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Domenico Pievani, LA MONTAGNA MI GUARDA

«La montagna mi guarda», diceva Cézanne osservando Sainte-Victoire e la stessa cosa ha detto Domenico Pievani guardando il paesaggio di Edolo. L’artista, tramite un ribaltamento tra soggetto e complemento oggetto, ha messo in atto uno spostamento del punto di vista abituale e invertito i ruoli di osservatore e visibile. La sua frase, che attraverso l’acciaio forato emergeva dal paesaggio stesso, sollecitava un’azione, funzionava come sprone nei confronti dello spettatore, rendeva tangibile una sensazione che talvolta si prova a contatto con la natura. Capovolgeva una visiona antropocentrica, invitando a una nuova consapevolezza dello sguardo.

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L’OPERA

La montagna mi guarda, 2016, lastre di acciaio inox traforate + sguardo sul paesaggio, 20×420 cm

Piero 1/2Botta, RITRATTO DI SALUME CON CRITICO D’ARTE

Un dipinto che è una performance. Il ritratto del giovane critico Elia Gaetano era solo l’esito pittorico di un’azione condotta a Edolo pochi giorni prima dell’inaugurazione e testimoniata dallo scatto qui riprodotto. Gaetano si è mischiato alla vita pubblica della cittadina camuna, ha partecipato a un concerto, ha conosciuto le personalità e i luoghi del paese, fino a guadagnarsi l’onore di un ritratto pubblico in una fatiscente casa privata. Ironicamente incorniciata da una vecchia tenda, l’effige era sdrammatizzata dalla presenza di un salame: segno tangibile posto a irridere i futili riti dell’arte contemporanea e riportare le velleità filosofiche della critica alla concretezza della vita, dei rapporti e degli affetti.

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Luca Petti, FLUSSI

Blocchi di argilla colorata emergono dall’Oglio. Cunei contro la corrente si stagliano immobili nel fiume, che non riescono a fermare. L’acqua incessante ne erode senza sosta la superficie, trascina con sé frammenti di terra. Diluisce il colore, che scende a valle facendo perdere le proprie tracce, fino a non distinguersi più tra i flutti. 


Sono archetipi cervanteschi, originati dall’osservazione della progressiva cancellazione di ogni memoria, di ogni segno del tempo, di ogni bruttura. Qualunque cosa sia successa, qualunque storia vi sia svolta, le case sono rintonacate, i calcinacci rimossi. Una mano di colore, per dimenticare il passato.

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SANDRO LOMBARDI LEGGE MATER STRANGOSCIÀS

Mater Strangosciàs è l’ultimo dei Tre Lai, opera che Testori scrisse poco prima di morire: “Strangosciàs”, cioè strangosciata, come si legge nell’iscrizione della Cappella della Strage al Sacro Monte di Varallo. È il lamento della Madonna davanti al figlio morto. Era stato Sandro Lombardi a portare in scena questo testo nel 1998, con la regia di Federico Tiezzi. Un testo che è, come lui stesso ha detto, «un inno d’amore sfrenato alla vita». In occasione della Pasqua 2020 Lombardi ha ripreso tra le mani il testo con l’idea, come lui stesso spiega, di riportarlo in scena in un prossimo futuro. Lo ringraziamo infinitamente di questa ripresa, che in realtà ci auguriamo tutti sia un’anteprima.
Potete ascoltare qui il primo brano letto da Lombardi. Gli altri tre brani li trovate sul canale YouTube di Casa Testori: sono un accompagnamento a questa strana Settimana santa, fino al giorno di Pasqua, il giorno della grande “resurreziun”.

Giorno 6 – IL RAZZO DELL’UNIVERSO

Anci… nuovo giorno nuovo viaggio ? 
Papà, costruiamo un razzo , il razzo dell’universo , e poi voglio andare nello spazio intero . 
Ma quanto grande le chiedo. 
Un razzo che posso guidare mi risponde . 


Questa volta ci siamo emozionati. 
Andrea Bianconi

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Giorno 5 – L’ANIMA DI BABBO NATALE

Anci … oggi dove mi porti ? 
Andiamo al Polo Nord, mi risponde, a fare visita a Babbo Natale , a parlare un po’ con lui e a regalare carotine  alle sue renne. 
Anci … e’ aprile, le dico. 
mi risponde… andiamo a trovarlo, fidati di me. 
Nel  nostro viaggio abbiamo incontrato tantissimi cuori. 

Andrea Bianconi

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Giorno 4 – LA VITA DEL LUNA PARK

Anci … 
Papà…, oggi ho una voglia fortissima di Luna Park, con la giostra delle tazze, penso che anche tu vuoi. Vero ? 
Si Anci lo voglio anche io.
Papà’… sai perché , perché quando sali nelle tazze sei come le farfalle, vai un po’ di qua e un po’ di la’ e poi ci mettiamo anche delle montagne russe così andiamo anche su e giù. 

Andrea Bianconi

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Giorno 3 – IL MONDO DEI PESCI

Anci… oggi ? 
Papà’ oggi voglio andare al mare , ma dentro al mare, sotto… dentro l’acqua, mi risponde. 
Ma quanto sotto e quanto dentro, le chiedo. 
Mi risponde: sottissimo, voglio vedere cosa vede l’acqua, l’acqua e’ riflesso dei pesci e questa storia dell’acqua la facciamo perché tutti i tipi di pesci non possono vivere senza l’acqua. E così facciamo l’oceano. 

Andrea Bianconi

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Giorno 2 – LA NASCITA DELLA PIOGGIA

Anci , il nostro viaggio continua … 
Papà voglio andare a vedere dove nasce la pioggia . Le chiedo … dove? 
Mi risponde : andiamo nella savana ad incontrare tutti gli animali , loro sanno. 
Le rispondo :  partiamo e andiamo a salutare l’elefante. 
Il nostro viaggio continua ed e’ incredibile vedere come il punto di viste delle cose può portarci in posti incredibili. 

Andrea Bianconi

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Giorno 1 – LA VITA DELLE NUVOLE

“Anci – così chiamo mia figlia – dove andiamo oggi?”
Mi risponde … “voglio fare il giro del mondo”.
“Da dove partiamo” le chiedo. 

“Da Vicenza – mi risponde – dallo scivolo del parco giochi e poi andiamo a trovare il sole con tutte le nuvole.
E poi andiamo a salutare tutti gli abitanti delle nuvole”.
Abbiamo lavorato tre giorni, disegnando, tagliando, costruendo nuvole e ho scoperto che una nuvola può essere un lago per un’oca ed anche per una pecora.
Continueremo questo viaggio alla scoperta di altri mondi per incontrare il sole.

 Andrea Bianconi

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