Giovanni Agosti, OCCUPATI, TUTTI E DUE

Stanza 16

«Dai buchi delle serrature di due vecchi bagni contigui, in cui da tanti anni nessuno più si lava, si possono osservare – con prevista difficoltà – due differenti immagini. È una trovata storica, dalle numerose occorrenze, senza nulla di originale. Il suo apice novecentesco è l’Étant donnés di Marcel Duchamp, a Filadelfia, ma nella genealogia personale ci stanno anche le cappelle dei Sacri Monti delle Alpi e, naturalmente, i View-Master recenti di Giovanni Frangi. Niente adolescenti guardoni, niente Malizia. Nel bagno chiaro una manciata di giocattoli, come reduci dal cestone di un autogrill ma non mancano gli animaletti della Steiff, risponde all’“Adulto, mai” (e alla fascinazione conseguente per chi riesce a esserlo); nel bagno buio un proiettore di diapositive riproduce un dettaglio retroilluminato della Camera di Psiche di Giulio Romano a Palazzo Te, che sembra quasi un De Chirico della maturità. Anche stavolta insomma l’azione risulta una ricerca in direzione del “chiarimento delle mie ragioni espressive”
Giovanni Agosti

«Anatomie della melanconia, labirinti di ambiguità, estasi enumeratorie, peripezie picaresche, imbandigioni di citazioni, schidionate, pentoloni, millefoglie, fuochi artificiali! Cioè il trionfo conviviale di una forma frammentaria “strategica” e “tattica”, spalancata a urti i venti. L’opposto di un Thomas Mann che anche nel romanzo-saggio chiude tutti i discorsi, tutte le virgolette, tutte le parentesi
Alberto Arbasino

L’ARTISTA

Giovanni Agosti è nato a Milano nel 1961. Dal 2000 insegna Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Milano, dopo avere lavorato per molti anni nelle Soprintendenze per i Beni Storici e Artistici di Mantova e di Firenze. Si è occupato principalmente della tradizione classica nella cultura figurativa italiana, delle relazioni tra artisti e letterati, del Rinascimento nell’Italia Settentrionale. Ha scritto, tra l’altro, Bambaia e il classicismo lombardo (1990), La testoriana di Brescia (1997), Disegni del Rinascimento in Valpadana (2001), Su Mantegna I. La storia dell’arte libera la testa (2005). Nel 2008 ha curato, insieme a Dominique Thièbaut, la mostra Mantegna al Museo del Louvre e ha pubblicato Giovanni Frangi alle prese con la natura, un libro che testimonia la possibilità di scambi creativi tra un critico e un artista. L’opera di Agosti si delinea come un ripensamento dei rapporti tra storia dell’arte, mondo della cultura e società italiana, in una fusione di saperi e di stili che mette implicitamente in discussione i canoni della Storia dell’Arte.

Posted on: 18 Giugno 2009, by : Associazione Giovanni Testori