tre lai

Laboratorio per i Tre Lai

Federica-Fracassi-2

Giovedì 14 luglio, ore 21:30
Una serata speciale a Casa Testori
Laboratorio per i  Tre Lai

Incontro con Federica Fracassi e Renzo Martinelli
Introduce Fabio Francione, autore di Testori, lo scandalo del cuore

I Tre Lai sono gli ultimi testi scritti da Testori per il teatro, che Sandro Lombardi portò in scena con una memorabile sequenza tra 1996 e il 1998 : Cleopatràs, Erodiás e Mater Strangosciás. Federica Fracassi e Renzo Martinelli, che in autunno presenteranno Erodiás, prodotto da Teatro i, nella loro marcia di avvicinamento al mondo e alla lingua di Testori, hanno voluto incrociare tutte e tre le protagoniste dei Lai, grazie ad un montaggio dei tre testi realizzato in anteprima per il progetto Stanze – Esperienze di teatro d’appartamento. Come ha scritto Anna Bandettini su Repubblica, la Fracassi «attrice tra le più temerarie e brave della generazione delle quarantenni, ha messo in scena un lavoro teso e coraggioso per come spinge l’espressività del corpo e della voce (inserendo anche quelle musicali di Ornella Vanoni, di Mina, di Rita Pavone anni Sessanta) verso una femminilità evidente e non ambigua che Testori non aveva mai avuto (in quella teatrale dei tanti interpreti testoriani maschili), verso un dolore, uno strazio, una ferita come solo le donne sanno e sentono, verso quell’amore così simile a non-amore che le donne sanno raccontare meglio di altri. Un bagaglio importante per un viaggio nell’universo testoriano».

Nel corso della serata Federica Fracassi reciterà anche alcuni passaggi dei Tre Lai.

L’incontro verrà introdotto da Fabio Francione, giornalista e critico, che ha appena pubblicato per conto di Clichy un libro intitolato Giovanni Testori Lo scandalo del cuore, dedicato in particolare al teatro testoriano.

Qui si possono leggere le recensioni allo spettacolo di Anna Bandettini
e Grazia Gregori 

Arianna Scommegna, …ÀS

Stanza 16

Per una nata e cresciuta a Milano come me, Testori è quello che ho assaporato fin da bambina. Il suo è un meraviglioso dialetto, un brianzolo misto a latino, francesismi, onomatopee, una lingua che è corpo, terra, profumi. Tridimensionale, non piatta come l’italiano della dizione perfetta.
Arianna Scommegna

Sconvolgente dichiarazione d’amore, di morte e di vita “Cleopatras”, è uno dei “Tre Lai” i lamenti per l’amato ucciso, scritti da Giovanni Testori negli ultimi mesi di vita. È il pianto della regina d’Egitto, qui con la lombarda desinenza «as» segno dialettale di enormità, disprezzo ed equivalente al nome in dialetto di Asso in quella Brianza cara all’autore, per il suo «Gran Tugnàs», Antonio. Una donna che si esprime in quella lingua testoriana più che mai estrema, artificiale, nata da più lingue, vive e morte, da dialetti, da varianti fonetiche, impervia, oscura ma paradossalmente «naturale» e «chiara» nell’evocare la violenza delle passioni. Guidata dalla regia attenta di Gigi Dall’Aglio la bravissima Arianna Scommegna ben riesce a dare voce a questa lingua materica e alle emozioni che la pervadono, a renderla carne e sangue, e sul suo bianco costume con colori blu, verde, rosso disegnerà il luogo geografico in cui Testori la fa vivere.
Magda Poli

Arianna Scommegna è nata nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Si è diplomata alla Civica Scuola Arte Drammatica “Paolo Grassi” nel 1996 e nello stesso anno ha fondato, con un gruppo di compagni di accademia, l’Associazione teatrale indipendente A.T.I.R. con la quale realizza la sua attività teatrale organizzando spettacoli, laboratori, festival. Il nucleo stabile e continuativo dell’Associazione è composto da quattordici persone tra attori, regista, scenografa, costumista, organizzatrice e staff tecnico. La direzione artistica è di Serena Sinigaglia. L’associazione gestisce dal 2007 il teatro Ringhiera, uno spazio nella periferia Sud di Milano, al Gratosoglio. Tra le tante produzioni che l’hanno vista coinvolta, spiccano i tre monologhi interpretati nell’ultima stagione: Qui città di M di Piero Colaprico, La Molli (divertimento alle spalle di Joyce) e Cleopatràs di Giovanni Testori. Il 5 giugno 2010 l’Associazione Nazionale dei critici di teatro le ha assegnato il Premio Critica.