Month: Marzo 2019

Edipus

di Giovanni Testori
scrittura di scena e interpretazione Roberto Trifirò
scenografia Gianni Carluccio, costumi Stefano Sclabas
luci Luigi Chiaromonte, collaborazione ai movimenti Barbara Geiger
assistente alla regia Chiara Piemontese, collaborazione Francesca Cassanelli
trucco Daniele Francolino, foto di scena Angelo Redaelli
produzione teatro Out Off
Spettacolo In abbonamento Invito a Teatro
fino al 19 aprile  
Teatro Out Off


Promozioni dedicate allo spettacolo:
Per gli amici di Casa Testori e Associazione Testori ingresso speciale a 8 euro invece che 19,50. Per ricevere l’offerta è sufficiente prenotare scrivendo a info@teatrooutoff.it o chiamando lo 02.34532140

Roberto Trifirò, sua la scrittura di scena e l’interpretazione, entra nel mondo dell’“Edipus” del grande Giovanni Testori con la sua lingua ruvida e struggente, eccezionale mezzo di espressività e teatralità illuminando nella sua bella prova la metateatralità del monologo, tingendola di caratteri di sfida perduta ma non abbandonata, della fatica indomita della vita, di cosciente compostezza. Incontra la concretezza ruvida della lingua testoriana ed entra in “Edipus” offrendone una lettura febbricitante, è ironico ma mai cialtrone, in lui c’è il senso di malinconico dolore per un mondo di semplicità estinte. Nella “tragediosa tragedia” che chiude la Trilogia degli Scarrozzanti, i guitti, i reietti, i fuori norma, i non accettati, Edipo uccide consapevole il tiranno Laio e consapevole si congiunge con la madre. Lo scarrozzante, sacerdote del povero rito del teatro, ostinato gioca col proprio ciarpame: «Ecces qui i boccoli, le collane, le spille, le spillazze, i pendenti, i pendolenti…», pur sapendo che può solo continuare ad offrire se stesso all’utopia della libertà del teatro che rinnova sempre se stessa. Solitudine, autodistruzione, girare e andare. La vita di tutti, scarrozzanti e non.
Magda Poli (Corriere della Sera, 1 aprile)

Nella compagnia degli ultimi e dei reietti è rimasto solo il Capocomico, lo “Scarrozzante” ad interpretare tutti i personaggi. Con Edipus Testori completa la sua trilogia teatrale che ha come protagonisti personaggi presi dai classici. Attraverso la voce dell’unico protagonista della tragedia, Testori lancia la sua sfida luciferina pur sapendo che dopo di ciò resterà solo il silenzio. Un testo in cui la crisi della cultura e della coscienza contemporanea sono altamente rappresentati, ma anche un’opera che da letteraria si fa politica, nella misura in cui è politica la letteratura quando mira a dare un giudizio globale sull’uomo e sul mondo. L’indignazione di Testori si abbatte con violenza contro ciò che contamina la vita proprio per un estremo e disperato atto d’amore verso l’uomo.

L’amore

Lino Guanciale legge le (sue) poesie 
L’amore di Giovanni Testori viene pubblicato nel 1968 da Feltrinelli, si tratta di un’antologia di poesie scritte tra il 1966 e il 1967. Una raccolta molto intimista, in cui lo scrittore lombardo si misura con l’amore come sentimento totalizzante e incondizionato. Amore degli uomini e delle donne, carnale ma anche immortale.
Parlare d’amore con l’audacia linguistica di un autore scultore di immagini come Testori.
Testori fa una poesia ricca e profonda con slanci metafisici nella miglior tradizione della poesia amorosa. – la Repubblica

Lunedì 18 marzo h 20.30
Teatro Franco Parenti

scheda spettacolo >  
Intero > 25€ + pr. | acquista online 

Promessi Sposi alla Prova

4 febbraio, ore 21 – Teatro di Varese
11 – 23 Febbraio 2020 – Teatro Franco Parenti

di Giovanni Testori
adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
con Luca LazzareschiLaura Marinoni e con Filippo Lai,
Laura Pasetti, Nina Pons, Sebastiano Spada e la partecipazione di Carlina Torta.
scena Gianmaurizio Fercioni, luci Camilla Piccioni
musiche Michele Tadini e Paolo Ciarchi
costumi scelti dalla regia dal materiale di sartoria del Teatro curata da Simona Dondoni

produzione Teatro Franco Parenti/Fondazione Teatro della Toscana
con il sostegno dell’Associazione Giovanni Testori

Ci sono momenti storici in cui alcuni testi ci sembrano necessari; la prima volta che ho messo in scena I Promessi sposi alla prova con Franco Parenti ne sentivo la necessità e la sento oggi, come e forse più di allora. Per quanto lontano da noi e dallo spirito del nostro tempo, un classico è tale perché capace di risvegliare dubbi ed emozioni proprie a tutti gli esseri umani, in qualsiasi epoca.
Testori ha accolto, tradito o tradotto le parole di Manzoni in una nuova forma che rende contemporanee e facilmente comunicabili verità antiche di cui abbiamo nuovamente bisogno.
Con questo spettacolo, non solo si vuole restituire al pubblico uno dei capisaldi della letteratura italiana e far conoscere e amare la riscrittura di Testori, ma si intende esortare a camminare con una nuova consapevolezza nel nostro tempo e a riscoprire i fondamenti del Teatro, come lo intendo io ancora e sempre di più.
Andrée Ruth Shammah

Per  gli amici di Associazione Testori e Casa Testori
PROMOacquista online o in biglietteria con codice 7277 > biglietti 15€ anziché 30€ +pr.

UN’ALTRA PRIMAVERA. Artisti per l’equinozio 2019

A cura di Giuseppe Frangi
Castello Oldofredi, Calcio (BG)
16 Marzo – 7 Aprile 2019

UN’ALTRA PRIMAVERA
Giuseppe Frangi

Sarà un volto chiaro.
S’apriranno le strade sui colli di pini
Cesare Pavese

È un sole delicato e antico quello che si alza su Castello Oldofredi in occasione di questa nuova primavera. Lo ha ricamato Paola Sala, uno dei dieci artisti che hanno raccolto l’invito di partecipare a questa nuova edizione della Settimana della Cultura di Calcio. È un manufatto semplice, che richiama il sapore delle case dei nonni di un tempo, quando si aprivano i cassetti di soppiatto e ne uscivano le più straordinarie magie. In questo caso la magia ha però qualcosa di bizzarro e di imprevisto: i raggi blu non si dimostrano molto obbedienti ad un ordine e al centro la scritta sembra quella apparsa clandestinamente su un muro. Il fascino dell’arte è quello di sorprendere con la capacità di reinventare e reinventarsi. Così l’antico cucito diventa qualcosa che comunica l’avvento di un nuovo.

In questo caso il nuovo è la primavera, quel “volto chiaro” del mondo cantato da Pavese che s’allaccia con meravigliosa regolarità, ma che ogni volta ci riempie di stupore perché travalica la misura attesa. Con una certa sana presunzione l’arte non vuole e non può essere da meno. Deve avere in sé, sempre, un “nuovo” e deve travalicare le attese. La proposta che Casa Testori ha lanciato agli artisti in occasione di questa nova edizione dell’appuntamento a Castello Oldofredi è perciò non solo quella di accompagnare poeticamente l’arrivo di “un’altra primavera”, ma di essere con le loro opere esperienza di una “primavera”: appunto di “un’altra primavera”.

Quest’anno la famiglia degli artisti si è ingrandita: sono dieci quelli presenti a questa edizione, con una componente femminile inevitabilmente maggioritaria, perché siamo in un luogo profondamente permeato dalla presenza di donne, le suore Passioniste e le ragazze da loro accolte.

Calcio e il suo territorio custodiscono un cuore antico, ma sono stati attraversati e per certi versi anche feriti, dall’irruzione della modernità. Il paesaggio al quale quest’altra primavera regala nuova vita è perciò un paesaggio che a volte fatichiamo a riconoscere, come se la sua bellezza ci fosse stata sottratta. Nel percorso della mostra potrete vedere come gli artisti a volte abbiano proprio intercettato questa sensazione di uno strappo avvenuto, questo struggimento per un tesoro che potrebbe sfuggirci dalle mani e dallo sguardo.E ora cominciamo il nostro viaggio.

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LA MOSTRA

A seguito del successo dell’edizione precedente, il Comune di Calcio ha affidato nuovamente a Casa Testori la curatela della mostra che si è tenuta a Castello Oldofredi in occasione della Settimana della Cultura 2019 (16-24 marzo).
Una rinascita, una novità di sguardo, un cambiamento di prospettiva, che non riguarda solo la natura, ma che ha coinvolto anche chi questo mondo lo abita: 10 artisti sono stati invitati a documentare con la loro capacità poetica quel passaggio felice del calendario che è l’inizio della primavera. 
Il percorso, pieno di sorprese, si è proposto di indagare come gli artisti abbiano saputo interpretare questa dimensione di rinascita che coinvolge il paesaggio, il cielo, la natura e l’uomo, come miracolo che si rinnova con fedeltà ad ogni primavera.  
Non è stato un approccio solo descrittivo e naturalistico, ma anche meditativo e concettuale, che ha reso il visitatore non un semplice spettatore, ma partecipe ad un rito, ad un’esperienza.

GLI ARTISTI

Irene Balia, Andrea Bruschi, Emma Ciceri, Tamara Ferioli, Marco Grimaldi, Manuel Grosso, Paola Marzoli, Giulia Pellegrini, Marco Rossi, Paola Sala

Conversazione con la morte al Teatro Litta

Dal 19 al 31 marzo 2019
CONVERSAZIONE CON LA MORTE
di Giovanni Testori – regia Mino Manni – con Gaetano Callegaro
Ho divorato “Conversazione con la morte” quasi fisicamente e le parole del testo hanno cominciato a vibrare dentro di me, a farmi compagnia, a risuonare in modo struggente con una vita prorompente e purificatrice sebbene quelle parole fossero “portatrici di morte”. Da qui, inconsciamente, ho cominciato a sentire un legame profondo con Giovanni Testori e istintivamente ho riletto la sua raccolta di poesie “Nel tuo sangue” e, ancora istintivamente, ho cominciato a sviluppare idee, suggestioni, riflessioni fino ad immaginare uno spazio, un luogo dove mettere in scena quelle parole: uno spazio che non fosse solo un teatro ma un tempio sconsacrato, una sorta di chiesa benedetta e maledetta insieme dove il vecchio attore che parla ( il protagonista del testo) divora sé stesso in un rito ecclesiastico in cui l’altare diventa un tavolaccio da obitorio e dove attraverso la disperazione della sua solitudine, realizza la necessità di un dialogo con la “cara, dolce ed eterna ombra” che assume forma di cagna, ragazzina, amante e madre “dal grembo assassino” perché, al di là di ogni retorica sulla maternità, chi dà la vita dà anche la morte (Testori scrisse il testo nel 1978 dopo la morte della madre). In “Conversazione con la morte” c’è la fatica di dire e quella di non dire, l’anelito a una parola impossibile che diventa possibile soltanto attraverso il teatro: in fondo,semplicemente, un uomo solo che parla a un pubblico che lo ascolta. Che parla le parole sublimi, alte, poetiche e mai definitive di Giovanni Testori.
(Mino Manni)

OFFERTA CASA TESTORI
Per te due biglietti a 12€ cad. + prevendita 
Per info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it/ 0286454545 e attendere una conferma

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In un tempo fatto di ricordi, la “Cleopatràs lussuriosa” di Testori ci accompagna dentro l’universalità di una passione che ne segna tragicamente il destino.
produzione Manifatture Teatrali Milanesi/Ossoli-Manni
MTM La Cavallerizza – Corso Magenta 24 Milano

Dal 5 al 10 marzo 2019
CLEOPATRAS
di Giovanni Testori – regia Mino Manni – con Marta Ossoli
Una donna che pienamente ha vissuto, amato, goduto, e perso ogni cosa. Una vedova che intona un doloroso lamento di morte e un potente inno alla vita. La grandiosa imperatrice d’Egitto che ha dominato e sottomesso interi popoli. Una bagascia di paese che millanta un passato fantasioso e mai esistito. Cosa resta della “gran reina” dopo che ha deposto la corona? Uno spettacolo in cui sacro e profano, amore e morte giungono a un punto di fusione incandescente e poeticissimo attraverso un linguaggio crudo e palpitante, barbarico e sublime, unico e immortale. Come il suo autore.

OFFERTA CASA TESTORI
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