TWENTIES. Una vetrina per l’arte nuovissima

Teatro Oscar – Via Lattanzio 58/A, Milano

Contaminare teatro e arti visive. Dare spazio a personalità emergenti, presentati attraverso lo sguardo di giovani curatori. È l’obiettivo del nuovo progetto lanciato in gemellaggio da Teatro Oscar e Casa Testori,  inaugurato giovedì 17 febbraio.

La vetrina predisposta nell’atrio del teatro ha grande visibilità anche per le sue dimensioni: in questo spazio ogni mese si alterneranno artisti della generazione degli anni ‘90, presentati da curatori loro coetanei.
Dopo i bn+BRINANOVARA, il secondo appuntamento di Tewnties è dedicato alla giovane artista di origini svedesi Sophie Westerlind.
Sophie Westerlind (1994) presenta un’opera realizzata per l’occasione Pensa a Knut!con la curatela di Erica Roccella e Luca Zuccala. Soggetti dell’opera sono il padre e la madre di Sophie, il signore e la signora Westerlind. 
Il titolo: quasi un grugno, una smorfia, un’onomatopea distratta che rievoca il monito dell’artista durante le sedute di pittura nello studio in Giudecca, a Venezia. Poggiati su una soglia il signore e la signora Westerlind sembrano scrutare la realtà dal sipario della tela. Non sanno se valicare la tenda, forse, se mescolarsi con la platea, se schiantarsi, materici, sulla realtà delle cose. E noi insieme a loro, corpi dispesi nello spazio-limite del foyer. 
In occasione dell’inaugurazionelunedì 28 alle 18:30, incontro con l’artista e con Andrea Frazzetta, grande fotoreporter, sul tema del ritratto.

I primi a scendere in campo sono stati il duo bn+BRINANOVARA con la curatela di Iacopo Prinetti. bn+ è la sigla scelta da Simone Novara e Giorgio Brina, artisti che lavorano in coppia, nati come scultori e attualmente orientati verso un impegno nella pittura. Iacopo Prinetti è Assistant curator per le Arti visive alle OGR di Torino. Titolo dell’opera realizzata per Twenties è Drastic Rise in Arctic Lightening, olio, acrilico e spray su tel (140 x 190 cm). L’opera si ispira ad un capolavoro di Bronzino, e si inserisce in un percorso di riflessione sul manierismo che i bn+ stanno portando avanti da tempo. Scrive Iacopo Prinetti nella presentazione: «I bn+ raccontano ossessivamente la crepa, la rottura del canone in un paradosso di tratti violenti e raffinati elementi pittorici. Mani, piedi e parti anatomiche sono sospese in un universo di colore esploso, pronto a rifiutare il rigore di cui esse sono il simulacro. […] L’intenzione non è cancellare le proprie origini, ma ricordare dove si è nati accettando la violenza dell’evoluzione. Non dimenticare, ma distruggere per ricostruire sulle stesse fondamenta».

Courtesy bn+BRINANOVARA
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