Month: Luglio 2023

Testoriana in Valassina – Camminata


CAMMINATA PER LASNIGO
17 Settembre, ore 16.00
A conclusione del progetto Testoriana in Valassina, realizzato dall’associazione Casa Testori con il sostegno della Comunità Montana Triangolo Lariano, domenica 17 settembre (partenza ore 16) verrà organizzato un percorso sui luoghi oltremodo cari allo scrittore: sono le strade del paese natale della madre, Lina Paracchi. La camminata – che partirà dalla magnifica chiesa romanica di Sant’Alessandro e si concluderà nel cuore del paese, nel giardino della casa natale della madre – prevede la letture di testi dello scrittore dedicati a Lasnigo, con la presenza dell’attrice Laura Palmieri. La camminata si concluderà con una merenda a base del dolce tipico di Lasnigo, molto amato da Testori: il paradello.

Per Testori, Lasnigo come anche Sormano, paese natale del padre, era “casa” non meno di Novate. Proprio nel paese della mamma accadde l’episodio legato al primo ricordo della sua vita, datato all’incirca 1925: bambino di due anni aveva assistito all’arresto di un uomo colpevole del furto di una mucca. Così lo raccontava: «Poi lui è passato avanti e io mi sono voltato; lui anche ha riguardato indietro e ha riaperto la bocca, ma era troppo lontano perché io capissi con meno imprecisione cosa avesse voluto dirmi… io mi ricordo quella bocca lì… e ogni tanto penso: “È ‘ciao’ che mi ha detto?”».

17 settembre, ore 16.00
Partenza Chiesa di Sant’Alessandro 
(Via Provinciale per Magreglio, Lasnigo)     
letture di Laura Palmieri
narrazione di Giuseppe Frangi

Evento gratuito
Prenotazione consigliata a: eventi@casatestori.it

LA TESTORIANA
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A Sormano era nato suo padre, Edoardo. A Lasnigo sua madre, Lina Paracchi. Le radici di Giovanni Testori affondano tra le montagne e i boschi dell’amata Valassina. Il padre, con il fratello maggiore Giacomo, aveva avviato una piccola attività di follatura della lana nei pressi della casa di famiglia nella frazione Santa Valeria. Poi nel 1905, sulla spinta di uno spirito imprenditoriale tipicamente lombardo, avevano scelto di scendere in pianura per ingrandire la loro attività. Fin da bambino, per Testori Sormano e Lasnigo erano “casa” non meno di Novate. Lasnigo in particolare resta sempre una sorta di “ombelico del mondo” per Testori. Quasi una Betlemme, come fa dire a suor Felicita, protagonista di Passio Laetitiae et Felicitatis, romanzo del 1975.

Per questo, in occasione del Centenario testoriano, Casa Testori propone una serie di iniziative per sottolineare questo legame tra lo scrittore e la Valassina. Nel suggestivo scenario dell’osservatorio astronomico alla Colma di Sormano, una mostra con fotografie, video e documenti racconterà il rapporto tra Testori e la terra dei suoi genitori. Il titolo “Testoràs” riprende i titoli delle ultime opere dello scrittore, che adottano il suffisso in “as” come richiamo al suono così familiare nei toponimi Valassina, Asso, Lasnigo. 
La scelta di esporre la mostra nel Nuovo Osservatorio Astronomico, che il pubblico potrà scoprire per la prima volta, anche se i lavori sono in fase di completamento, vuole sottolineare l’importanza che la struttura rivestirà nel valorizzare questo territorio tanto amato da Testori.  

Sono tanti i luoghi della Valle che tornano nelle opere di Testori: saranno segnalati con dei cartelli, che riportano frasi tratte dai suoi testi. Uno dei suoi più famosi romanzi, Il dio di Roserio, racconta di una corsa ciclistica che attraversa le strade della Valle: per questo verrà rappresentato in forma teatrale da un popolare attore, Maurizio Donadoni, in un contesto molto simbolico, il Passo del Ghisallo.  Il percorso testoriano si concluderà il 17 settembre con una camminata per Lasnigo, con lettura di testi e di racconti legati al paese natale della mamma di Testori.

Testoriana in Valassina
– 6 agosto, ore 17.00:  inaugurazione della mostra Testoràs al Nuovo Osservatorio Astronomico alla Colma di Sormano (06.08 – 20.08.2023, orario apertura, da mercoledì e domenica dalle 16.00 alle 20.00).
– 6 agosto, ore 21.00: Il dio di Roserio con Maurizio Donadoni sarà all’aperto presso il Passo del Ghisallo. In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà nel Museo del Ciclismo al Ghisallo.
– 17 settembre, ore 16.00:  camminata per Lasnigo con letture di testi testoriani, ritrovo Piazza Roma 1, Lasnigo.

L’iniziativa fa parte del Centenario dalla nascita di Giovanni Testori.

Palinsesto completo su www.giovannitestori.it e www.casatestori.it

#Testori100 hashtag ufficiale IG @casatestori | Fb casatestori 
UFFICIO STAMPA CASA TESTORI: Maria Grazia Vernuccio – Tel. +39 3351282864 | mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it

AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE

Si ringraziano tutti i sostenitori pubblici che da anni accompagnano l’attività di Casa Testori Associazione Culturale.

Ai sensi dell’art. 1 comma 125 della Legge 124 del 4/8/2017 per il mercato e la concorrenza, a decorrere dall’anno 2018, è previsto l’obbligo di pubblicità relativo ai contributi pubblici ricevuti da una stessa Pubblica Amministrazione se essi siano liquidati nell’anno in misura uguale o superiore ai 10.000 euro lordi.

Pertanto, si pubblicano di seguito i suddetti contributi ricevuti dalla nostra Associazione.

LUCIANO MINGUZZI (Bologne 1911 – Milan 2004)

Luciano Minguzzi est né à Bologne le 24 mai 1911. Enfant de la balle, il étudie d’abord sous la direction de son père sculpteur avant de s’inscrire à l’Académie des beaux-arts, où il suit les cours de sculpture d’Ercole Drei et les cours de gravure de Giorgio Morandi, tandis qu’à l’Université il suit les cours d’histoire de l’art de Roberto Longhi. En 1934, il obtient une bourse et s’installe à Paris pendant deux mois. Minguzzi n’est pas influencé seulement par ses contemporains Arturo Martini, Marino Marini et Giacomo Manzù, mais aussi par la tradition de la sculpture florentine et bolognaise de la Renaissance. Alors qu’il n’est âgé que de trente et un ans, en 1942, une salle lui est consacrée à la XXIIIe Biennale de Venise. En 1948, il retourne à Paris, où, parmi d’autres artistes, il rencontre Alberto Giacometti et Renato Birolli. En 1950, il obtient le Grand Prix de sculpture à la Biennale de Venise et, l’année suivante, il s’installe à Milan où il remporte le concours pour la cinquième porte de la cathédrale. En 1956, il est nommé professeur de sculpture à l’Académie des beaux-arts de Brera, où il enseigne jusqu’en 1975. Au tournant des années cinquante et soixante, ses sculptures font référence aux camps de concentration et, en général, à la Seconde Guerre mondiale, mais il crée aussi des sculptures définies comme « semi-abstraites », telles que la série Aquiloni e Luci nel bosco. Le succès de cet artiste est démontré par de nombreuses expositions internationales au cours des années 1960. En 1970, il est chargé de créer la Porta del Bene e del Male pour la basilique Saint-Pierre au Vatican, inaugurée par Paul VI (1977) et, en 1972, il expose l’imposante sculpture Uomini à la Quadriennale de Rome. Au cours des années 1980, il réalise de grands dessins colorés sur papier avec une technique mixte pour réélaborer des thèmes anciens et nouveaux, déjà abordés avec la sculpture. En 1992, a lieu une importante exposition organisée par Mario De Micheli au château des Sforza de Milan et en 1996, le Musée Minguzzi est ouvert à Milan. Après la mort de l’artiste (le 30 mai 2004), il est transformé en siège et archives de la Fondation Minguzzi, située aujourd’hui à Venise.

LUCIANO MINGUZZI (Bologna 1911 – Milano 2004)

Luciano Minguzzi nasce a Bologna il 24 maggio 1911. Figlio d’arte, studia inizialmente sotto la guida del padre scultore prima di iscriversi all’Accademia di Belle Arti, dove segue i corsi di scultura di Ercole Drei e quelli di incisione di Giorgio Morandi, mentre all’Università degli Studi frequenta le lezioni di storia dell’arte di Roberto Longhi. Nel 1934 vince una borsa di studio e si stabilisce per due mesi a Parigi. Minguzzi non guarda solo ai contemporanei Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù, formandosi sulla tradizione della scultura fiorentina e bolognese del Rinascimento. Trentunenne, nel 1942, merita già una sala alla XXIII Biennale di Venezia. Nel 1948 ritorna a Parigi, dove, tra gli artisti, conosce Alberto Giacometti e Renato Birolli. Nel 1950 riceve il Gran Premio per la scultura alla Biennale di Venezia e, l’anno dopo, si trasferisce a Milano dove vince il concorso per la quinta porta del Duomo. Nel 1956 gli viene assegnata la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove insegnerà fino al 1975. A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta le sue sculture includono riferimenti ai campi di concentramento e, in generale, alla Seconda Guerra Mondiale, ma non manca un filone di sculture definite “semi-astratte”, come la serie Aquiloni e Luci nel bosco. Il successo dell’artista viene sancito da numerose mostre internazionali nel corso degli anni ’60. Nel 1970 riceve l’incarico per la realizzazione della Porta del bene e del male per la basilica di San Pietro in Vaticano, inaugurata da Paolo VI (1977) e, nel 1972, espone l’imponente scultura Uomini alla Quadriennale di Roma. Negli anni Ottanta realizza grandi disegni su carta con una colorata tecnica mista, con cui rielabora temi del passato e nuovi, già affrontati in scultura. Nel 1992 si tiene l’importante mostra curata da Mario De Micheli al Castello Sforzesco di Milano e, nel 1996, viene aperto a Milano il Museo Minguzzi, trasformato, dopo la sua morte (30 maggio 2004), nella casa e archivio della Fondazione Minguzzi, ora a Venezia.

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