Il Passaggio di Enea – Numeri record in sette giorni

Sembrava una follia portare 9 opere ambientali e un dipinto da 16milioni di euro in una fiera, per 7 giorni di esposizione, ma i numeri dicono che forse il gioco valeva la candela.
Il passaggio di Enea, mostra curata da Casa Testori, ha totalizzato in sette giorni 22mila visitatori, con quasi 1300 cataloghi venduti a cui si aggiungono oltre 250 cataloghi della mostra di due anni fa, Tener vivo il fuoco. Per quanto riguarda i social, su Instagram ci sono state 10.750 impression in sette giorni, provenienti da 975 account diversi. La foto che ha avuto più interazioni è stata quella di Cristiana Collu davanti ai quadri di Giovanni Frangi. 15.379 le coperture dei post su Facebook, con il record di 5.500 per il post dedicato alle foto di Wim Wenders.

Il video dell’incontro di presentazione della mostra con Cristiana Collu, Adrian Paci e Miro Fiordi è stato rivisto sul canale YouTube del Meeting oltre 1700 volte. Quasi mille le visualizzazioni dell’intervista a Gianni Dessì, autore della grande scultura “Qui ora”. Più di 15.500 le visualizzazioni del video dedicato all’arrivo del quadro di Andy Warhol alla fiera di Rimini.

Importante anche la copertura stampa. Segnaliamo in particolare l’articolo di Dario Pappalardo nelle pagine culturali di Repubblica. La pagina de Il Foglio con l’articolo di Nicola Imberti,
Segnaliamo anche il video di Corrieretv

Il commento più ricorrente? “Guarda, io non capisco niente di arte contemporanea, ma la mostra è veramente bellissima”. Quello che è accaduto al Meeting di Rimini è, infatti, l’incontro tra due mondi che, inutile negarlo, sono distanti e non si parlano: il sistema dell’arte contemporanea e la gente comune, che fa tutt’altro nella vita e pensa che Caravaggio si capisce, Pollock no. Non molti, almeno apertamente, sono rimasti turbati dalla nudità di Julia Krahn, comprendendo a pieno che riguadagnare il rapporto con la propria madre è un tema ben più incandescente del nudo. L’opera dedicata ai Promessi Sposi da Emilio Isgrò ha stravinto tra coloro che si sono lasciati coinvolgere in una grammatica visiva nuova, mentre la Madonna di Alberto Garutti ha colpito grazie alla sua natura composita, tra pietà popolare e poesia colta. Immersi tra i paesaggi costieri di Giovanni Frangi o a fianco dell’umanità in cammino di Andrea Mastrovito, ai visitatori non è sembrato vero che nella vituperata arte contemporanea ci fosse ancora spazio per la pittura. Certo nessuno poteva immaginare che dolore e bellezza potessero essere rappresentati contemporaneamente con tale altezza, come hanno testimoniato le lacrime di chi usciva dalla Via Crucis di Adrian Paci o dal polittico di fotografie sull’11 settembre, firmate da Wim Wenders.