Giancarlo Vitali – Time Out. Sabato 16 settembre, ore 10

10,00

CON VELASCO VITALI e GIUSEPPE FRANGI
MILANO, PALAZZO REALE

 il costo della visita va a sostegno dell’Associazione Giovanni Testori

Esaurito

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“Time Out” è il tempo della pittura di Giancarlo Vitali anche da un punto di vista storico-artistico. La sua è una posizione che è sempre stata e trovata fuori dal coro e che l’ha collocato tra gli outsider del sistema dell’arte, e, sempre consapevole della storia da cui la sua pittura proviene, e al tempo stesso indifferente alle sirene delle mode, Vitali per settant’anni ha avuto come unico fine e scopo quello di dipingere.

Il senso della sua identità di artista va ricercato nel territorio in cui ha vissuto e lavorato. Nato a Bellano sul lago di Como ottantasette anni fa, Vitali è orgogliosamente e ostinatamente locale, ed è proprio questa l’origine della sua universalità di artista. Autodidatta per necessità – rinuncia a una borsa di studio all’Accademia di Brera per l’impossibilità di mantenersi fuori casa – Giancarlo Vitali approfondisce la conoscenza dei pittori della generazione nata a cavallo del Novecento: nel percorso espositivo di Palazzo Reale, infatti, una sala è dedicata proprio al dialogo con il De Chirico metafisico e degli autoritratti, il Carrà trascendente e primitivo, il De Pisis delle marine stranianti e dei pesci evanescenti, il Sironi del Ritratto di Carlo Carvaglio e poi ancora con Badodi e Pirandello.

Le influenze di questi artisti sul suo lavoro rientrano però in una semplice, seppur sincera, ammirazione, mentre i riferimenti più profondi, i fari della sua indipendenza Vitali li ritrova in Goya e Velàzquez, in Rembrandt e nella pittura del Seicento lombardo o in un pittore ugualmente appartato come Ensor.

Il segno distintivo della pittura di Vitali comincia a configurarsi a metà degli anni Cinquanta. Una lingua che, con un tratto rapido e sintetico, si concentra sulla figura umana per descrivere un mondo intimo, familiare e popolare: l’artista ritrae amici, contadini, artigiani, la gente e le scene comuni. Anche il mondo naturale rientra nei suoi dipinti quale testimone di verità: nature morte, scene quotidiane, fiori, ma anche il mondo animale.

La svolta della vita artistica di Vitali avviene nel 1983 con la “scoperta” da parte di Giovanni Testori, con il quale stringe un sodalizio e un’amicizia profonda che dura sino alla morte dello scrittore avvenuta nel 1993. Di Testori sono anche i ritratti, presenti in mostra, dove l’analisi introspettiva e la forza espressiva della composizione sono la testimonianza di due caratteri forti ed eversivi e di un sodalizio stretto in nome dell’arte.