“Giotto, l’Italia” con Giuseppe Frangi; 15 novembre

20,00

giovedi 3 dicembre 2015, ore 18

A Palazzo Reale una mostra con la presenza straordinaria di 14 opere del grande maestro fiorentino.

Esaurito

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dal comunicato stampa:
La mostra a Palazzo Reale riunisce 14 opere, prevalentemente su tavola, nessuna delle quali prima esposta a Milano: una sequenza di capolavori assoluti mai riuniti tutti insieme in una esposizione. Ognuno di essi ha provenienza accertata e visualizza quindi il tragitto compiuto da Giotto attraverso l’Italia del suo tempo, in circa quarant’anni di straordinaria attività .

Si attraverseranno dapprima le sale dedicate alle opere giovanili: il frammento della Maestà  della Vergine da Borgo San Lorenzo e la Madonna da San Giorgio alla Costa documentano il momento in cui il giovane Giotto era attivo tra Firenze e Assisi. Poi il nucleo dalla Badia fiorentina, con il polittico dell’altar maggiore, attorno al quale saranno ricomposti alcuni frammenti della decorazione affrescata che circondava lo stesso altare. La tavola con Dio Padre in trono proviene dalla cappella degli Scrovegni e documenta la fase padovana del maestro. Segue poi lo straordinario gruppo che inizia dal polittico bifronte destinato alla cattedrale fiorentina di Santa Reparata, e che ha il suo punto d’arrivo nel polittico Stefaneschi, il capolavoro dipinto per l’altar maggiore della basilica di San Pietro in Vaticano. Accanto al polittico è esposto, evento straordinario, il frammento affrescato con due teste di apostoli o santi, proveniente dalla basilica di San Pietro, opera di Giotto anch’essa commissionata dal cardinal Ste- faneschi.

Il percorso espositivo si completa con i dipinti della fase finale della carriera del maestro, che pre- cedono di poco le sue opere milanesi nel palazzo di Azzone Visconti: il polittico Baroncelli dall’omonima cappella della basilica di Santa Croce a Firenze, che grazie a questa mostra verrà  temporaneamente ricongiunto con la sua cuspide, raffigurante il Padre Eterno, conservata nel museo di San Diego in California; e il polittico di Bologna, che Giotto dipinse nel contesto del progetto di ritorno in Italia, a Bologna, della corte pontificia allora ad Avignone.

Prestiti così straordinari si devono alla collaborazione lungimirante di istituzioni e proprietari, tra cui un ruolo determinante è stato quello dei Musei Vaticani, e al supporto scientifico e tecnico di molti uffici e istituti del Ministero dei Beni e delle Attività  Culturali e del Turismo.