Stanza 10
Alla fine degli anni Ottanta, Testori viene coinvolto nel dibattito cittadino per la realizzazione del nuovo cimitero di Novate. Risalgono a questo momento alcuni piccoli disegni di sapore apocalittico che preannunciano il tenore drammatico dei suoi ultimi anni di vita, segnati dalla malattia. Tra il 1989 e il 1993, Testori entra ed esce dagli ospedali, ma questo non allenta di certo la sua vena creativa che, semmai, riceve dalla fatica ancor più energia. È così che, in quegli anni, Testori dà vita a numerosi scritti, spesso solo abbozzati, ma ripresi in mano fino agli ultimi giorni. Nasce in questo contesto una delle sue opere più importanti, pubblicata postuma: I Tre Lai.
Nel giugno del 1991, durante un ricovero all’Ospedale San Raffaele, i manoscritti registrano l’elaborazione di una nuova raccolta di racconti, intitolata Infera Mediolani e, per l’occasione, ricompaiono tra le pagine manoscritte iscrizioni decorate e bellissimi disegni. Torna così il tema caro a Testori fin dagli anni Sessanta: del gennaio 1992 è un bellissimo tramonto realizzato a piena pagina, mentre era convalescente a Varese e a un altro dei ricoveri al San Raffaele, probabilmente nel 1993, risale un ciclo di otto piccoli tramonti, realizzati su cartoncino. Qui l’impetuoso mare di colore, la forzatura delle forme, la ricchezza del disegno e il tassellarsi della materia, si concentrano in poche linee che, solcando il bianco, s’accendono per alleggerirsi.