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Amedeo Abello, LE VOYEUR

Stanza 9

Due amanti si baciano, di notte, davanti alla finestra di un palazzo di Parigi. Pare la scena di un film, invece è un frammento di realtà che Amedeo Abello è riuscito a catturare con la sua macchina fotografica analogica, entrando per un attimo nella vita privata di un interno domestico.
Il suo sguardo si è rivolto all’esterno, invece, per Photomaton, in cui l’artista ha immortalato i passanti delle stazioni della metropolitana parigina grazie alle cabine fotografiche e a uno specchio inclinato di 45°, senza poter controllare il soggetto dello scatto. Le fototessere sono ritratti di estranei inconsapevoli, scelti dal caso.

Amedeo Abello, nato nel 1986, vive e lavora a Torino.

Diego Marcon, INTERLUDE

Stanza 8

Dick è un soldato. Seduto su uno sgabello davanti a una tenda, sta pulendo il suo stivale.
Intorno, il nulla. Interlude parte proprio dal nulla e dal silenzio, che, nell’allestimento ideato per la mostra, superano i confini dello schermo, per proseguire nella veranda di Casa Testori. Uno spazio semicircolare e rigoroso, che si colloca idealmente al centro dei punti cardinali elencati da Diego Marcon, nel video interamente sonorizzato dalla voce dell’artista. Il punto di partenza del racconto, suddiviso in tre atti di pochi secondi, è la prefazione di Specie di spazi, di Georges Perec, in cui la descrizione pedissequa dei dettagli di un ambiente diviene condizione per afferrarne la complessità: un paradosso rispetto al vuoto in cui Dick e il visitatore si trovano.

Diego Marcon, 1985.

Martin Disler, VORTICI DI CONOSCENZA

Stanza 7

Il rapporto che Disler stabilisce col visitatore è una chiamata e, nello stesso tempo, una lotta; un abbraccio e, nello stesso tempo, una tortura. Questo è talmente vero quando cerchiamo di voltar via gli occhi per difenderci da una così affascinante spira: in quel suo chiamarci e trascinarci dentro il risucchio. Allora, piano, piano, sedotti da una bellezza pittorica che ha, oggi, pochi uguali, cominciamo a capire che, al fondo di quel delirio e di quella lotta, Disler sta rintracciando anche per noi i termini di un ordine arcano e misterioso; quell’ordine che sopravvive alle frantumazioni e al caos; quell’ordine che, proprio tramite i segni e i colori, compie su di sé la prova estrema e sacrificale della sua inevitabilità”.
Era il 1987 e Giovanni Testori, recensendo sul Corriere della Sera la personale dell’artista svizzero (1949-1996) allo Studio d’Arte Cannaviello di Milano, riconosceva in lui una delle voci più significative della pittura europea degli anni Ottanta.

Martin Disler (1949-1996).

Chiara Briganti, ESPRIT DE FENÊTRE

Stanza 6

Chiara Briganti realizza le sue scatole magiche dagli anni Settanta e, a oltre novant’anni, ancora assembla microcosmi che riassumono in pochi centimetri racconti, sogni, ossessioni. Ogni teatrino è accompagnato da una citazione, che vuole costituire un varco per la comprensione di quanto rappresentato e che, invece, talvolta ne accresce il mistero. I differenti piani prospettici equivalgono, infatti, ad altrettanti livelli di lettura e di interpretazione delle opere, spesso bifacciali, in cui l’artista inserisce materiali provenienti da fonti lontane tra loro: sassi, vetro, incisioni sette e ottocentesche ritagliate con minuzia.

Chiara Briganti (Montpellier, 1921)

Atelier dell’Errore, SIAMO L’INCIAMPO, SUPERIAMO LE SCALE VOLANDO

Scale

Atelier dell’Errore è un laboratorio ideato da Luca Santiago Mora nel 2001 per i bambini della Neuropsichiatria Infantile, prima per la A.U.S.L. di Reggio Emilia, poi anche per l’A.O. Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Chiamato così, perché, raccontava Luca Santiago: «all’inizio mi sentivo un errore stando lì, con loro. Poi ho scoperto che loro si sentono quasi sempre errori, grazie a noi “normali”: a scuola, sull’autobus, alle feste di compleanno a cui non vengono invitati mai. Ma anche sull’errore si può costruire un meraviglioso metodo di lavoro per riscattare la potenzialità poetica di questi ragazzini, sconosciuta a molti, a me per primo».
Atelier dell’Errore disegna esclusivamente animali e, per la scalinata di Casa Testori, ha deciso di scegliere dall’Atlante di Oltre Zoologia solo creature in grado di volare, proprio quelle che non hanno bisogno della scala per ascendere. Quegli animali che “pur essendo materia d’inciampo, errori per dirla tutta, ci lasciano attoniti, faccia all’insù, con un facile colpo d’ala”.

Piero Pizzi Cannella, BON À TIRER

Stanza 4

La produzione incisoria di Piero Pizzi Cannella, esponente della Scuola di San Lorenzo, può essere considerata come una sintesi del suo fare artistico, innanzitutto per la ripresa dei soggetti tipici del suo linguaggio espressivo, che nell’essenzialità del segno e dell’assenza di colore ne estremizzano le caratteristiche archetipiche. Sono oggetti domestici, sottratti dal contesto e dalla loro funzione e assurti a icona, accompagnati, talvolta, da una frase o da una parola sibillina. Attraverso la tecnica dell’acquaforte e del carborundum, sotto la guida sapiente della Stamperia d’Arte Albicocco di Udine, il segno acquista maggiore o minore precisione e consistenza, diventando affilato come la punta di una freccia oppure facendosi di velluto nel lampadario o nel collier.

Piero Pizzi Cannella nasce nel 1955 a Rocca di Papa (RM).

Elisabetta Falanga, L’ALTRO LIVELLO DELLA TERRA

Stanza 3

Ho osservato le scarpe di alcuni malati. Le loro suole erano poco usurate, a volte intonse”.

Elisabetta Falanga è partita dall’esperienza della malattia, dalla convivenza quotidiana con essa. Si è resa conto che esiste una distanza dal mondo, non soltanto nell’assenza di contatto con le persone, ma anche, e soprattutto, con il suolo. L’artista ha riprodotto e riadattato la stanza di un malato, introducendo in modo prepotente ciò che definisce questo isolamento: la terra, che segna un nuovo orizzonte e, contemporaneamente, l’assenza di un orizzonte. Un ambiente claustrofobico, in cui, ancora una volta, il contatto con l’elemento naturale è impedito, mediato da una fredda lastra di vetro.

Il progetto è stato realizzato nell’ambito di Mentorship, promosso da Sisal e dall’associazione Art for Business, per guidare giovani artisti nello sviluppo delle loro idee creative con il sostegno di due maestri: Marco Ghezzi e Paolo Rosa, fondatore di Studio Azzurro, scomparso improvvisamente nell’agosto 2013.

Marco Basta, ERRATICO

Stanza 2

Una traiettoria ideale collegava l’ingresso della casa con il giardino. Marco Basta ha reso evidente questo passaggio, portando l’esterno all’interno e creando un’ulteriore soglia. I suoi Giardini, disegnati su feltro, erano una mappatura sentimentale di luoghi da lui attraversati, che, situati in angoli o spazi di passaggio, delineavano una nuova geografia. Il tessuto, prodotto dalla fabbrica Testori, è stato tagliato su misura delle porte di Casa Testori, ma poi riadattato a quelle dello studio dell’artista: diventando così un varco che non consente l’accesso solo alla stanza successiva. La contiguità con l’esterno era sottolineata anche dall’uso di un elemento in pietra abbandonato nel giardino di Novate Milanese, che acquistava la funzione di base per una scultura: un vaso, un’ostrica? I fossili di ostrica erano considerati, in antichità, orecchie di esseri mitologici e, nel presente, diventano un invito all’ascolto dell’interno.

Marco Basta è nato nel 1985. Vive e lavora a Milano.

Marija Sevic, CULTURE NON STOP

Ingresso

Nata come intervento di denuncia da collocarsi davanti al Museo d’Arte Contemporanea di Belgrado, chiuso dal 2007, la scritta al neon di Marija Sevic, sulla facciata di Casa Testori acquista un’accezione positiva. Si trasforma nell’indicazione di un luogo che vuole essere un punto di riferimento aperto e accessibile, giorno e notte. Il richiamo alle insegne luminose delle attività commerciali sottolinea come la cultura possa essere non elitaria, disponibile sempre e per tutti. Una metafora che riassume, e illumina, la missione di Casa Testori.

Marija Sevic (1987)

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Non si può considerare conclusa la visita alla mostra, Bernardino Luini e i suoi figli a Palazzo Reale, se non si sono ammirati gli affreschi di Bernardino Luini e della sua bottega disseminati in tante località lombarde, piemontesi e ticinesi!

Ad Artem e Casa Testori Associazione Culturale propongono un ciclo di visite guidate sul territorio, curate da alcuni degli studiosi che hanno collaborato con Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa alla realizzazione del volume, parallelo al catalogo della mostra, dedicato agli itinerari luineschi.

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CALENDARIO


Milano. San Maurizio e Casa degli Atellani

26 aprile ore 11.00
Visita a cura di CHIARA FIACCADORI

31 maggio ore 10.00
Visita a cura di CHIARA BATTEZZATI

Detta “la Cappella Sistina di Milano”, la chiesa faceva parte di un grande convento femminile fondato nel sedicesimo secolo, e contiene ricchissimi cicli affrescati a firma di Bernardino Luini, dei suoi figli e della sua bottega, presenti sia nella parte pubblica che in quella claustrale dell’edificio.

Prenotazione a cura di Ad Artem


Chiaravalle Milanese. Abbazia di Chiaravalle

3 maggio ore 10.00
Visita a cura di MARIA CECILIA CAVALLONE

Fondata dal benedettino San Bernardo, l’abbazia di Chiaravalle ospita l’affresco della Madonna della Buonanotte, opera che si fa notare per le influenze legate al Bramantino, e per la presenza di un raro dettaglio iconografico legato alla vita di San Bernardo.

Prenotazione a cura di Ad Artem


Milano. San Giorgio al Palazzo

10 maggio ore 10.00
Visita a cura di CHIARA FIACCADORI

Il nome della basilica ricorda la sua vicinanza con il palatium della Milano imperiale; la cappella del Corpus Domini conserva le Storie della Passione, dipinte in parte su tavola e in parte su fresco, che dialogano con l’insolita architettura della cappella per creare un efficace effetto prospettico.

Prenotazione a cura di Ad Artem


Legnano. San Magno | Saronno. Santuario della Beata Vergine dei Miracoli | Lugano. Santa Maria degli Angeli

17 maggio  ore 8.30-18.00
Visita a cura di STEFANO BRUZZESE e  TOMMASO TOVAGLIERI

Il Santuario di Saronno, eretto sul luogo di un miracolo della Vergine documentato ne Quattrocento, conserva alcuni dei maggiori capolavori di Luini, fra cui ricordiamo le decorazioni dell’abside, del presbiterio – con i bellissimi affreschi della Adorazione dei Magi e della Presentazione di Gesù al Tempio – l’antipresbiterio, la Cappella del Cenacolo e la Cappella del Crocifisso. Il santuario ospita anche opere dei figli di Luini, nonché di Gaudenzio Ferrari.

Prenotazione a cura di Casa Testori


Certosa di Pavia. Certosa delle Grazie

24 maggio ore 15.00
Visita a cura di SIMONE BERTELLI

Presso il complesso della Certosa delle Grazie Luini è presente con l’affresco della Madonna con il Bambino della sagrestia del lavabo (scoperto nel 1827 sulla parete esterna di una cella monastica), gli affreschi di San Sebastiano e San Cristoforo nel vestibolo, e le tavole con Sant’Ambrogio e San Martino conservate nel Museo.

Prenotazione a cura di Ad Artem


Meda. San Vittore

8 giugno ore 15.00
Visita a cura di STEFANO BRUZZESE

L’antico complesso conventuale di San Vittore, ora annesso alla villa Antona Traversi, conserva alcune vivissime figure di Santi a mezzobusto che sono state giustamente ricondotte a Bernardino Luini, poste nella fascia perimetrale della trabeazione.

Prenotazione a cura di Ad Artem


Como. Duomo | Lugano. Santa Maria degli Angeli | Sonvico. San Nazario

21 giugno ore 8.30-18.00
Visita a cura di STEFANO BRUZZESE

La chiesa di Santa Maria degli Angeli a Lugano conserva ricchissimi affreschi della fase finale di Luini, fra cui le Storie della Passione, autentico capolavoro del pittore lombardo, nonché l’Ultima cena e la Madonna con il Bambino e San Giovannino, originariamente posto nel chiostro.

Prenotazione a cura di Casa Testori


Milano. Pinacoteca Ambrosiana. Oratorio di Santa Corona

28 giugno ore 10.00
Visita a cura di SIMONE BERTELLI

All’interno del percorso di visita della Pinacoteca Ambrosiana è presente l’oratorio di Santa Corona, una volta deputato a conservare un pezzo della reliquia della sacra spina, nel quale troviamo un ciclo di affreschi raffiguranti l’Incoronazione di spine realizzato da Luini fra il 1521 e 1522.

Prenotazione a cura di Ad Artem

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COSTI

Visita per famiglie con bambini 6-10 anni      € 8,00 bambino | € 10,00 adulto

Visita per adulti                                                  € 10,00 adulto | € 8,00 over 65 e under 18

Visita guidata Legnano|Saronno|Lugano       € 60,00

Visita guidata Como|Lugano|Sonvico             € 60,00

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Ad Artem 026597728 | info@adartem.it | www.adartem.it

Casa Testori Associazione Culturale 02 36589697 | info@casatestori.it | www.casatestori.it

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