Month: Gennaio 2020

Monaca di Monza

5-9 febbraio 2020 – Teatro Astra, Torino
La Monaca di Monza con Federica Fracassi

Fra i più importanti intellettuali italiani del Novecento, Giovanni Testori porta in teatro nel 1967 la figura della Monaca di Monza: figura storica di grande complessità prima ancora che personaggio dei Promessi sposi. Valter Malosti concentra il dramma di Testori su un triangolo: la protagonista Marianna De Leyva, una vita circondata di violenza fin dal suo stesso concepimento; l’amante Gian Paolo Osio, vero e proprio eroe nero e sanguinario che finisce i suoi giorni barbaramente trucidato; la conversa assassinata dai due per metterla a tacere. I tre personaggi sono in realtà già morti. Parlano come revenants, isolati ognuno nel proprio flusso di coscienza.
Lo spettacolo ha debuttato con grande successo al Teatro Parenti di Milano. Malosti dirige Federica Fracassi, attrice sensibile e già intensa interprete dell’universo femminile testoriano nei panni di Erodiàs, Cleopatràs e Mater Strangosciàs.

Regia: Valter Malosti
con Federica Fracassi
Giulia Mazzarino, Davide Paganini
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Gianluca Sbicca
cura del movimento Marco Angelilli
progetto sonoro Valter Malosti
suono e programmazione luci Fabio Cinicola
produzione  / TPE – Teatro Piemonte Europa / Centro Teatrale Bresciano / Teatro Franco Parenti / Teatro di Dioniso
con il sostegno di Associazione Giovanni Testori
si ringraziano Giuseppe Frangi, Paola Pedrazzini, Noemi Apuzzo e Maria Caggianelli Villani

per info e biglietti


Quando il sito diventa un’opera d’arte

Quando il sito diventa un’opera d’arte.
Il caso Maria Morganti

Incontro con Maria Morganti (artista), Roberto Boldi (programmatore del sito) e Antonella Campisi(assistente all’archivio del sito).

Casa Testori, 1 febbraio ore 16.00.
Tra le 21 artiste che espongono per Libere tutte ce n’è una che ha scelto di portare nelle stanze di Casa Testori il proprio sito, realizzando un’installazione, una specie di “esplosione” visiva, attraverso la quale il visitatore può entrare nella complessa e affascinante articolazione del sito stesso. Nella prospettiva di Maria Morganti il sito diventa un organismo vivente, in continuo farsi, ma assolutamente affidabile nella precisione delle informazioni e nella sua sistematicità di percorsi.
Per tutti gli artisti di oggi il tema del proprio sito è un tema sempre più importante e strategico: progettarlo non significa semplicemente dotarsi di un contenitore virtuale, ma elaborare un pensiero coerente in connessione con la propria opera. Confrontarsi con il caso di Maria Morganti è un’occasione preziosa per capire quali straordinarie potenzialità di percorsi si possano aprire nel momento in cui si affronta il cantiere del proprio sito di artista.

Maria Morganti (Milano 1965), è una delle più significative artiste italiane della sua generazione. Oggi vive e lavora a Venezia. Ha già esposto a Casa Testori in una mostra bipersonale con Massimo Kauffman, nel 2013 (“Giardini squisiti”).

A BOLOGNA. SIT DOWN TO HAVE AN IDEA

Andrea Bianconi
A cura di Alice Zannoni
In collaborazione con Barbara Davis Gallery Houston – Texas e con il supporto di Casa Testori
Bologna
23-26 Gennaio 2020

«Volete avere un’idea? Volete avere un’idea?» Andrea Bianconi ha presentato così il suo ultimo progetto A Bologna. Sit Down to Have an Idea, tramite un breve video dal ritmo martellante per annunciare che dal 23 al 26 gennaio 2020, a Bologna, ventiquattro poltrone in ventiquattro luoghi diversi della città sarebbero state a disposizione del pubblico per sedersi, riflettere e, perché no? Avere un’idea.
Andrea Bianconi, uno degli artisti più apprezzati e geniali della nuova generazione contemporanea, ha ideato un evento – a cura di Alice Zannoni – promosso all’interno di ART CITY Segnala 2020, rassegna istituzionale di performance, mostre e iniziative speciali svoltosi in concomitanza di Arte Fiera Bologna e Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea | Istituzione Bologna Musei. «Un progetto allargato a tutta la città e volutamente inclusivo che invita tutti, ma proprio tutti senza nessuna distinzione a fermarsi, accomodarsi, concedersi una pausa riflettendo in attesa di avere un’idea in un luogo e in un momento insolito» afferma Bianconi. «La mia arte guarda sempre agli altri. Amo coinvolgere il pubblico, farlo interagire con le mie creazioni, favorire riflessioni e idee e questo è ciò che più mi stimola della mia attività». 
Realizzato in collaborazione con Barbara Davis Gallery (Houston) e con il supporto di Casa Testori, il progetto A Bologna. Sit Down to Have an Idea ha messo al centro l’uomo, capace di pensare in qualunque luogo si trovi. Da qui l’universalità di questa performance dove l’artista e l’arte stessa sono andati incontro alle persone e non il contrario e li hanno raggiunti nei luoghi più disparati, dall’autostazione al panettiere, dal ristorante alla scuola, finanche all’ospedale, “luoghi universali”, luoghi per tutti e di tutti, luoghi diversi, luoghi in cui l’arte possa incontrare la gente e gettare un seme per il domani (appunto le idee), non importa quale sia il colore o l’ambito di pertinenza. 
L’ispirazione è nata nello studio di Andrea Bianconi, dove l’artista custodisce la sua “poltrona delle idee”. «Ogni volta che qualcuno mi viene a trovare, vuole sedersi sulla mia poltrona pensando di essere ispirato. Allora mi sono detto: perché non dare la possibilità a tutti di sedersi, riflettere e avere un’idea? Smessa la funzione di oggetto che concilia all’ozio, le poltrone che ho personalizzato con lo slogan Sit Down to Have an Idea diventeranno per tutta la durata della manifestazione una sorta di incubatore di idee. Una sedia per tutti è un’idea per tutti».  
Bologna, così, è diventata un simbolico salotto che offre ospitalità alle idee. Non una sede specifica, dunque, ma 24 luoghi di eccezione e “comuni” distribuiti in tutta la città, che hanno accolto altrettante poltrone, dal Teatro Duse all’ufficio postale, dal Portico di San Luca alla Libreria Feltrinelli, dall’Androne dell’Autostazione al panificio fino all’Ospedale Maggiore, a piazze e scuole. Sedersi sulle poltrone collocate in questi luoghi significava avere il coraggio di fermarsi, in un momento storico in cui tutto corre troppo velocemente e il valore personale sembra essere direttamente proporzionale alla produttività estrema. Bianconi, attraverso la sua opera, ha voluto invece offrire del tempo per una riflessione, invitava a fermarsi e a trasformare in idee i momenti di attesa che riempiono la quotidianità. Un gesto di generosità che configurava la possibilità di un intervento sul domani, poiché le idee sono l’embrione del futuro.
Nella semplicità dell’operazione, la poltrona diveniva luogo di osservazione privilegiato sul presente e sul futuro, verso se stessi, verso lo spazio circostante e verso ciò che in questo spazio è contenuto. Non è un caso se l’etimologia della parola “idea” riporta alla parola “vedere”, legata a quella di visione, di immagine, di rappresentazione mentale che può corrispondere a un oggetto o a una realtà esteriore, oppure può essere anticipatrice, intuitrice di una realtà esteriore (come nel caso delle scoperte o delle invenzioni) o, ancora, può essere di pura fantasia, uno scenario di una possibile realtà che nel presente non esiste. In tutti i casi, essa è espressione di quella straordinaria capacità umana di pensare, di essere coscienti e autocoscienti.

Sabato 24 gennaio 2020, in occasione della Art City White Night, la rock band Control Rum si è esibita in un concerto itinerante per le vie della città eseguendo ripetutamente il brano creato appositamente per A Bologna. Sit Down to Have an Idea.

Scarica qui il pieghevole dell’iniziativa.

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I Lunedì di Casa Testori. Ep.8

Puntata 8, lunedì 11 gennaio ore 21.15

Ore 21.15 – Sabato 16 gennaio il teatro Franco Parenti festeggia i suoi 48 anni di vita. Li festeggia in modo rispettoso delle regole, ma con la volontà di dare un messaggio: un gruppo di spettatori potrà entrare in qualità di “comparse”. Ai Lunedì di Casa Testori Andrée Ruth Shammah spiega il significato di questa iniziativa e racconta il progetto di Radio Franco Parenti. 

Ore 21.35 – La Quadriennale di Roma è sempre un’occasione importante per fare il punto sullo stato delle arti figurative in Italia. L’edizione di quest’anno inaugurata il 30 ottobre scorso, ha un titolo molto indicativo: “Fuori”. È una rassegna che vuole superare le solite categorizzazioni e anche misurarsi con un “incommensurabile”, «a testimoniare il bisogno dell’arte di superare i confini di quanto è conosciuto per varcare la soglia dell’inimmaginabile». Al Lunedì di Casa Testori ne parleremo con i due curatori Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol e con uno dei 43 artisti chiamati ad esporre, Guglielmo Castelli.

Ore 22.05 – Il 2021 è l’anno centenario di un grande poeta milanese tanto amato da Testori, Carlo Porta. Per questo per I Lunedì di Casa Testori Federica Fracassi questa settimana legge un articolo pubblicato sul Corriere nel 1975, in occasione dell’uscita del Meridiano curato da Dante Isella.