Abate

Corrado Abate, WUNDERKAMMER

Stanza 21

Wunderkammer (Camera delle meraviglie) è un’espressione appartenente alla lingua tedesca, usata per indicare particolari ambienti nei quali, dal XVI secolo al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari. Per un certo verso possono essere considerati lo stadio embrionale dei musei contemporanei. Tutti gli oggetti che destavano meraviglia erano strettamente legati all’idea di possesso da parte dei privati: questo stimolò la crescita e la diffusione del collezionismo. Scopo del collezionista era riuscire ad impossessarsi di oggetti straordinari trovati in natura (naturalia) o creati dall’uomo (artificialia). Più genericamente questi oggetti venivano definiti mirabilia, cose capaci di suscitare ammirazione e sbigottimento.
Con questo nuovo capitolo ho voluto realizzare una stanza che contenesse, ed in qualche modo raccontasse, la meraviglia e lo stupore che provo ascoltando i rumori che stanno dietro al mio lavoro.
Ogni mio gesto, ogni processo creativo, porta con se una conseguenza sonora, una ritmica inconscia che arriva ad influenzare ed ispirare il mio pensiero.
Questa moltitudine di suoni, traduzione della forza applicata alla materia, compone nella mia testa una serie infinita di melodie che da tempo, ossessivamente, cerco di registrare e documentare.
Perché per comprendere pienamente il rapporto fra uno scultore e la sua materia, è indispensabile ascoltare la loro colonna sonora.
Corrado Abate

Corrado Abate agisce sul legno come in un dialogo con un alter ego: ascolta, osserva, assimila tutto ciò che la materia ha da raccontare per poi intervenire ed estrinsecarne l’intima essenza. Il gesto del creare è per l’artista un processo quasi alchemico e sperimentale che utilizza i principi della Chimica e della Fisica per interpretare delle realtà intrinseche. Le spaccature, le bruciature, le penetrazioni sono azioni inflitte a una materia ancora viva, che quindi reagisce e metabolizza nel tempo portandone i segni. Il violento sforzo fisico dell’intervento di Abate compiuto sul legno come entità altra da sé si rivela una forma di autolesionismo: un tentativo di percepire la propria esistenza e ricercare un equilibrio. Si avverte così un legame intenso e profondo dell’artista con le opere: ognuna è il racconto di un rapporto stretto, un’osmosi che imprime nella materia una forte energia e trasmette la sensazione di una connessione con il Tutto.
Maddalena Tibertelli de Pisis

Corrado Abate è nato nel 1977 a Biella, dove vive e lavora.