IN RICORDO DI PIERO NUTI

Piero Nuti ci ha lasciati. Impossibile dimenticare quell’11 settembre del 2020, quando passata la soglia dei 90 anni era salito sul palco del Teatro Carignano di Torino per leggere “Conversazione con la morte” di Testori. Come era nel suo stile aveva approcciato quel testo con molta umiltà, concependo se stesso come tramite per le parole di Testori, lasciando che fossero le parole innanzitutto e non lui come attore al centro della scena. «Che sia Shakespeare o che sia Testori, non puoi avere la presunzione di sovrapporti all’autore in base a come ti senti quando stai recitando», aveva detto in un’intervista pochi mesi fa. “Conversazione con la morte” è stato un momento bellissimo che ha sigillato un lungo e generoso rapporto con il Testori e il suo teatro. Parlare di Nuti significa parlare di Adriana Innocenti, sua moglie e grande attrice, alla quale Testori aveva affidato la sua “Erodiade”, che aveva debuttato nel 1984: un’avventura che Nuti aveva accompagnato con grande entusiasmo. Ancora in quell’intervista recente ricordava le parole di Testori, che gli erano rimaste impresse: «Noi abbiamo bisogno di amore perché la natura ci ha fatto così. Quello che faccio, lo faccio perché la natura mi spinge, non è l’interesse, non è l’invidia né la cattiveria o il desiderio di possesso, è la natura». Nel 1988 aveva raccolto un’altra proposta di Testori: mettere in scena l’“Oreste” di Vittorio Alfieri. Nuti non solo era entrato nel cast di quello spettacolo ma lo aveva anche prodotto con il Teatro popolare di Roma, di cui era direttore. Dopo la morte della sua adorata Adriana (con lui nella foto), con la generosità che lo contraddistingueva aveva voluto donare all’Associazione tutti materiali di scena, i copioni e gli appunti di regia di Erodiade.


In ricordo dell’attore scomparso pubblichiamo uno stralcio della sua lettura di “Conversazione con la morte”. 

Posted on: 3 Febbraio 2023, by : Alessandro Frangi