sono brevi e molto instantanei perchè stando con lei tutto il giorno mi devo adeguare al suo ritmo, ha 2 anni e mezzo, il suo tempo massimo di concentrazione è di circa 6 minuti, ma è proprio questo tumulto di continua distrazione che è vitale e bello!
Fatima Bianchi

1. Piovono Elefanti

2. Donna Barbuta alla finestra

3. le jardin de ma grandmer

4. Il caffe della peppina

Fabrizio Segaricci e Lorenzo – Spinning out

Oggi siamo scesi in garage a riordinare la nostra sacca da pesca, non ci è chiaro il motivo, ma abbiamo cominciato a tirare fuori  tutti gli oggetti che si trovavano al suo interno.
Ricordo quando eri piccolo e ti insegnavo con pazienza a legare gli ami e  a lanciare lontano.
Alla luce di quello che stiamo vivendo  questi oggetti rappresentano molto di più di semplici predatori artificiali, sono il desiderio di ricominciare, sono la frenesia di stare in costume in cima ad un pontile, rappresentano  la grande paura di dimenticare le piccole cose che ci univano.
Da queste considerazioni nasce Spinning out, dove i nostri piccoli predatori diventano  icone preziose, protagonisti di un desiderio o meglio di una  necessità imminente, piccoli gioielli  che ci mostrano quanto certi momenti passati insieme vengano creduti erroneamente normali attimi quotidiani.
In questi giorni abbiamo invece capito che il prossimo lancio sarà bellissimo.

Fabrizio e Lorenzo Segaricci

Opera_senza_titolo1
Opera_senza_titolo2
Opera_senza_titolo3
WhatsApp Image 2020-04-27 at 10.12.19
previous arrow
next arrow

Fabrizio Segaricci, 1969, vive e lavora a Magione (PG).

Privacy Policy Cookie Policy