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25 anni dalla scomparsa di Testori

Il 16 marzo saranno 25 anni dalla morte di Giovanni Testori. Proprio quel giorno uscirà il nuovo libro che Luca Doninelli ha voluto dedicargli: “Una gratitudine senza debiti. Giovanni Testori, un maestro”. Il libro esce per la casa editrice La Nave di Teseo e verrà presentato in un incontro organizzato da Casa Testori al Teatro Franco Parenti proprio il 16 marzo alle ore 18,30. Protagonisti dell’incontro, insieme a Luca Doninelli e a chi “ci ospita”, Andrée Ruth Shammah, saranno quattro scrittori chiamati a riflettere sul tema del maestro: Alessandro Bertante, Crocefisso Dentello, Carmen Pellegrino e Aurelio Picca.

Sabato 17 marzo, alle ore 18:30 sarà celebrata una messa in ricordo di Giovanni Testori presso la basilica di Sant’Ambrogio.

Ecco le prime righe della premessa di Luca Doninelli:
Quella che leggerete è una storia piccola, quasi invisibile, destinata forse giustamente a perdersi nei miliardi di storie, spesso tragiche e comunque molto più grandi, da cui siamo circondati. È la storia della mia amicizia con il mio maestro, Giovanni Testori (1923-1993). “Piccola” non significa però “pari a zero”. Essa è esistita e, come tutto ciò che è esistito davvero, continua a esistere e a produrre le sue conseguenze nel mondo: perciò – poco o tanto – senza questa storia il mondo non sarebbe esattamente quello che è.

Se la propongo ai lettori è per due ragioni:

la prima è perché, pur nella sua piccolezza, essa apre una finestra su uno dei rapporti fondamentali che legano le persone tra loro: il rapporto maestro-discepolo;

la seconda è perché Giovanni Testori si è situato in controtendenza rispetto alla grande maggioranza degli intellettuali del suo tempo, che – vittime in un modo o nell’altro di una visione nichilista del mondo – piuttosto rifuggivano l’idea di far da maestri a qualcuno. Tanto che la mia generazione, a cominciare da Pier Vittorio Tondelli, ha dovuto in qualche modo reinventare da capo la narrativa italiana, senza più nessun legame vitale con il passato.

Come scoprire Testori in terza media

È partito il progetto “Fumetti e murales per dare un volto a Manzoni e Testori”.
È stata un’esperienza insolita e bellissima quella fatta in questi giorni con i ragazzi delle terze medie e con i loro professori all’Istituto comprensivo intitolato a Giovanni Testori a Novate. L’idea era semplice: far scoprire loro chi fosse questo personaggio sotto il cui nome “convivono” per tre anni tanto importanti della loro vita. L’idea semplice, ma il compito poteva diventare complicato, visto che comunque si tratta di un personaggio con mille implicazioni e complessità. Così abbiamo scelto di restare su un dato biografico elementare: il fatto che lui abbia scelto di essere un “novatese per sempre”. Chiunque arrivi in treno a Novate s’imbatte nella targa che lo ricorda e che ricorda proprio quella sua frase che non può non colpire: «Quando ho detto che sono nato a Novate nel 1923, cioè alla periferia di Milano, dove da allora ho vissuto e dove spero di vivere sino alla fine, ho detto tutto».
Come spiegare ai ragazzi una decisione simile? Innanzitutto raccontando come a Novate dal punto di vista della biografia, sia legata la genesi di tutte le passioni che hanno segnato la vita di Testori, dall’arte alla scrittura al teatro. E come raccontare questa infanzia che conteneva già i semi di quello che sarebbe maturato nella vita? La scelta è stata quella di andare sul linguaggio più immediato, quello del fumetto.
Dopo una mattinata in cui, classe per classe, abbiamo raccontato con l’ausilio delle immagini, questo rapporto di Testori bambino e ragazzo con Novate, il progetto è passato alla fase più appassionante e operativa. Sotto la guida di Giulia Sagramola, una delle più brave nuove illustratrici italiane, i ragazzi hanno partecipato alla genesi del fumetto. Dialogando con loro, Giulia Sagramola ha spiegato in breve come nasce un fumetto e poi ha iniziato a disegnare le prime strisce sulla sua lavagnetta digitale che veniva proiettata sul grande schermo dell’aula. «Ciao, sono Testori», è stata la prima vignetta, indicativa di uno stile molto amichevole che accorcia le distanze.
La “morale“ è stata suggerita da una delle professoresse che hanno accompagnato con entusiasmo questo progetto/tentativo: ragazzi sappiate che Novate può dare tante chance al vostro futuro.
Alla fine del percorso nascerà la graphic novel disegnata da Giulia Sagramola, che stamperemo e che i ragazzi si porteranno a casa. Avendo Testori come nuovo amico…
Un grazie a Giulia Sagramola per la professionalità. E un grazie a tutti i professori che hanno sposato questo progetto con convinzione, stimolando i ragazzi a conoscere questo loro concittadino e a lasciarsi anche un po’ sorprendere da lui e dalla sua storia controcorrente.

in connessione con l’arte


Un nuovo progetto di Casa Testori per Fastweb

Si chiama “In connessione con l’arte” ed è la nuova iniziativa di Fastweb realizzata nell’ambito del programma di welfare per tutti i suoi dipendenti, in cui l’arte contemporanea entra direttamente in azienda. L’arte funge infatti da traino per tutti i processi di innovazione, per le soluzioni tecnologiche che vengono messe a punto e per la loro realizzazione, frutto della collaborazione fra diverse competenze e creatività, artista da un lato, tecnici, artigiani, studiosi e operai dall’altro. Esattamente come accade all’interno del mondo di Fastweb.
Realizzata in collaborazione con Casa Testori associazione culturale, con l’agenzia K words e grazie al supporto della galleria Abc-arte di Genova, l’iniziativa ha preso avvio con l’installazione di alcune opere dell’artista milanese Matteo Negri collocate all’ingresso delle quattro più importanti sedi di Fastweb, a Milano, Roma e Bari, e che rimarranno esposte fino al 21 febbraio.
Punto di partenza dell’iniziativa è offrire ai dipendenti la possibilità di confrontarsi in maniera innovativa e stimolante con l’arte contemporanea. La scelta delle opere di Matteo Negri non è stata casuale. Le sue creazioni infatti sono in grado di stimolare domande e curiosità nel pubblico, in particolare, la serie “L’Ego” composta da sculture che attraverso un richiamo ai mattoncini Lego evocano le composizioni a griglia di Piet Mondrian, uno dei più grandi artisti del ‘900, attirano proprio per la complessità che si cela dietro la loro solo apparente semplicità.
Le opere di Negri, che nonostante i suoi 35 anni e già accreditato sulla scena artistica internazionale, comunicano energia e stimolano la fantasia, non solo per la loro componente estetica, ma anche per quella innovativa, capace di toccare e innescare percorsi mentali che conducono a creare soluzioni formali sorprendenti. Meccanismi positivi e contagiosi, che sono in grado di mettere in movimento la creatività di chi vi si mette di fronte.
L’iniziativa “In connessione con l’arte” si sviluppa anche attraverso il coinvolgimento dei dipendenti di Fastweb che desiderano interagire con le opere. Attraverso l’hashtag #artforme, per esempio, è possibile postare la propria foto dell’opera, o con l’opera, sui social network. Inoltre, in un precorso di divertimento e conoscenza è possibile partecipare a un quiz sulle curiosità del mondo dell’arte, che ha come obiettivo quello di avvicinare le persone a questo universo.
Al termine della settimana di esposizione i dipendenti che lo vorranno potranno partecipare a una serie di incontri con l’artista, per proseguire in maniera viva e diretta un dialogo che è anche esplorazione di un mondo non lontano ma contiguo a quello quotidiano del lavoro. Gli appuntamenti sono in programma giovedì 15 e 16 febbraio presso le sedi di Milano, lunedì 19 febbraio presso la sede di Roma e l’ultimo martedì 20 febbraio presso la sede di Bari.

 

Gaudenzio Ferrari con Casa Testori

Un weekend con Casa Testori
in occasione della grande mostra “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari”

 I prossimi 12 e 13 maggio, Casa Testori vi porta a Varallo, Vercelli e Novara. Visite esclusive con la guida dei curatori Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa

È una delle mostre più attese del 2018, quella dedicata a Gaudenzio Ferrari, artista amato di un amore spassionato da Giovanni Testori. Su Gaudenzio Testori aveva scritto uno dei suoi libri più belli, Il gran teatro montano, in cui mise a punto il ruolo decisivo avuto dall’artista nel cantiere del Sacro Monte di Varallo riconoscendovi, primo fra gli studiosi, la traccia della mano amata, là dove ancora nessuno l’aveva neppur supposta.

La mostra “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari”, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa,   coinvolgerà, dal 23 marzo al 1 luglio 2018, tre città del Piemonte – Novara (Castello), Vercelli (L’Arca) e Varallo Sesia (Pinacoteca e Sacro Monte fino a settembre) – estendendosi, al di là delle sedi espositive, in chiese ed edifici delle città e del territorio, dove sono presenti affreschi e altre opere del Maestro.

«Il percorso di Gaudenzio Ferrari, nonostante gli studi passati e recenti, è ancora ricco di incognite – affermano i curatori – un’esposizione ampia delle sue opere permetterà di scandire meglio cronologicamente la sua carriera, di risolvere alcuni problemi di autografia e di ottenere nuove informazioni sulle modalità di lavoro di Gaudenzio. Nella mostra non saranno presenti solo sue opere ma anche dei suoi contemporanei: sia degli artisti che per lui sono stati importanti come Leonardo e Perugino, sia di chi sulla sua lezione si è formato».

 Nelle tre sedi – da intendere come altrettanti atti di un’unica manifestazione – il pubblico potrà ammirare quasi un centinaio di dipinti, sculture e disegni. In ciascuna sezione saranno presentate, in ordine cronologico, le opere di Gaudenzio, dei suoi contemporanei e dei suoi seguaci. A Varallo sarà affrontato il primo tratto della carriera dell’artista: dagli anni di formazione alle prove del Sacro Monte; a Vercelli la stagione della maturità; a Novara gli anni estremi, dove il pittore è soprattutto attivo sulla scena milanese tra la marea montante del Manierismo.

A integrare il percorso espositivo saranno le “opere immobili” presenti in particolare a Varallo e Vercelli: i cicli di affreschi e le statue, opportunamente valorizzati in loco, riuniti a comporre un unico catalogo.

Casa Testori propone due giorni insieme alla scoperta di Gaudenzio Ferrari e della sua attività artistica, con l’esclusiva guida dei curatori: Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa.

 Un’occasione da non perdere!


PROGRAMMA:
SABATO 12 MAGGIO
Partenza in mattinata da Milano con arrivo a Varallo, dove visiteremo la Pinacoteca e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con il bellissimo tramezzo affrescato da Gaudenzio Ferrari. Pranzo libero e a seguire visita alle Cappelle del Sacro Monte.
Cena e pernottamento a Varallo.

DOMENICA 13 MAGGIO
Spostamento a Vercelli dove visiteremo la seconda parte della mostra con le opere della maturità artistica; a seguire pranzo libero.
Spostamento a Novara per la visita all’ultima sezione della mostra.
Ritorno previsto a Milano per le 18.30/19.00

COSTO:
200 euro comprensivo di pullman, sistemazione in camera doppia con trattamento di mezza pensione, ingressi alla mostra e ai vari siti, visite guidate.

Sconto speciale per i soci in regola per il 2018 a 160 euro.
Supplemento stanza singola: 15 euro.
La quota non comprende quanto non espressamente specificato.
La prenotazione è obbligatoria entro il 16 marzo 2018 via mail a francescaponzini@casatestori.it
o al 02 36589697.

BUON NATALE DA CASA TESTORI

E, proprio al primo atto del dramma, l’immagine del Pre­sepio cui il Ferrari ricondusse la storia della “Natività”; soprattutto nei due episodi della “Nascita” e dell’“Adorazione dei pastori,” pei quali mancando fin la parte in pittura, il di­scorso si stringe all’arcana e potente semplicità di affetti con cui edificò le figure della Vergine, di Giuseppe e dei pastori. Per forza d’attaccamento alla tradizione del proprio borgo, l’antica favola che, della nascita d’ogni uomo, è il Natale sem­brò travalicare i tempi e toccare una commozione piena e di durata perenne; il che significa aver portato una tradizione particolare al battito dell’universo; perché proprio questo è il cammino di chi, anziché scegliere le verità paradigmatiche, ad esse giunge, e senza quasi parere, avendo vissuto soltanto e soltanto amato le storie e la verità umili e contingenti della vita d’ogni giorno.(Giovanni Testori, Il gran teatro montano)

Ci aspetta un anno importante, per i 25 anni dalla morte di Testori (16 marzo) e per la grande mostra dedicata a uno degli autori da lui più amati e più studiati: Gaudenzio Ferrari
(dal 23 marzo).
Casa Testori e Associazione Testori, come sempre, vi accompagneranno nel 2018 con tante iniziative e proposte.

Buon Natale e Buon anno!

Bill Viola alla Cripta di San Sepolcro per i nostri soci


13 dicembre, ore 20:30
Cripta San Sepolcro (Piazza S. Sepolcro, Milano) 

In esclusiva per i nostri soci 2017 e nuovi soci 2018 un omaggio speciale:
la visita guidata gratuita con Giuseppe Frangi all’installazione di Bill Viola

Dal sito della mostra:
Bill Viola torna a Milano con una straordinaria mostra nella Cripta di San Sepolcro
La mostra espone tre opere video che creano un dialogo tra un luogo di estrema spiritualità e storia come la Cripta, posta nell’antico cuore della città di Milano e i temi che Viola esplora nei suoi lavori come la nascita, la morte, la resurrezione e la coscienza umana.
Un percorso nella Cripta che attraverso le tre opere video portano lo spettatore più vicino alla comprensione del perimetro impercettibile tra la vita e la morte, che mostra le profonde emozioni delle persone e che ritrae la trasformazione al momento della morte.
Durante questo viaggio, lo spettatore si connette emotivamente con le opere di Bill Viola che agiscono come uno specchio, riflettendo le nostre emozioni amplificate dalla bella architettura e dalla storia antica della Cripta.

Se vuoi diventare un nuovo socio compila il modulo che trovi qui

in collaborazione con Milano Card, per prenotare: info@casatestori.it
I posti sono limitati, gli iscritti riceveranno un email di conferma

 

Mater Strangosciás e Cleopatrás tornano a teatro

Cleopatrás e Mater Strangosciás con Arianna Scommegna
Dopo il grande successo ottenuto negli scorsi anni, Cleopatrás torna al Teatro Girolamo di Milano (Piazza Cesare Beccaria, 8, 20122) insieme a Mater Strangosciás.

15 – 16 NOVEMBRE, ore 20:00
Mater Strangosciás
di Giovanni Testori / regia di Gigi Dall’Aglio / con Arianna Scommegna / alla fisarmonica Giulia Bertasi / scene Maria Spazzi / disegno luci Pietro Paroletti / produzione ATIR Teatro Ringhiera

Mater strangosciàs è l’ultimo dei “Tre lai”, i tre monologhi scritti da Giovanni Testori negli ultimi giorni della sua vita. Tre lamenti funebri ispirati a tre straordinari figure femminili: Cleopatra, Erodiade e La Madonna. Mater strangosciàs è una donna del popolo, umile, semplice, pura. La sua terra: la Valassina brianzola. Piange la perdita del figlio. Si rivolge a Lui. Gli chiede perchè gli uomini debbano patire così tanta sofferenza. Lo fa in dialetto brianzolo, la lingua della terra sua e dello stesso Testori. Una lingua che il poeta ha reinventato mescolandola con il latino, lo spagnolo, il francese. Mater Strangosciàs è l’ultima opera di Testori. È un addio. Una preghiera. Un testamento. Un lascito di speranza.

15 novembre lo spettacolo è introdotto da Giuseppe Frangi, Presidente dell’Associazione Giovanni Testori

Per info e acquisto biglietto clicca qua

17 NOVEMBRE, ore 20:00
Cleopatrás
di Giovanni Testori / regia di Gigi Dall’Aglio / con Arianna Scommegna / al violoncello Antony Montanari / scene Maria Spazzi /disegno luci Pietro Paroletti /produzione ATIR Teatro Ringhiera

“Una donna che si esprime in quella lingua testoriana più che mai estrema, artificiale, nata da più lingue, vive e morte, da dialetti, da varianti fonetiche, impervia, oscura ma paradossalmente naturale e chiara nell’evocare la violenza delle passioni. Guidata dalla regia attenta di Gigi Dall’Aglio la bravissima Arianna Scommegna ben riesce a dare voce a questa lingua materica e alle emozioni che la pervadono, a renderla carne e sangue, e sul suo bianco costume con colori blu, verde, rosso disegnerà il luogo geografico in cui Testori la fa vivere. Uno spettacolo che vive della sofferta interpretazione della Scommegna che ben passa, in una folle lucida disperazione, dal tragico al comico, dal sensuale doloroso al desiderio di morte all’abbandono di quel palcoscenico della vita così difficile da calcare.” (Magda Poli, Corriere della Sera)

lo spettacolo è introdotto da Davide Dall’Ombra, docente dell’Università Cattolica di Milano

Per info e acquisto biglietto clicca vai qua

Calendario 2018

12 mesi con i dipinti e disegni di Giovanni Testori. 14 pagine in formato A3 (29,7 x 42cm) con spirale metallica, con grandi immagini a colori.

I fiori sono stati sempre uno dei soggetti preferiti dallo scrittore, realizzati a olio, acrilico, acquarello o semplicemente a matita. Ci sono i fiori dei giardini lombardi (rose, dalie, crisantemi), quelli dei prati dell’infanzia (ciclamini) e quelli dalle forme più complesse e affascinanti (orchidee e gigli).
Scoprili mese dopo mese!

Il costo:
1 copia: 12 euro
5 copie: 55 euro
10 copie: 100 euro
(Spese di spedizione escluse)

Per le aziende possibilità di inserimento del proprio logo in copertina ad hoc (minimo 100 copie)

si acquista nel bookshop di Casa Testori o online andando qui

per info e prenotazioni copie: info@casatestori.it

Fumetti e murales per dare un volto a Manzoni e Testori

Casa Testori lancia un crowdfunding per sostenere un progetto dedicato agli allievi delle scuole medie di Novate e di Cormano.

IL PROGETTO
Come scoprire e conoscere due grandi scrittori? Disegnandoli. È il progetto che Casa Testori ha lanciato, rivolto in particolare agli allievi delle medie di due scuole di Cormano e di Novate Milanese , intitolate rispettivamente ad Alessandro Manzoni , l’altra a Giovanni Testori . Manzoni frequentava Cormano, perché nella villa di famiglia coltivava la sua passione botanica. Testori a Novate era nato e lì ha quasi sempre vissuto. Per imparare a conoscerli, i ragazzi disegneranno a fumetti due storie relative a Manzoni e Testori, guidati da due illustratrici di successo, Giulia Sagramola e Sarah Mazzetti .

COSA VOGLIAMO FARE
1. Realizzare due storie a fumetti dedicate a Manzoni e Testori come esito del lavoro svolto dai ragazzi    sotto la guida delle due illustratrici
2.Gli studenti delle classi coinvolte tradurranno in seguito alcune tavole dei fumetti in murales , nel cuore di Cormano e di Novate, sotto la guida dello staff di Casa Testori.

CON CHI LO FACCIAMO
Il progetto di Casa Testori è realizzato grazie a Fondazione Comunitaria Nord Milano in collaborazione con gli Amici della Biblioteca di Novate Milanese, con i Comuni di Novate e di Cormano e con il coinvolgimento delle due scuole interessate, l’Istituto Comprensivo Alessandro Manzoni di Cormano, e l’Istituto Comprensivo Giovanni Testori di Novate Milanese.

COSA TI CHIEDIAMO
Siamo convinti che la ricchezza culturale del nostro territorio è un patrimonio che dobbiamo essere capaci di comunicare in modo creativo e con linguaggi nuovi alle generazioni che verranno. Per questo ti chiediamo di sostenere questo progetto. I ragazzi scalpitano, vogliono cominciare. Non aspettano che TE!

scopri come sostenerci cliccando l’immagine sotto

Arialda con la regia di Valter Malosti

Torna l’Arialda. Va in scena al Teatro Gobetti di Torino (dal 17 al 29 ottobre). È uno spettacolo per la regia di Valter Malosti, interpretato dai giovani attori usciti dalla Scuola del Teatro Stabile di Torino.
Malosti ha agito con piena indipendenza e ha ambientato la sua Arialda in uno spazio nudo, con pareti nere e pavimento bianco e pochissimi elementi. «È uno spazio che guarda più al modello dell’empty space di Peter Brook che non alla scenografia imponente e realistica di Visconti (la cui lezione è però forse omaggiata dal telaio di una porta, che ricorda le porte usate da Visconti)», ha scritto Federica Mazzocchi, recensendo lo spettacolo.
L’Arialda, interpretata da Beatrice Vecchione si aggira, alla Kantor, in un mondo in cui il confine tra vivi e morti diviene sempre più labile. È un’Arialda portata al presente, uscendo dalla prospettiva neorealista. È un’Arialda messa a nudo, perché come spiega Malosti «l’umanità di questi personaggi non ha bisogno di nulla. È forte da sola: sono le relazioni tra i personaggi a rendere questo testo una vera tragedia popolare che non disdegna anche i toni della commedia. Come in tutti i grandi autori, commedia (e ce n’è molta ne L’Arialda) e tragedia si fondono inscindibilmente».
Le geometrie degli spazi scenici esaltano questa forza delle relazioni, che ovviamente poi si esprime attraverso la lingua di Testori «che ha una forza plastica e non va interpretata in modo naturalistico», spiega sempre Malosti. Nel gioco delle relazioni il regista ha deciso di fare entrare anche i fantasmi, cioè le figure continuamente evocate che in realtà non ci sono più perché morte, come Vittoria, la prima moglie di Amilcare (interpretata da Noemi Grasso) e soprattutto Luigi, il “marcione” il fidanzato perduto che ha segnato per sempre il destino sentimentale dell’Arialda (interpretato da Isacco Venturini). «In questo testo i confini tra il mondo dei morti e quello dei vivi sono confini labili.
Oltre alla straordinaria Beatrice Vecchione (in scena senza trucco, 25 anni), gli altri bravissimi giovani protagonisti sono Marcello Spinetta nelle parti di Eros, Vittorio Camerota/ Amilcare, Camilla Nigro/ Mina, Christian Di Filippo/Stefano detto Quattretti e Lino, Gloria Restuccia/Gaetana

di Giovanni Testori
con Matteo Baiardi, Vittorio Camarota, Christian Di Filippo, Roberta Lanave, Camilla Nigro, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta, Jacopo Squizzato, Beatrice Vecchione.
e con gli allievi della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino Riccardo Niceforo, Noemi Grasso, Andrea Triaca

regia: Valter Malosti
luci: Francesco Dell’Elba, musiche: Bruno De Franceschi; cura del movimento: Alessio Maria Romano
assistente alla regia: Elena Serra
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

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