“Per Morandi”

La rosa che si disfa,
la margherita che non è appassita,
quella che appassirà,
la margherita che è di già finita,
il papavero che al fiato
levissimo cadrà,
l’ombra dei vasi
che non fa rumore,
la primula trepida, smarrita,
il gemere della foglia
che è ferita
parallelo al gemere
della paziente vita,
lo spazio che sgretola la mente,
la lunga crepa, la silente,
il tarlo
– come amarlo
se non sapendo
che anche l’ossa di noi
piano piano roderà
come i tuoi fiori?

La cenere, la luce,
la timida bellezza che non ha confronto,
l’alba,
il tramonto
di questi dedicati fiori
alla vita e alla morte
e le porte,
le porte che disserri e sigilli
senza che il cardine strida,
si lamenti,
i cari vivi,
i morti,
gli stremati venti…

Giovanni Testori, Per Morandi (1981)

Posted on: 25 Giugno 2021, by : Alessandro Frangi