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Il “terremoto” Donatello. S2.Ep.8


«Il “terremoto” Donatello è stato così violento da determinare ripetute scosse di assestamento, e per una fitta serie di generazioni cominciata poco dopo il suo esordio di ventenne (1406)». È quanto scrive Francesco Caglioti, curatore della grande mostra su Donatello, appena aperta nella doppia sede di Palazzo Strozzi e del Museo del Bargello a Firenze. Questa sera ne parleremo con Arturo Galansino e Paola D’Agostino, direttori delle due istituzioni che hanno organizzato questa mostra davvero imperdibile, con oltre 50 opere dell’artista. In cosa consiste il “terremoto” provocato da Donatello? Essenzialmente in un’energia umana del tutto inedita che pervade e invade le opere. Lo testimoniano una delle presenze più sorprendenti in mostra, le due Porte della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo. Per comporre le scene sui battenti Donatello ricorre ad uno schema delle porte medievali, con una sequenza di riquadri. Ma all’interno di quella gabbia arcaica immette un’energia esplosiva. Come ha scritto il curatore, «Donatello plasmò i venti riquadri nei quali altrettante coppie di santi, campite su fondi neutri, si affrontano e disputano nei modi più diversi, partoriti da un’inventiva scatenata». In una delle due porte rappresenta gli apostoli, sempre a coppie. Sono scene concitate, dove i santi sono immaginati in pose quasi scomposte, nel pieno di discussioni appassionate. Si guardano frontalmente, come se fossero su un ring (non per niente su queste opere si consumò la rottura con Brunelleschi, che vide violati gli equilibri degli spazi da lui concepiti). Gli apostoli si confrontano a viso aperto, su quello che hanno visto e sperimentato. Hanno il cuore infiammato da ciò che hanno vissuto. Donatello non media, non li riporta alle “buone maniere”. Anzi, lui stesso si infiamma e infiamma anche noi, a quasi sei secoli di distanza.

Ne avremo conferma dalla poesia che Giovanni Testori aveva dedicato alla Maddalena orante di Donatello, che sarà letta da Federica Fracassi: il suo è un graditissimo ritorno ai Lunedì di Casa Testori.

La conclusione della puntata sarà come sempre dedicata alla “Testoripedia”, con Stefano Bruzzese che introdurrà la Traduzione della Prima Lettera ai Corinti, pubblicata nel 1991.

Appuntamento lunedì 4 aprile ore 21.15 su Facebook e YouTube

SEGNI DI ME. Il corpo, un palcoscenico

Opere di: Margaux Bricler, Binta Diaw, Zehra Doğan, Iva Lulashi, 
Giorgia Ohanesian Nardin, Iman Salem
In dialogo con: Carol Rama e Giovanni Testori
A cura di: Rischa Paterlini con Giuseppe Frangi
Casa Testori
2 Aprile – 25 Giugno 2022
Progetto grafico: CH RO MO/Roberto Montani. 
Fotografie: Michele Alberto Sereni

LA MOSTRA
Dopo l’esperienza della mostra “Libere Tutte” del 2019, Casa Testori ha proseguito il percorso dedicato a quella che Lea Vergine aveva ribattezzato “l’altra metà dell’arte” e ha aggiunto un tassello alla storia scritta da molte artiste femministe sul finire degli anni ‘60 affrontando con più radicalità temi legati al corpo e all’entità.

SEGNI DI ME. Il corpo, un palcoscenico” presentava sei giovani personalità artistiche nate tra il 1985 e il 1995, chiamate a relazionarsi con una grande figura del recente passato, Carol Rama. Al centro dei loro lavori vi era la relazione con il corpo che diventava terreno proprio dell’espressione artistica. Nelle stanze di Casa Testori entrano opere potenti e talvolta provocatorie che insistono su esperienze soggettive, criticando la dolorosa eredità del sessismo, della violenza e di altre strutture di potere della cultura contemporanea. Sono stati lavori che hanno fornito nuove e preziose intuizioni sia sull’arte storica che su quella contemporanea. La mostra è stata concepita come fosse una pièce teatrale, grazie all’aiuto di una vasta gamma di mezzi tra cui dipinti, sculture, performance, disegni e fotografie. Un ottavo protagonista è entrato poi in scena, il padrone di casa Giovanni Testori, con una serie di grandi disegni della metà degli anni ‘70 che avevano per soggetto il corpo femminile.

A cura di Rischa Paterlini con Giuseppe Frangi, la mostra ha portato nelle stanze della dimora di Novate Milanese oltre a Carol Rama e Giovanni Testori, anche le opere di Margaux Bricler, Binta Diaw, Zehra Doğan, Iva Lulashi, Giorgia Ohanesian Nardin, Iman Salem.

Intrecciando l’erotismo della pittura di Iva Lulashi, la sensualità delle fotografie di Binta Diaw, le deformate figure di Zehra Doğan, le sculture o sfingi di Margaux Bricler, figure animalesche, femminili e demoniache, la lunga performance dal vivo di Giorgi Ohanesian Nardin a e le fotografie di Iman Salem, con le opere storiche di Carol Rama e di Giovanni Testori, la mostra metteva in scena racconti in cui si mescolano carnalità e passione. Il corpo nell’essere rappresentato si oggettualizza: in tale meccanismo è insita la critica diretta non solo ai cliché visivi a cui siamo abituati, ma anche alle modalità di fruizione da essa generate. Le giovani personalità artistiche invitate, evidenziando l’impegno in chiave di rivendicazione del corpo e andando oltre l’eredità storica del femminismo, hanno sviluppato opere di grande intensità, generando un incontro-scontro che trova ulteriore riflessione laddove ogni elemento presente è frammento di corpo su un palcoscenico vuoto. Questi frammenti di opere-corpo permettono di ottenere equilibri di notevole intensità formale ed estetica molto coinvolgenti per i visitatori.

La mostra è nata dalla suggestione delle parole impresse sull’invito che, nel 1995, l’artista afro-americana Kara Walker realizzò per la sua prima personale a New York alla galleria Wooster Gardens/Brent Sikkema, “The High and Soft Laughter of the “Negress” Wenches at Night”, che recitavano così: «Non perdetevi l’incredibile “storia di carta” di una negra in schiavitù che narra la sua straordinaria fuga verso la libertà». Parole, queste, messe in relazione a quelle di un articolo che Giovanni Testori scrisse nel 1979 per la prima pagina del Corriere della Sera, “La vergogna dello stupro”: «Non vorremmo che, come va succedendo per altre vergogne e per altri delitti, a furia di parlarne, scriverne e discuterne, senza mai assumere la responsabilità di un gesto, si finisse, insomma, per abituare l’uomo a ciò che non è umano. L’abitudine a tutto è uno dei rischi più grandi che l’uomo sta correndo; ad esso sta inducendolo la spinta negativa che vuol ridurlo a “cosa”. Ora il punto d’arrivo di questo rischio non potrà essere una nuova coscienza, ma il buio e la notte che s’aprono sulla coscienza eliminata o distrutta».

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IL PROGETTO
Le stanze al piano terra di Casa Testori sono state dedicate a opere site-specific di Margaux Bricler, Binta Diaw, Zehra Doğan e Iva Lulashi. Per l’inaugurazione Giorgia Ohanesian Nardin con Iman Salem hanno dato vita a una performance che è stata documentata in mostra dagli scatti fotografici live realizzati da Iman Salem. Alle pareti del grande salone, un omaggio all’artista Carol Rama il cui lavoro si è dimostrato prezioso riferimento per molte artiste contemporanee, in particolare per la sua visione moderna della femminilità e per il suo modo di rappresentare, fin dagli anni Trenta, il proprio corpo, insofferente rispetto alle costrizioni e alle ipocrisie borghesi. Lavori intensi degli anni Sessanta che celebrano un’identità raffinata e animalesca insieme, e che hanno anticipato un nuovo sentire: materiali come gomme, occhi di vetro, pelli, peli e unghie sono elementi che ricorrono in queste sue opere, vere messe in scena della propria identità.

I miei lavori – disse l’artista nel 1997 rispondendo a una domanda di Corrado Levi – piaceranno moltissimo a quelli che hanno sofferto, e che dalla sofferenza non hanno saputo cavarsela… perché avendo avuto una madre in clinica psichiatrica ed essendomi anch’io sentita bene in quell’ambiente lì… perché ho iniziato in quel modo lì ad esser con dei gesti e dei modi senza preparazione né culturale, né di etichetta… credo che tutti quanti ameranno di più quei gesti, perché sono gesti che, per delle ragioni che non oso dire, appartengono a tutti… perché la follia è vicina a tutti… e c’è assolutamente chi la nega… e chi la nega è soltanto un folle, malinconico, triste, inavvicinabile… perché è come la cultura; la cultura è un privilegio, che avrei potuto farlo anch’io… però mi sono sentita sempre più duttile al disegno, a un quadro, una storia, a una composizione.

Un ambiente al piano terra permetteva di guardare le opere solo dall’esterno, attraverso un foro. All’interno, invece, sono stati presentati alcuni lavori che Giovanni Testori realizzò nel 1975 e che ha esposto alla Galleria del Naviglio di Milano: grandi carte a grafite, con close up su soggetti anatomici femminili.  

La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione della Galleria del Ponte, Torino e Prometeogallery, Milano e grazie al sostegno di Banca Generali, Lazard e Art Defender

Catalogo con testi di: Corrado Levi, Giovanni Testori, Giuseppe Frangi, Rischa Paterlini, Marlene L. Müller     

 

La fabbrica del Rinascimento. S2.Ep14

Il prossimo lunedì di Casa Testori è dedicato alla mostra La Fabbrica del Rinascimento (fino al 18 aprile). Il sottotitolo, Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza, ci avverte che quello che si può scoprire all’interno della straordinaria architettura della Basilica Palladiana è qualcosa di più della grandezza di quattro geni operanti nella città veneta nella seconda metà del Cinquecento: l’architetto Andrea Palladio, i pittori Veronese e JacopoBassano e lo scultore Alessandro Vittoria, dei quali non mancano certo i capolavori in mostra. L’intento è far entrare il visitatore nei meccanismi creativi dell’arte, tra bottega e maestro, tra committenza e genio artistico, tra derivazione e omaggio al passato, fino al valore delle opere. Il Rinascimento vicentino diventa un caso studio, come si direbbe oggi, per capire quanto costava un’opera d’arte, grazie a un parametro comune, il prezzo di un maiale di mezza taglia, termine di paragone economico con cui scoprire che un arazzo poteva valere decine di volte di più di un quadro d’autore. Entreremo in questo mondo inaspettato con i tre curatori della mostra: Guido Beltramini, direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Davide Gasparotto, Senior Curator del Getty Museum di Los Angeles, Mattia Vinco, ricercatore all’Università di Trento, introdotti dall’architetto Antonio Ravalli, che ha vinto la sfida di allestire il percorso nel ventre del gioiello palladiano.
Infine, per il consueto appuntamento con la “Testoripedia”Stefano Bruzzese presenterà “Romanino e Moretto alla Cappella del Sacramento”, del 1975.

La grande Maria Lai. S2.Ep13

È un’artista che sta conoscendo una straordinaria popolarità, come dimostra il sorprendente afflusso di visitatori per la mostra proposta dalla galleria milanese M77 e che ha portato alla decisione di una proroga dell’apertura a tutto marzo. “Il tempo dell’incalcolabile”, progetto espositivo curato ed ideato per gli spazi della galleria da Alberto Salvadori. Il progetto prende vita da “Cuore mio”, un racconto di Salvatore Cambosu, scrittore al quale Maria Lai era estremamente legata. Protagonista del racconto è un personaggio, Maria Pietra, alla quale l’artista ha dedicato una serie di emozionanti lavori che accompagnano la narrazione. La mostra presenta anche un’altra installazione di grande importanza: per la prima volta sono state esposte tutte le opere frutto degli interventi pittorici di Maria Lai sugli scatti di Piero Berengo Gardin che ritraggono momenti salienti della sua celebre e fondamentale opera pubblica “Legarsi alla montagna”. L’azione avvenuta nel 1981 che unì la popolazione di Ulassai ed ogni casa con il Monte Gedili che incombe sopra il paese. Per i “Lunedì di Casa Testori” avremo con noi Alberto Salvadori, curatore della mostra, Maria Sofia Pisu, erede di Maria Lai e presidente dell’Archivio, e Giuseppe Lezzi, direttore della Galleria M77.  

Per il consueto appuntamento con la “Testoripedia” Laura Pernice, Per il consueto appuntamento con la “Testoripedia” Laura Pernice, ricercatrice all’Università degli studi di Catania, presenterà il “Macbetto”, opera teatrale del 1974.., presenterà il “Macbetto”, opera teatrale del 1974.

On the Wall. S2.Ep12

La pittura lingua viva

Siamo ormai troppo lontani dagli anni della “pittura lingua morta”, la sentenza proclamata dalla critica di fronte all’inevitabilità del Concettuale e anche il colpo di reni della pittura che si registrò in Italia, dalla Transavanguardia in avanti, risale ormai a quarant’anni fa. Eppure, non è mai tardi per i carotaggi, per domandarsi a che punto siamo con la pittura figurativa affermata a livello internazionale oggi. Naturalmente sono mostre allestibili in diversa scala e che si reggono sulla firma di chi si fa carico della scelta. In questo caso siamo di fronte a un critico come Demetrio Paparoni, che in questo ambito non ha certo bisogno di ulteriori accrediti, dopo le curatele internazionali e le recenti mostre alla Fondazione Stelline. Lunedì prossimo dedichiamo perciò la puntata alla mostra On the Wall, che Paparoni ha curato alla Galleria Building di Milano (fino al 19 marzo) in cui propone dipinti, spesso imponenti, di Paola Angelini, Rafael Megall, Justin Mortimer, Nicola Samorì, Vibeke Slyngstad e Ruprecht von Kaufmann. Oltre quaranta opere disposte sui quattro piani della galleria, accumunante non solo dal figurativo, ma da una ricerca tecnica posta al centro dell’esperienza artistica. Con noi, oltre al curatore, saranno presenti i due artisti italiani, Paola Angelini e Nicola Samorì, che ci sveleranno genesi e intenti delle loro opere in mostra. Un’occasione da non perdere per scoprire ancora una volta la centralità del processo nella conoscenza di ciò che guardiamo, all’altezza di quello che ci farà accadere l’incontro con l’opera.

CASA TESTORI IN INGLESE

Al fine di renderlo fruibile anche a livello internazionale, abbiamo realizzato una versione inglese del nostro sito web!

La traduzione ha interessato principalmente quelle pagine che raccontano la storia della Casa, che descrivono le varie sfaccettature dell’Associazione, dallo storico delle iniziative organizzate, all’archivio e alla biblioteca d’arte, e, infine, quelle che tratteggiano la poliedrica figura di Giovanni Testori.

Per accedere ai contenuti in lingua inglese basta fare click sulla bandierina presente nella barra di menù del sito web, collocata in alto a destra nella modalità desktop, oppure come ultima voce del menù ad hamburger nella modalità mobile (allo stesso modo si ritorna alla versione italiana del sito web).

Moroni: un pittore presente. S2.Ep9

La puntata del 31 gennaio dei Lunedì di Casa Testori sarà dedicata al grande artista lombardo Giovan Battista Moroni, di cui si sono celebrati i cinquecento anni dalla nascita. 
L’occasione è la mostra di Gianriccardo Piccoli “MORONI SEQUEL”, aperta fino al 27 febbraio e allestita nella suggestiva cornice dell’ex chiesa di San Bartolomeo ad Albino: una sequenza di dieci opere, nate dalla volontà di un confronto con la Crocifissione che Giovan Battista Moroni eseguì per la sua chiesa di San Giuliano ad Albino.
Ne parleremo insieme allo stesso artista.
Per approfondire la figura del grande pittore bergamasco verrà presentata l’importante monografia, recentemente pubblicata, a cura di Simone Facchinetti: “Giovan Battista Moroni. Opera completa”, (ediz. Officina Libraria). Oltre all’autore sarà presente anche Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore, con Facchinetti, della grande mostra londinese dedicata al pittore nel 2019.

In chiusura, per il consueto appuntamento della “Testoripedia”,Ilaria Limarzi presenterà la monografia su Fra’ Galgario del 1969. 

L’Apocalisse di Fabio Mauri. S2.Ep8

Ottava Puntata – Lunedì 24 gennaio

I Lunedì di Casa Testori questa settimana vanno alla scoperta di Fabio Mauri (Roma 1926-2009), affascinate protagonista dell’avanguardia italiana del secondo ‘900. Grande amico di Pier Paolo Pasolini, che con lui aveva fondato nel 1942 la rivista “Setaccio” e aveva steso il testo critico della sua prima mostra nel 1955, Mauri ha rappresentato il punto di riferimento per moltissimi artisti, in particolare romani, di quei decenni. La sua attività è estesa e abbraccia installazioni, performance, teatro e scrittura, oltre alla pittura e al disegno, ai quali si è dedicato per tutta la vita, benché queste tecniche espressive siano state raramente protagoniste delle sue esposizioni. Occasione per scoprire anche questa produzione di Fabio Mauri è la mostra “Opere dall’Apocalisse” curata da Francesca Alfano Miglietti, in corso alla Galleria Viasaterna di Milano, in collaborazione con Studio Fabio Mauri e Hauser & Wirth. Si tratta di una selezione di oltre 50 disegni e dipinti su carta, in gran parte inediti, realizzati da Mauri principalmente nel corso degli anni ‘80. «Disegni, appunti, frammenti, informazioni e deformazioni che si dispongono sui fogli come segreti. Le opere su carta di Fabio Mauri sono opere che si lasciano ‘spiare’ nel loro farsi, il pensare l’arte come la responsabilità di porre la domanda fondamentale su qualsiasi questione», scrive la curatrice. Sono opere che hanno inevitabilmente una carica visionaria e profetica. Diceva Mauri: «Non è l’uomo che è cambiato, forse, né il mondo. Dio è cambiato. Non si è fatto addomesticare dalle nozioni d’epoca né della scienza, e forse nemmeno dell’arte, su cui non ha mai detto una parola». 

Saranno con noi Francesca Alfano Miglietti, che ha curato anche “Corpus Domini”, la mostra in corso a Palazzo Reale di Milano sino al 30 gennaio, dove a Mauri è stata dedicata una sala con tre celebri installazioni tra le quali “Il Muro Occidentale o del Pianto”; Irene Crocco gallerista di Viasaterna e Ivan Barlafante dell’archivio Studio Fabio Mauri. 

Il finale di questo lunedì è affidato a Federica Mazzocchi che per la Testoripedia presenterà La monaca di Monza

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE CON AREA PARCHI LOMBARDIA

“In questi mesi trascorsi a Casa Testori mi è stata data l’opportunità di conoscere da vicino il funzionamento di una realtà museale, partecipando attivamente”.

L’esperienza di questi mesi mi sta fornendo strumenti utili e spendibili nel mondo del lavoro e mi sta formando anche a livello personale, nella relazione con i colleghi

Ho iniziato il Servizio Civile presso Casa Testori con lo scopo di lavorare all’interno dell’archivio testoriano e mi sono trovato fin da subito in un ambiente dinamico e stimolante, sia da un punto di vista personale che lavorativo

Lavorare a Casa Testori nel reparto dei Servizi Educativi è stata una grande opportunità per mettere in pratica le teorie e competenze apprese durante il mio corso di studi

Sono le testimonianze di Matteo, Martina, Davide e Giada, i quattro giovani ragazzi che stanno svolgendo ora il Servizio Civile a Casa Testori.
Se hai tra i 18 e i 28 anni hai tempo fino alle ore 14.00 del 20 febbraio per candidarti al Bando del 2023!

Per il 2023/24, grazie al progetto ARTE DELLA SOSTENIBILITÀ, a Casa Testori cinque volontari affiancheranno lo staff per un’esperienza professionale di formazione a 360 gradi. In particolare, ciascuno dei cinque candidati prescelti afferirà ad una specifica area di competenza: Didattica, Archivio, Allestimenti, Comunicazione e Grafica.

I ragazzi del Servzio Civile 2022 presso Casa Testori presentano a Regione Lombardia il progetto RIP-ARTE: MUSEI HUB DI CONOSCENZA E SOSTENIBILITA’ in occasione della Fiera di Educazione Ambientale

Il progetto del Servizio Civile Universale “ARTE DELLA SOSTENIBILITA” fa parte del Programma ARTICOLO 9 – NELL’INTERESSE DELLE NUOVE GENERAZIONI che vede coinvolti l’Archivio Regionale dell’Educazione Ambientale dei Parchi lombardi (AREA Parchi) con numerose aree protette e alcune associazioni e enti del territorio, tra cui Casa Testori.

Sedi: Parco Nord Milano, Fondazione Cineteca italiana, Casa Testori, Parco Adda Nord, Parco Lombardo della Valle del Ticino, Riserva naturale delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo
(leggi qui la SINTESI del progetto, le SEDI, il TESTO INTEGRALE)

COME PRESENTARE DOMANDA

Le domande di partecipazione devono essere presentate esclusivamente nella modalità on line entro e non oltre le ore 14.00 del giorno 20 febbraio 2023. È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto ed un’unica sede. Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma DOL raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it

I REQUISITI DI PARTECIPAZIONE

Per presentare domanda di partecipazione alla selezione è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:
a) Cittadinanza italiana, ovvero di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
b) Aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
c) Non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.
I requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e, ad eccezione del limite di età, mantenuti sino al termine del servizio.

Vedi anche gli approfondimenti sul sito del ministero:
– https://www.politichegiovanili.gov.it/comunicazione/avvisi-e-bandi/servizio-civile/bandi-di-selezione-volontari/bando-ordinario-2021/
– Il bando: https://www.politichegiovanili.gov.it/media/lg2nbb0u/bando-ordinario_2021_13dic2021-signed.pdf

Per maggiori informazioni: areaparchi@parconord.milano.it – www.areaparchi.it

Scadenza: 20/02/2023

Natale minuto per minuto

In foto, Giovanni Testori e i suoi fratelli riuniti in occasione del Natale

Forse c’è anche il tema del tempo, del suo trascorrere; perché se tu ogni attimo lo vivi come un fatto di nascita, di crescita, ma che è sempre nascita, allora senti che sarà lì per sempre; che passerà, ma entrerà e resterà dentro il tutto. Se non vivi cosi, ti viene come un senso di stanchezza; allora vuol dire che non l’hai veramente vissuto, quel momento. Prendiamo queste ore qui, che ormai sono passate mentre parlavamo. Non ci saranno più. Ma ci saranno per sempre se le avremo passate nel Natale, nel Natale del loro svolgersi, minuto per minuto. Allora hai già la percezione che, modestamente, con tutti i nostri acciacchi e le nostre miserie, non hanno presunto altro che d’essere nel Natale nostro e di tutti; allora anche nella cenere in cui si ridurranno, senti che si sono come fissate; che le ritroveremo là, per sempre”.

“Perhaps this also raises the theme of time, of its passing. If you live every moment as a fact of birth, of growth, but which is always birth, then you feel that it will always be there-that it will pass away, but it will enter and remain within everything in your experience. If you do not live like this, you get a feeling of exhaustion—then it will mean that you have not truly lived that moment. Let’s take these hours here, which we have spent talking. They will no longer exist. But they will exist forever if we have spent them in Christmas – in the Christmas of their unfolding, minute by minute.Then you already have the perception that, modestly, with all our weakness and miseries, they have no other claim than to be a Christmas for us and for everyone. Then always from the ashes in which they are reduced, you will feel that they are fixed – that we will find them there, forever”.

Giovanni Testori
da | from, “Il senso della nascita” | “The Meaning of Birth”, 1980In foto, Giovanni Testori e i suoi fratelli riuniti in occasione del Natale

BUON NATALE E BUON ANNO DA TUTTO LO STAFF
CI RIVEDIAMO IL 4 GENNAIO!

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