La pittura lingua viva
Siamo ormai troppo lontani dagli anni della “pittura lingua morta”, la sentenza proclamata dalla critica di fronte all’inevitabilità del Concettuale e anche il colpo di reni della pittura che si registrò in Italia, dalla Transavanguardia in avanti, risale ormai a quarant’anni fa. Eppure, non è mai tardi per i carotaggi, per domandarsi a che punto siamo con la pittura figurativa affermata a livello internazionale oggi. Naturalmente sono mostre allestibili in diversa scala e che si reggono sulla firma di chi si fa carico della scelta. In questo caso siamo di fronte a un critico come Demetrio Paparoni, che in questo ambito non ha certo bisogno di ulteriori accrediti, dopo le curatele internazionali e le recenti mostre alla Fondazione Stelline. Lunedì prossimo dedichiamo perciò la puntata alla mostra On the Wall, che Paparoni ha curato alla Galleria Building di Milano (fino al 19 marzo) in cui propone dipinti, spesso imponenti, di Paola Angelini, Rafael Megall, Justin Mortimer, Nicola Samorì, Vibeke Slyngstad e Ruprecht von Kaufmann. Oltre quaranta opere disposte sui quattro piani della galleria, accumunante non solo dal figurativo, ma da una ricerca tecnica posta al centro dell’esperienza artistica. Con noi, oltre al curatore, saranno presenti i due artisti italiani, Paola Angelini e Nicola Samorì, che ci sveleranno genesi e intenti delle loro opere in mostra. Un’occasione da non perdere per scoprire ancora una volta la centralità del processo nella conoscenza di ciò che guardiamo, all’altezza di quello che ci farà accadere l’incontro con l’opera.
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On the Wall. S2.Ep12
CASA TESTORI IN INGLESE
Al fine di renderlo fruibile anche a livello internazionale, abbiamo realizzato una versione inglese del nostro sito web!
La traduzione ha interessato principalmente quelle pagine che raccontano la storia della Casa, che descrivono le varie sfaccettature dell’Associazione, dallo storico delle iniziative organizzate, all’archivio e alla biblioteca d’arte, e, infine, quelle che tratteggiano la poliedrica figura di Giovanni Testori.
Per accedere ai contenuti in lingua inglese basta fare click sulla bandierina presente nella barra di menù del sito web, collocata in alto a destra nella modalità desktop, oppure come ultima voce del menù ad hamburger nella modalità mobile (allo stesso modo si ritorna alla versione italiana del sito web).
Moroni: un pittore presente. S2.Ep9
La puntata del 31 gennaio dei Lunedì di Casa Testori sarà dedicata al grande artista lombardo Giovan Battista Moroni, di cui si sono celebrati i cinquecento anni dalla nascita.
L’occasione è la mostra di Gianriccardo Piccoli “MORONI SEQUEL”, aperta fino al 27 febbraio e allestita nella suggestiva cornice dell’ex chiesa di San Bartolomeo ad Albino: una sequenza di dieci opere, nate dalla volontà di un confronto con la Crocifissione che Giovan Battista Moroni eseguì per la sua chiesa di San Giuliano ad Albino.
Ne parleremo insieme allo stesso artista.
Per approfondire la figura del grande pittore bergamasco verrà presentata l’importante monografia, recentemente pubblicata, a cura di Simone Facchinetti: “Giovan Battista Moroni. Opera completa”, (ediz. Officina Libraria). Oltre all’autore sarà presente anche Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore, con Facchinetti, della grande mostra londinese dedicata al pittore nel 2019.
In chiusura, per il consueto appuntamento della “Testoripedia”,Ilaria Limarzi presenterà la monografia su Fra’ Galgario del 1969.
L’Apocalisse di Fabio Mauri. S2.Ep8
Ottava Puntata – Lunedì 24 gennaio
I Lunedì di Casa Testori questa settimana vanno alla scoperta di Fabio Mauri (Roma 1926-2009), affascinate protagonista dell’avanguardia italiana del secondo ‘900. Grande amico di Pier Paolo Pasolini, che con lui aveva fondato nel 1942 la rivista “Setaccio” e aveva steso il testo critico della sua prima mostra nel 1955, Mauri ha rappresentato il punto di riferimento per moltissimi artisti, in particolare romani, di quei decenni. La sua attività è estesa e abbraccia installazioni, performance, teatro e scrittura, oltre alla pittura e al disegno, ai quali si è dedicato per tutta la vita, benché queste tecniche espressive siano state raramente protagoniste delle sue esposizioni. Occasione per scoprire anche questa produzione di Fabio Mauri è la mostra “Opere dall’Apocalisse” curata da Francesca Alfano Miglietti, in corso alla Galleria Viasaterna di Milano, in collaborazione con Studio Fabio Mauri e Hauser & Wirth. Si tratta di una selezione di oltre 50 disegni e dipinti su carta, in gran parte inediti, realizzati da Mauri principalmente nel corso degli anni ‘80. «Disegni, appunti, frammenti, informazioni e deformazioni che si dispongono sui fogli come segreti. Le opere su carta di Fabio Mauri sono opere che si lasciano ‘spiare’ nel loro farsi, il pensare l’arte come la responsabilità di porre la domanda fondamentale su qualsiasi questione», scrive la curatrice. Sono opere che hanno inevitabilmente una carica visionaria e profetica. Diceva Mauri: «Non è l’uomo che è cambiato, forse, né il mondo. Dio è cambiato. Non si è fatto addomesticare dalle nozioni d’epoca né della scienza, e forse nemmeno dell’arte, su cui non ha mai detto una parola».
Saranno con noi Francesca Alfano Miglietti, che ha curato anche “Corpus Domini”, la mostra in corso a Palazzo Reale di Milano sino al 30 gennaio, dove a Mauri è stata dedicata una sala con tre celebri installazioni tra le quali “Il Muro Occidentale o del Pianto”; Irene Crocco gallerista di Viasaterna e Ivan Barlafante dell’archivio Studio Fabio Mauri.
Il finale di questo lunedì è affidato a Federica Mazzocchi che per la Testoripedia presenterà La monaca di Monza
SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE CON AREA PARCHI LOMBARDIA
“In questi mesi trascorsi a Casa Testori mi è stata data l’opportunità di conoscere da vicino il funzionamento di una realtà museale, partecipando attivamente”.
“L’esperienza di questi mesi mi sta fornendo strumenti utili e spendibili nel mondo del lavoro e mi sta formando anche a livello personale, nella relazione con i colleghi”
“Ho iniziato il Servizio Civile presso Casa Testori con lo scopo di lavorare all’interno dell’archivio testoriano e mi sono trovato fin da subito in un ambiente dinamico e stimolante, sia da un punto di vista personale che lavorativo”
“Lavorare a Casa Testori nel reparto dei Servizi Educativi è stata una grande opportunità per mettere in pratica le teorie e competenze apprese durante il mio corso di studi”
Sono le testimonianze di Matteo, Martina, Davide e Giada, i quattro giovani ragazzi che stanno svolgendo ora il Servizio Civile a Casa Testori.
Se hai tra i 18 e i 28 anni hai tempo fino alle ore 14.00 del 20 febbraio per candidarti al Bando del 2023!
Per il 2023/24, grazie al progetto ARTE DELLA SOSTENIBILITÀ, a Casa Testori cinque volontari affiancheranno lo staff per un’esperienza professionale di formazione a 360 gradi. In particolare, ciascuno dei cinque candidati prescelti afferirà ad una specifica area di competenza: Didattica, Archivio, Allestimenti, Comunicazione e Grafica.

Il progetto del Servizio Civile Universale “ARTE DELLA SOSTENIBILITA” fa parte del Programma ARTICOLO 9 – NELL’INTERESSE DELLE NUOVE GENERAZIONI che vede coinvolti l’Archivio Regionale dell’Educazione Ambientale dei Parchi lombardi (AREA Parchi) con numerose aree protette e alcune associazioni e enti del territorio, tra cui Casa Testori.
Sedi: Parco Nord Milano, Fondazione Cineteca italiana, Casa Testori, Parco Adda Nord, Parco Lombardo della Valle del Ticino, Riserva naturale delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo
(leggi qui la SINTESI del progetto, le SEDI, il TESTO INTEGRALE)
COME PRESENTARE DOMANDA
Le domande di partecipazione devono essere presentate esclusivamente nella modalità on line entro e non oltre le ore 14.00 del giorno 20 febbraio 2023. È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto ed un’unica sede. Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma DOL raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it
I REQUISITI DI PARTECIPAZIONE
Per presentare domanda di partecipazione alla selezione è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:
a) Cittadinanza italiana, ovvero di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
b) Aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
c) Non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.
I requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e, ad eccezione del limite di età, mantenuti sino al termine del servizio.
Vedi anche gli approfondimenti sul sito del ministero:
– https://www.politichegiovanili.gov.it/comunicazione/avvisi-e-bandi/servizio-civile/bandi-di-selezione-volontari/bando-ordinario-2021/
– Il bando: https://www.politichegiovanili.gov.it/media/lg2nbb0u/bando-ordinario_2021_13dic2021-signed.pdf
Per maggiori informazioni: areaparchi@parconord.milano.it – www.areaparchi.it
Scadenza: 20/02/2023
Natale minuto per minuto

Forse c’è anche il tema del tempo, del suo trascorrere; perché se tu ogni attimo lo vivi come un fatto di nascita, di crescita, ma che è sempre nascita, allora senti che sarà lì per sempre; che passerà, ma entrerà e resterà dentro il tutto. Se non vivi cosi, ti viene come un senso di stanchezza; allora vuol dire che non l’hai veramente vissuto, quel momento. Prendiamo queste ore qui, che ormai sono passate mentre parlavamo. Non ci saranno più. Ma ci saranno per sempre se le avremo passate nel Natale, nel Natale del loro svolgersi, minuto per minuto. Allora hai già la percezione che, modestamente, con tutti i nostri acciacchi e le nostre miserie, non hanno presunto altro che d’essere nel Natale nostro e di tutti; allora anche nella cenere in cui si ridurranno, senti che si sono come fissate; che le ritroveremo là, per sempre”.
“Perhaps this also raises the theme of time, of its passing. If you live every moment as a fact of birth, of growth, but which is always birth, then you feel that it will always be there-that it will pass away, but it will enter and remain within everything in your experience. If you do not live like this, you get a feeling of exhaustion—then it will mean that you have not truly lived that moment. Let’s take these hours here, which we have spent talking. They will no longer exist. But they will exist forever if we have spent them in Christmas – in the Christmas of their unfolding, minute by minute.Then you already have the perception that, modestly, with all our weakness and miseries, they have no other claim than to be a Christmas for us and for everyone. Then always from the ashes in which they are reduced, you will feel that they are fixed – that we will find them there, forever”.
Giovanni Testori
da | from, “Il senso della nascita” | “The Meaning of Birth”, 1980In foto, Giovanni Testori e i suoi fratelli riuniti in occasione del Natale
BUON NATALE E BUON ANNO DA TUTTO LO STAFF
CI RIVEDIAMO IL 4 GENNAIO!
“I Am Not Legend” di Andrea Mastrovito: firmacopie e proiezione a Lodi
Mercoledì 22 dicembre 2021
Ore 19
Book signing Libreria Mittel
Via Lodino 41, Lodi
Ore 21
Proiezione Cinema Fanfulla
Viale Pavia 4, Lodi

La Libreria Mittel e l’associazione Platea hanno il piacere di ospitare Andrea Mastrovito presso il cinema Fanfulla di Lodi per la proiezione del film I Am Not Legend. Prima della proiezione, viene presentato il catalogo del film presso la Libreria Mittel, dove Mastrovito è disponibile per un firmacopie.
I Am Not Legend è un’opera della durata di 1h12’ in cui l’artista utilizza oltre centomila tavole, ottenute stampando in dimensione A4 tutti i fotogrammi di Night of the Living Dead (1968) di George Romero e intervenendo su ogni foglio con la pittura bianca per cancellare la presenza degli zombie dal film originale. Le tavole, digitalizzate e rimontate in un secondo momento, seguono la nuova sceneggiatura creata da Mastrovito, composta da citazioni tratte da un centinaio di film, romanzi e canzoni. L’immaginario di riferimento spazia dalla letteratura di Calvino e Primo Levi, alla storia del cinema con Apocalypse Now di Coppola e il più recente Joker, passando attraverso la musica di Beatles, Muse e R.E.M., per citarne alcuni e trasmettere i tanti livelli che il film ci restituisce, spaziando dalla filosofia alla cultura pop. La colonna sonora è stata realizzata interamente dal compositore irlandese Matthew Nolan assieme a Stephen Shannon, a eccezione delle musiche di apertura e chiusura del film, in capo a Maurizio Guarini, musicista dei Goblin.
A coronamento del progetto, è stato stampato il libro I Am Not Legend – The Companion Book, un testo indispensabile per la comprensione del film e di indagine della poetica di Andrea Mastrovito. Il volume (192 pagg., Edizioni Casa Testori) è suddiviso in due parti: un’accurata riduzione a fotoromanzo del film, con oltre 300 fotogrammi e l’intera sceneggiatura; tre saggi di Leora Maltz-Leca, curatrice e critica d’arte, Stefano Leonforte, critico cinematografico e Stefano Raimondi, curatore, oltre che un testo di Davide Dall’ombra curatore della personale Io Non Sono Leggenda presso Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni a Pistoia.
Il film I Am Not Legend è un’opera di Andrea Mastrovito in collaborazione con Casa Testori Associazione Culturale a cura di Davide Dall’Ombra, vincitore della sesta edizione dell’Italian Council 2019 – il programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo ed è nato e cresciuto grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni: la Fondation Léa et Napoléon Bullukian a Lione, il Belvedere 21 a Vienna, l’Associazione More Art con l’Istituto Italiano di Cultura di New York, Magazzino Italian Art a Cold Spring, l’Istituto Italiano di Cultura di Toronto, il MUDAM in Lussemburgo, il Laznia Center a Danzica e l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria.
Oro e colore nel cuore dell’Appennino. S2.Ep.4
Quarta Puntata – Lunedì 13 dicembre
Caravaggio, Monet, Picasso, Impressionisti, Rinascimento… Non è detto. Sembra impossibile, eppure nel 2021 si può ancora inaugurare mostre di grande bellezza e fascino, nate dalla ricerca scientifica e, nel contempo, che accompagnano il grande pubblico alla scoperta di qualcosa di importante della propria storia. Sì, perché spesso si tratta di mostre con una forte pertinenza territoriale, che parlano di noi, delle nostre origini, magari di quelle terre lontane dalle grandi “città dell’arte” e che facevano impazzire Cavalcaselle, Longhi o Federico Zeri… Lunedì prossimo vi racconteremo uno di questi casi. Sotto il comune brand di “Oro e colore nel cuore dell’Appennino”, tra le Marche e l’Umbria hanno inaugurato le due mostre dedicate ad Allegretto Nuzi (1315/20 – 1373) e a Ottaviano Nelli (Gubbio, 1370 ca – 1448/49), allestite alla Pinacoteca Civica di Fabriano e ai palazzi Ducale e dei Consoli di Gubbio. Ce ne parlerà il curatore Andrea De Marchi e Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale di Perugia, oltre che della Direzione Regionale Musei dell’Umbria. A concludere la puntata, per la nostra “Testoripedia”, Stefano Bruzzese ci presenterà uno dei libri di critica più importanti di Testori: la monografia dedicata al tramezzo di Ivrea di Martino Spanzotti: un altro genio della provincia…
Federico Zeri. S2.Ep2
Seconda Puntata – Lunedì 29 Novembre
La seconda puntata de “I lunedì di Casa Testori” è dedicata a una delle personalità più importanti del Novecento: Federico Zeri, il critico d’arte romano di cui si sta festeggiando il centenario dalla nascita. Longhiano atipico come Testori, Zeri è stato un personaggio istrionico e unico per l’Italia , erede del maestro nel suo tentativo di allertare la coscienza pubblica sull’importanza della salvaguardia del patrimonio artistico. Più di una generazione se lo ricorda in TV, mentre, affaticato ma indomito, verifica di persona i danni del terremoto in Umbria o denuncia la distruzione di un’antica Villa Romana nella periferia della città. Ma Zeri è un vero mondo da scoprire e sono molte le iniziative promosse lungo quest’anno, fino alla mostra da poco aperta al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Con noi, ce ne parleranno la direttrice del Poldi, Annalisa Zanni, e i curatori della mostra: Andrea Bacchi– direttore della Fondazione Zeri di Bologna – e Andrea Di Lorenzo – direttore del Museo Ginori di Firenze.
Prosegue, infine, la “Testoripedia” con la presentazione del secondo libro di Giovanni Testori: “Il ponte della Ghisolfa”.
WILLIAM CONGDON. 33 dipinti dalla William G. Congdon Foundation
A cura di Davide Dall’Ombra
Palazzo Bisaccioni, Jesi
12 Dicembre 2021 – 27 Marzo 2022
La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi presenta nella propria sede l’importante mostra antologica del pittore americano William Congdon (1912-1998), un interprete eccezionale del Novecento che con la sua pittura ha dato un volto alla ricerca umana del secolo breve, grazie a un’indagine antropologica sfociata in quadri di grande potenza lirica, tra città e natura antropizzata.
La mostra è nata da un progetto dell’associazione culturale Casa Testori e ha presentato una raccolta di opere messe generosamente a disposizione dalla William G. Congdon Foundation – che tutela l’opera del pittore – e appositamente selezionate da Davide Dall’Ombra, direttore di Casa Testori.
Un percorso esaustivo e inaspettato di oltre 30 quadri, spesso di grandi dimensioni, pensato per gli spazi di Palazzo Bisaccioni: dalle New York degli anni Quaranta e le Venezie amate e collezionate da Peggy Guggenheim, fino all’approdo metafisico dei Campi arati degli anni Ottanta e Novanta.
Il visitatore ha potuto muovere il suo sguardo dall’energia dirompente del linguaggio americano dell’Action Painting, di cui Congdon era un interprete, attraverso le sue prime esperienze di viaggio per le città d’elezione. È così che la Roma imponente delle vestigia del Pantheon fa i conti con una rappresentazione esistenziale dell’architettura, rappresentata dalla voragine del Colosseo o dalla precarietà della città di Assisi, franante sulla collina.
A squadernare la “ritrattistica” delle città operata da Congdon, si stagliano in mostra, una dopo l’altra, le imponenti tavole di Istanbul, del Taj Mahal, del deserto marchiato dalla presenza umana di Sahara e della voragine di Santorini.
A contrappunto dei tormenti e fasti delle civiltà, Congdon scende nel minuto dell’esistenza, attraversando la metafora dell’animale che, come la natura, deve fare i conti con la violenza dell’uomo. È così che il ciclo dei Tori diviene la metafora della ricerca crudele, espressa dalle nostre tradizioni, come nell’inseguimento dei propri desideri. Ma perfino un toro umiliato, ferito e destinato alla morte può essere – scrive Congdon – redento dall’artista, che ne eterna la grandezza e potenza con la pittura. Dalla pittura come redenzione al simbolo umano di sofferenza e resurrezione per eccellenza, il Crocifisso, il passo è breve. Ma l’approccio dell’artista americano non è mai estetico o teorico e l’approdo al soggetto sacro avviene solo in seguito alla sua tormentata conversione al Cattolicesimo.
Il trasferimento a sud di Milano concentra il suo punto di vista su un soggetto pressoché unico: i campi coltivati. È nell’ultimo ventennio di vita che la ricerca, da spaziale, si fa temporale e protagoniste diventano la potenza della terra e le sue trasformazioni. Non si tratta di visioni idilliache: si svolge l’orizzonte sui campi e se ne segue il processo umano operato in superfice. È un tormento, anche materico, che sembra trovar pace nelle Nebbie e nei monocromi, sfociando nel lirismo musicale della vegetazione che ha concluso la mostra.
Riemergono così le meditazioni su George Braque e Nicolas De Staël, ma, soprattutto, i dialoghi pittorici con la Scuola di New York legati alla galleria di Betty Parsons, all’origine della presenza di opere di Congdon nei più importanti musei statunitensi e nella Peggy Guggenheim Collection di Venezia.
William Congdon è uno dei più profondi pittori del Novecento, naturalizzato italiano ma sempre americano nell’attitudine artistica. Su di lui hanno scritto alcuni dei più importanti critici internazionali, tra i quali: Clement Greenberg, Jacques Maritain, Giulio Carlo Argan, Giovanni Testori, Peter Selz, Fred Licht, e Massimo Cacciari.