Pietro Ruffo, STRATIFICAZIONI

Stanza 10

«Nelle bandiere che disegno, i colori nazionali sono sostituiti con dei teschi di animali. Questi ultimi possiedono un doppio significato: da una parte rappresentano un simbolo d’aggressività con i denti in bell’evidenza e le mascelle aperte. Ma essendo quasi sovrapposti rappresentano la stratificazione di un popolo sul proprio territorio, simili a dei fossili ritrovati sottoterra. L’intento di queste opere non è capire le ragioni dei conflitti, ma piuttosto analizzare il sentimento di autodifesa vissuto da questi popoli quotidianamente, e quindi di rappresentare popoli fortemente stratificati nel loro territorio, dove per sopravvivere hanno bisogno di sviluppare una forma di aggressività.»
Pietro Ruffo

«Teschi e scarafaggi, morte e resurrezione: nulla di politico né di religioso nel lavoro di Ruffo, anche se a parlare sono i simboli di una conflittualità  contemporanea: Hamas, Israele, Stati Uniti o altro, sono legate paradossalmente dalla corruzione del tempo, inevitabile decadenza, percezione di un passato che si lascia alle spalle un vago odore di bruciato, ultima traccia di una combustione, avvenuta all’ombra della dialettica fallita fra identità  e territorialità , fra storia e politica. Ruffo non ci lascia entrare nel recinto privato della sua esistenza, ce la mostra, ma ci esclude. È questo il suo confine, e questo il prezzo della sua coerenza.»
Edoardo Testori

L’ARTISTA

Pietro Ruffo è nato Roma nel 1978, dove vive e lavora. Nella capitale ha tenuto le più importanti mostre personali: nel 2005 la mostra Flag presso la Galleria AKA e nel 2007 Six Nations alla Galleria Lorcan O’Neill. Ha partecipato a numerose collettive in città come Londra, Algeri, Sendai, Berlino, New York. Nel 2006 ha installato un lavoro permanente nei confessionali della chiesa del Santo Volto di Gesù a Roma, collaborando con gli architetti Sartogo e Grenon e, nello stesso anno, ha realizzato un wall painting in collaborazione con i pazienti dell’ospedale psichiatrico di Colmar in Francia. Nel 2008 ha partecipato alla mostra 1988, vent’anni prima vent’anni dopo al Museo d’Arte Contemporanea Pecci di Prato e ha esposto Nothing New Under the Sand presso la galleria Testori U.K. di Londra. Nel 2009 ha tenuto le mostre GRASWEG alla Galleria Lorcan O’Neill di Roma, e Pietro Ruffo al MAR di Ravenna. A Pesaro, presso il Centro Arti Visive Peschiera, ha presentato la mostra Pietro Ruffo, un istante complesso.

Posted on: 18 Giugno 2009, by : Associazione Giovanni Testori