LA SECONDA STANZA

Il video di Regina José Galindo è uno dei punti certamente più intensi e drammatici del percorso. È un’opera celebre, presentata nel 2013, una denuncia impressionante delle degenerazioni del potere dell’ex presidente del Guatemala Efrain Rios Montt. L’artista seduta su un banco di scuola legge le dichiarazioni delle donne vittime di violenze e di soprusi durante la guerra civile in Guatemala. L’operazione viene interrotta più volte da un dentista che, a cadenza regolare, inietta dell’anestetico nella bocca dell’artista, limitandone sempre di più la capacità di formulare delle parole. La lettura si trasforma in un mantra pronunciato con immensa fatica. Ma nonostante il sistematico tentativo di censurare la sua voce, tentativo rappresentato dalla figura del dentista, l’artista continua a parlare imperterrita, con la voce che si spacca, le labbra gonfie e le parole sempre più rallentate. Il corpo dell’artista diventa in questo modo unità di misura della pressione dispotica del potere: assume su di sé le atrocità subite dal corpo collettivo.

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Posted on: 25 Marzo 2020, by : Alessandro Frangi